Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Le opere inedite di Raffaele Collina,
il ‘romagnolo di Vado’ durante la prigionia


Vetrine d’artista con l’omaggio a Raffaele Collina, dal 4 settembre al 3 ottobre 2017, in corso Italia, 10 , ex sede Carisa ora Carige, a Savona. Curatore Silvia Bottaro, critico d’arte e presidente Associazione “R. Aiolfi” no profit, Savona. Raffaele Collina, noto come “il romagnolo di Vado” (Faenza (Ravenna),1899 – Campo ligure (Ge),1968),  fratello di Libero anch’egli pittore e ceramista, ha passato gran parte dell’infanzia a Ravenna e si è diplomato all’Istituto Industriale Aldini di Bologna. Nel 1916 si è trasferito a Vado Ligure (SV) che diventerà la  sua terra d’elezione.

Paesaggio indiano (Dehara Ounn) , India 43, olio su tela, cm 58.5 per 42.1

Dopo la prima guerra mondiale, dal 1921 completa la sua formazione artistica presso l’Accademia Ligustica di Genova dove nel 1949 è stato nominato Accademico di Merito. Si è espresso dedicandosi  alla pittura figurativa del Novecento prediligendo le figure,  il paesaggio, spesso definito da una accentuata propensione tonale cromatica, e gli interni, guardando all’arte di Felice Casorati e di Felice Carena, presente con lui alla Biennale di Venezia del 1926.

Fondamentale fu l’incontro con lo scultore Arturo Martini, anch’egli attivo a Vado Ligure, con il quale è stato legato da una grande amicizia.

Nel 1940, Raffaele Collina, fu chiamato in guerra ed inviato come capitano di fanteria in Africa, dove fu catturato dagli Inglesi e trasferito come prigioniero a Bohpal  in India, dove rimase per cinque anni.

Questo “omaggio”del mese di settembre 2017 è proprio dedicato alla sua produzione che fece durante la prigionia, opere in gran parte inedite e che servono ad aggiungere un tassello sulla conoscenza di quel suo periodo. Insieme a numerosi altri artisti del savonese ha fondato il “Gruppo della Goletta”. Si è dedicato con successo pure all’arte della ceramica collaborando con la Fabbrica di Mazzotti a Albissola Mare tra il 1920 e il 1930 e nella fornace di Ivos Pacetti, già a partire dal 1950. Sempre in quel periodo, ha utilizzato anche i laboratori della fabbrica  “Manifattura Ceramiche Italia” di proprietà di Ugo Michielotto.

Nel 1954 partecipa al Premio Internazionale della Ceramica organizzato a Villa Gavotti (Albissola Marina) e la sua opera viene acquistata dal Museo dell’Artigianato di Firenze. Ha avuto una intensa attività espositiva sia in Italia che all’estero: dal 1923 al 1955 frequenti partecipazioni alle esposizioni della Società Promotrice di Genova, prende parte a numerose edizioni della Biennale di Venezia  espone, inoltre, a  cinque Quadriennali di Roma. A Savona, tra le altre opere, ricordiamo i suoi affreschi nella Sala della Giunta Municipale e quelli creati nella Sala Matrimoni del Comune di Savona di cui l’Associazione “Aiolfi” si è occupata con un testo critico di Silvia Bottaro, stampando “Bloc-notes” n. 4/2016.

 

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto