Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Imperia cosa ci ha insegnato ‘Boris’. Il partigiano non amava le passerelle e ricordava che il fascismo è in agguato


Utilizzo ancora una volta la gentile ospitalità di Trucioli per ricordare la luminosa figura di Gustavo Berio (Boris), partigiano di Oneglia-Imperia, scomparso all’età di 97 anni.

di Danilo Bruno

Io lo conobbi tanti anni fa perché era quasi coetaneo di mio padre ( nato nel 1925) , di cui era anche amico per quanto i percorsi partigiani furono molto diversi. Papà Lorenzo, dopo l’arrivo delle forze alleate, si trovò a combattere in Francia con le forze di liberazione francesi.
Boris partecipò a tutte le vicende della Lotta di Liberazione nella Prima Zona Liguria dalla gloriosa vittoria del Montegrande alle cruciali vicende, che videro la scomparsa di Cascione e tante alte altre ancora.
Dopo la Lotta di Liberazione scrisse un importante diario della Lotta di Liberazione nella Pennavaire e nell’Alpi Liguri per fissare quelle vicende nella storia per le future generazioni, abbandonando poi ogni ruolo pubblico.
Egli fu una persona di grande valore culturale e un grande conoscitore di arte, storia e filosofia, oltreché un profondo conoscitore della cultura dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, ove soggiornava spesso nei mesi invernali.
Forse non fu mai una persona che ammirava le prime file, ma interpretò fino in fondo il senso mazziniano dell’assunzione delle proprie responsabilità e fu sempre pronto prima con l’azione e poi con l’insegnamento a ricordare che la libertà e la democrazia non si conquistano in permanenza e che la bestia immonda del fascismo è sempre in agguato, magari travestita dalle peggiori forme di pregiudizio,che egli subì sulla sua persona anche da persone cosiddette amiche.
Voglio solo ricordarlo con uno slogan sempre attuale:ORA E SEMPRE RESISTENZA
Danilo Bruno

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