Secondo bollettino di pace dalla Valle Bormida Ligure, sotto il segno della comunicazione tramite immagini e libri d’artista.
di Bruno Chiarlone
In questo periodo di guerra Russia-Ucraina le pressioni psicologiche e le ansie dolorose per le immagini di devastazioni e di profughi in fuga dalla loro terra che ci arrivano dai telegiornali, servizi e reportage online ci rattristano, ci fanno percepite la nostra fragilità e la nostra pochezza di esseri umani, la nostra scarsa conoscenza del mondo e delle nazioni.
Anche il nostro abituale lavoro espressivo viene condizionato, ci orientiamo verso l’uso di materiali poveri, dai colori sobri e scuri come il marrone il nero con qualche pennellata di azzurro. Oppure sintetizziamo il disegno con pennarelli rossi e blu che tracciano reti, tralicci, percorsi topografici.
Nelle pagine dei miei libri d’artista questo stato d’animo si esprime con frammenti di carta da pacchi, posta casualmente sulle pagine, tratteggi spezzati e casuali, si sciolgono come bagnati dalla pioggia, i fondi di parole stampate esprimono il sottofondo incessante delle notizie che attraversano il mondo, lo coprono continuamente intersecandosi e dilagando. Avvengono le trasfigurazioni che strutturano le pagine in modo inedito in cui potremo trovare nuove figurazioni.
Bruno Chiarlone