Ultimissima da Noli. Il concittadino Massimo Debenedetti è il nuovo Amministratore Delegato di “Cetena” (Fincantieri). 2/Riceviamo dal WWF-Savona: LA COSTRUZIONE DEL NUOVO TUNNEL A CAPO NOLI MINACCIA LA SOPRAVVIVENZA DI NUMEROSE SPECIE VEGETALI D’INTERESSE PRIORITARIO PER L’UNIONE EUROPEA.
Lo si è appreso martedì 28 ascoltando il suo intervento sul TG3 delle 19.30 durante il servizio sul Forum dello Shipping. Tema: “Propulsione nucleare per le portacontainer”. CONGRATULAZIONI!!!!! E buon proficuo lavoro.
2/Considerazioni di fine maggio 2024:
- A) Sono passati vent’anni dall’inizio del cantiere di Via Belvedere ed i contenziosi (urbanistici e finanziari a 360 gradi) che il Comune è riuscito a procurarsi, son ben lungi dall’essere risolti.
Senza rancore…ma un certo Sig. Dante Alighieri annotava nel suo canto VI del Purgatorio scritto durante il suo soggiorno in quel di Noli: “Hai serva Italia (Noli), di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello”. Cassandra in Noli?
- B) In attesa di giudizio definitivo, ciascuno di noi, in base alla propria onestà intellettuale, avrà valutato il comportamento dei personaggi oggetto di indagini da parte della Magistratura genovese inerenti la corruzione/voto di scambio in Regione Liguria (Toti & C).
Bene: Noli, sotto questo punto di vista potrebbe discostarsi da certe vergogne, perché, a quanto di conoscenza ufficiale…..(in contrasto con maligne “dicierie”) , nessuno dei tre candidati Sindaco, pare non abbia promesso, al di là dell’esecuzione del programma, “favoritismi/interessamenti particolari personali mirati” di ogni ordine e grado, così come “singoli posti di lavoro”.
Coerentemente con il giudizio sopra espresso, ciascuno di noi in casa sua, valuti se stesso sul suo voto ultimamente espresso, sia regionale che locale, ponendosi di fronte al famoso “specchio di Montanelli”. Quale il responso?
Carlo Gambetta
NOTA DI TRUCIOLI – Nato a Genova il 28 ottobre 1967, Massimo Debenedetti ha lavorato nel gruppo Fiat dal 1993 al 2012, con incarichi nella ricerca, innovazione e sviluppo prodotto. Viene assunto da Fincantieri nel 2012 dove ha ricoperto l’incarico di Vice President Ricerca & Innovazione della Divisione Navi Militari con responsabilità sulla definizione della strategia di innovazione.
Prima di assumere l’incarico di amministratore delegato del Cetena, il centro ricerche del gruppo Fincantieri, ne è stato presidente, ed è consigliere di amministrazione di numerose società. È stato professore a contratto di gestione dell’innovazione presso la Luiss Business School a Roma e di Scienza e di tecnologia dei materiali all’Università e il Politecnico di Torino e tiene regolarmente seminari sulla strategia e la gestione dell’innovazione. Al suo attivo ha inoltre diversi corsi al Massachusetts Institute of Technology e un master in Quality Management
CETENA S.p.A. – centro di ricerca in campo marittimo – nasce nel 1962 ed è una società del gruppo Fincantieri con sede principale a Genova.
CETENA supporta i propri clienti con un’ampia gamma di attività nel settore marittimo, civile e militare.
CETENA è in grado di gestire ognuna di queste attività grazie a un team di esperti con competenze specifiche, conoscenze ed esperienza.
Al fine di mantenere un collegamento con le attività di cantiere (ingegneria e produzione), CETENA ha diversi uffici e laboratori in posizioni strategiche sul territorio italiano (Trieste – Castellammare – Palermo).
CETENA collabora anche con diversi centri di ricerca in Italia in Europa ed è coinvolta in diversi progetti di ricerca con Università, Ministeri ed Industria.
La dualità degli aspetti del CETENA rappresentati dalla ricerca e dal supporto all’industria, rende CETENA unico sul mercato, attraverso tangibili vantaggi: da un lato un supporto innovativo per il settore industriale, perché fornito dai tecnici che sono coinvolti nelle attività di ricerca e dall’altro un efficace contributo nella ricerca, grazie alla capacità di CETENA di indirizzare correttamente attività di ricerca in base agli input ricevuti dall’industria.
Partendo dalla ricerca di base sviluppata dalle università con le quali collabora, CETENA trasforma la conoscenza in soluzioni in grado di soddisfare le necessità dei suoi clienti.
mmmm
2/RICEVIAMO DAL Il WWF SAVONA: la flora da proteggere a Capo Noli tra i Comuni di Noli e Finale ligure minacciata dal progetto del tunnel. Il WWF Savona condivide e sostiene la ricerca del prof. Domenico Francesco Robasto.
LA COSTRUZIONE DEL NUOVO TUNNEL A CAPO NOLI MINACCIA LA SOPRAVVIVENZA DI NUMEROSE SPECIE VEGETALI D’INTERESSE PRIORITARIO PER L’UNIONE EUROPEA
Il progetto della variante al tracciato S.S.1 dell’Aurelia di Capo Noli che prevede
l’apertura di un nuovo tunnel rischia di devastare uno degli ambienti più interessanti
ed esclusivi d’Europa. L’area d’interesse comunitario compresa tra Capo Noli e
Varigotti ospita numerose specie, molte delle quali seriamente minacciate dalla
cementificazione, dallo sfruttamento delle spiagge, dai cambiamenti climatici, dal
turismo inconsapevole che estirpa e danneggia le specie ed ora anche
dall’infrastruttura citata che potrebbe essere compiuta a breve.
Lo scempio avrebbe ricadute negative anche sul turismo locale attratto dalla
straordinaria bellezza del paesaggio, caratterizzato da rocce calcaree di colore bianco-
rosato ricchissime di fossili, sulle quali crescono specie endemiche di grande bellezza
e rarità. Si cita innanzitutto il vilucchio di Capo Noli Convolvulus sabatius Viv. subsp.
sabatius diffuso esclusivamente a Capo Noli, al Malpasso (comune di Finale Ligure) e
sulle pendici meridionali del monte Mao (comune di Bergeggi). L’essenza,
costantemente minacciata, si concentra in un ridottissimo numero di stazioni
fortemente antropizzate. E’ una pianta erbacea perenne con fusti striscianti sul
terreno e fiori imbutiformi di colore azzurro violaceo di grande bellezza, che danno
un’impronta distintiva d’incanto al paesaggio nel periodo di antesi.
Un altro endemismo è Campanula isophylla Moretti che cresce esclusivamente nell’
areale compreso tra Capo Noli e Verezzi. L’estensione esigua di crescita della specie la
rende molto vulnerabile ai cambiamenti indotti dall’uomo. La pianta forma cuscinetti
azzurri su rocce e fessure dei muri con risvolti interessanti circa la biodiversità urbana
dei comuni liguri menzionati.
Endemica della Liguria di ponente è Campanula sabatia De Not nota come Campanula
di Savona, che cresce sulle rupi di Capo Noli, in ambiente arido, basofilo dal livello del
mare fino a 1000 metri di altitudine. Si riconosce facilmente per i sepali incurvati ad
artiglio. La forte regressione della specie è determinata da raccolte vandaliche e da
costruzioni di strade che distruggono il suo habitat. È una specie protetta a rischio
estinzione che la IUNC cataloga vulnerabile.
Sulle rocce che costeggiano l’Aurelia si notano in primavera macchie di colore lilla-
porpora di Malva subovata (DC.) Molero & J. M. Monts. L’arbusto noto come Malvone
delle rupi ha foglie vellutate di notevole valore estetico e grandi fiori bianco-rosati con
venature raggianti e petali con unghia violetta. La specie, molto rara, in pericolo
immediato di estinzione ha un’areale di distribuzione ridottissimo che in Liguria si
concentra prevalentemente a Capo Noli. Perfettamente adattata a tollerare la salinità
dell’acqua marina è Malva arborea (L.) Webb & Berthel. (Malvone maggiore). La
pianta arbustiva che può raggiungere 3 m di altezza ha fiori molto ornamentali
(diametro di 3-4 cm) di colore variabile da rosa scuro a viola e foglie capaci di espellere
il sale in eccesso assorbito dalle radici. La specie si osserva molto raramente in Liguria
allo stato spontaneo.
Le falesie del luogo ospitano Anthyllis barba- jovis L. (Vulneraria barba di Giove),
rarissima e localizzata in Liguria. È una pianta arborea a portamento cespuglioso che
può crescere anche aderente alle rocce. Le foglie molto ornamentali si presentano di
colorazione argentea.
In luoghi molto panoramici tra le rocce e sugli scogli fiorisce precocemente in
primavera Brassica montana Pourr. (Cavolo delle rupi). La specie mediterranea
piuttosto rara è presente soprattutto nel ponente ligure a Savona, Spotorno con
popolamenti molto abbondanti sulle falesie di Capo Noli. È una pianta dall’aspetto
regale, molto appariscente con racemi ricchi di fiori di colore giallo intenso e fusto
lignificato alla base con gemme svernanti.
Aphyllanthes monspeliensis L. nota come Brancò è un’altra entità con areale limitato
alle coste mediterranee. La pianta ha tipici fusti giunchiformi gracili e fiori isolati o
riuniti in piccoli gruppi di colore blu-azzurro pallido. È una specie protetta in molte
regioni italiane perché a rischio estinzione.
Nella lista rossa delle piante rupestri si segnala Silene badaroi Breistr (Silene di
Salzmann) presente con un numero esiguo di esemplari a Capo Noli e nell’Arcipelago
toscano (isola d’Elba, di Gorgona e di Capraia). La pianta poco appariscente dai petali
bianchi talora venati di violetto al di sotto, è inserita dall’Unione Mondiale per la
Conservazione della natura in pericolo di estinzione nella categoria EN (Endangered –
pericolo elevato di estinzione).
Negli interstizi tra le rocce dove si è formato un sottile strato di terreno si osserva
Helianthemum violaceum (Cav.) Pers., (Eliantemo peloso), molto simile a
Helianthemum apenninum (L.) Mill. subsp. apenninum (Eliantemo degli Appennini) dal
quale si distingue per i sepali e la capsula più brevi. L’Eliantemo peloso in via di
scomparsa sul territorio nazionale è ancora presente in questo affascinante luogo che
riserva sempre sorpresa, meraviglia e stupore.
Gli scogli bersagliati dai turisti ospitano l’endemica e minacciata Centaurea aplolepa
Moretti (Fiordaliso del tirreno) con tipici capolini fucsia agli apici dei rami. Non molto
diversa è Centaurea paniculata L. subsp. paniculata (Fiordaliso pennacchiuto)
presente in Italia esclusivamente nella Liguria di ponente.
Singolare è il minuto suffrutice Limonium cordatum (L.) Mill. (Limonio ligure) dalle
caratteristiche foglie spatolate e dai numerosi rami sterili. I fiori blu-viola, riuniti in
rudimentali spighe appaiono in primavera ed estate, ravvivando di colori gli scogli
nolesi. Il suo areale di distribuzione si estende da Portofino alla Costa Azzurra. Si tratta
di una specie a rischio estinzione catalogata vulnerabile secondo la IUNC in quanto i
suoi popolamenti si sono ridotti del 30-50%.
Oltre alle specie endemiche e subendemiche citate, Capo Noli ospita numerosissime
altre essenze meno rare, ma di grande interesse naturalistico. Si citano i garofani
selvatici Dianthus silvestris Wulfen che crescono sugli scogli a picco sul mare, Dianthus
carthusianorum subsp. carthusianorum L. (Garofano dei Certosini) relativamente
frequente sulle falesie, i lini selvatici quali Linum tommasinii (Rchb.) Nyman (Lino di
Tommasini), raro e localizzato, Linum strictum L. (Lino minore), Linum tenuifolium L.
(Lino montano), i convolvoli selvatici di grande bellezza come Convolvulus althaeoides
L. (Vilucchio rosso), Convolvulus cantabrica L. (Vilucchio bicchierino), spettacolari
fioriture di Matthiola incana (L.) W. T. Aiton subsp. incana (Violaciocca rossa), Coris
monspeliensis L. subsp. monspeliensis (Coris) raro e protetto, Antirrhinum latifolium
Mill. (Bocca di leone gialla), Asphodelus fistulosus L. (Asfodelo fistoloso), Teucrium
flavum L. (Camedrio doppio) raro e molto ornamentale, Clematis flammula L.
(Clematide fiammola), orobanche selvatiche di varie specie (es. Orobanche elatior
Sutton), Campanula rapunculus L. (Raponzolo), rara e protetta, Achillea nobilis L.
(Millefoglio nobile), i centauri gialli Blackstonia perfoliata (L.) Huds. e rossi Centaurium
erythraea Rafn, i leucantemi dai fiori appariscenti (Leucanthemum ircutianum DC.
subsp. ircutianum), molte specie di euforbie (Euphorbia characias L., dalle sue
spettacolari infiorescenze, Euphorbia dendroides L. protetta a livello nazionale,
Euphorbia segetalis L., Euphorbia spinosa L. subsp. spinosa, Euphorbia terracina L. rara
e protetta), i trifogli di svariati colori (Trifolium rubens L. di colore rosso vivo, Trifolium
angustifolium L. subsp. angustifolium con corolla screziata rossa, Trifolium campestre
Schreb. di colore giallo) e i spettacolari cisti (Cistus albidus L.).
Capo Noli con i suoi monti che si riflettono sul mare limpido e cristallino, avvolto nel
silenzio della sua baia, è un angolo di paradiso e di biodiversità unico al mondo che
deve essere tutelato e difeso da opere faraoniche come il progetto del nuovo tunnel
stradale che comprometterebbero irrimediabilmente questo fragilissimo ecosistema
e le sue specie.
Prof. Domenico Francesco Robasto