Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il Puc di Borgio non fa più notizia. Conflitti di interesse? Sindaco e assessore lasciano l’aula. Due consiglieri: ‘solo 3 giorni per esaminare 800 pagine’. Minoranza divisa


Borgio Verezzi col piano regolatore scaduto dal 2008, 40 anni di crescita generosa. Il nuovo Puc che si trascina da 5 anni. 90 osservazioni e un’Associazione (Agorà) che non strepita, non urla, non arruola talebani ambientalisti, ma dimostra di essere determinata, tenace, quando salvaguardia e vincoli sono in pericolo. Il Puc story ha vissuto un’altra puntata che non ha trovato spazio, per ora, su Il Secolo e La Stampa, Savona News non ha approfondito, Ivg.it nel ruolo di ‘notaio’. Al momento del voto (maggioranza unita e la minoranza divisa) sono usciti dall’aula il sindaco Renato Dacquino e l’assessore Pier Luigi Ferro. Due consiglieri di opposizione, Renzo Locatelli e Luciano Galetto, hanno anteposto una questione di metodo e confronto: solo tre giorni di tempo per leggere, studiare, approfondire un ‘dossier’ ed allegati di 728 pagine 54 tabelle. Mentre per l’avv. Sonia Garofalo non sarebbe cambiato nulla. Tutti gli altri pare abbiano le idee chiare e letto bene il malloppo.

Il nodo comune alla stragrande maggioranza degli strumenti urbanistici (ora siamo ai Puc) della nostra Liguria – non è un’eccezione semmai la regola – è l’eccessivo cemento e consumo di suolo, l’inadeguatezza di molte infrastrutture pubbliche. I fautori delle maglie larghe – ovvero l’edilizia che produce consenso elettorale – fino ad oggi l’hanno spuntata quasi dovunque. Le conseguenze socio economiche (e turistiche) lasciano una Riviera che ha perso centinaia di attività alberghiere, ha incentivato chi aveva denaro da investire a farlo nel ‘mattone speculativo’, i pochi che hanno puntato sulle ricettività si trovano di fronte ad una generale dequalificazione della clientela. Da panetterie, pizzerie, Bagni Marini, gelaterie. Si sono persi migliaia di posti di lavoro, scarse possibilità per gli studenti alberghieri, molto denaro rimasto parcheggiato nella banche e nei fondi d’investimento, non si è creata una crescita razionale capace di incentivare il lavoro.

Del resto un’area edificabile, un aumento di volumi, una trasformazione, può rendere ricca una persona, può accrescere il portafogli di un investitore. Va da se che la forza ‘edificatoria’  muove interessi trasversali e a catena: dall’artigiano al professionista – progettista, allo studio legale, al commercialista, all’agente immobiliare. Interessi legittimi quando non si sconfina “nella crescita assai poco armonica e molto speculativa” Borgio docet !

Mentre Verezzi senza il suo gioiello antico e tutelato sarebbe come tante altre borgate che vivacchiano. Non sarebbe una culla molto frequentata dai vacanzieri ed ammirata dagli urbanistici. Forse con qualche eccesso. Quali sono le esigenze di un paese, diciamo ormai a prevalente economia turistica ? Intanto prendiamo atto che non avevano tutti i torti coloro che nel lontano passato (qualche decennio) mettevano in guardia dal perseguire una riconversione a senso unico. Se il turismo si inceppa c’è il disastro. Da qui, dopo 40 anni di sviluppo molto poco sostenibile, serve mettere ordine laddove è fattibile, migliorare tutto ciò che genera valorizzazione ambientale, arricchisce il bello, il decoro, l’armonia, la fruibilità e funzionalità. Impariamo dalle aree dove il turismo continua a tirare e produrre reddito sano, ricchezza, lavoro.

Non riveliamo nulla di clamoroso, ma è significativo quanto accadde anni addietro in una cittadina balneare savonese; aveva chiesto all’architetto Renzo Piano, quando ancora non era sugli ‘altari’ internazionali, la revisione del Piano regolatore. Dopo alcune riunioni Piano , oggi senatore a vita, declinò l’invito: “Voi avete la responsabilità politica, ma io ci metto la faccia da urbanista e non potete impormi….”. Certamente non sono molti i tecnici che hanno lasciato, rinunciato ad una guadagno, mentre non siamo soli a sapere quali vicissitudine abbiano incontrato ed incontrino altri professionisti della materia.

Certo al di là degli interessi, delle opposte visioni, magari in buona fede, senza la volpe sotto l’ascella, è importante l’informazione capillare del cittadino. Contro il dramma italiano della disinformazione (tra gli ultimi lettori in Europa) o peggio dell’informazione pilotata, interessata, mossa da interessi pubblicitari, se editori. Ecco, sorprende sapere che la giunta e la maggioranza comunale di Borgio Verezzi abbiano sottoposto il nuovo Puc confidando che tutti siano in grado di conoscerlo, confrontare le modifiche rispetto alla prima edizione, in tre giorni ed aggiungiamoci tre notti (?).

Il sindaco di Borgio Verezzi Renato Dacquino al suo secondo mandato

Così il giornalista professionista Federico De Rossi, già direttore di Ivg. scrive come resoconto: “E’ sempre scontro tra maggioranza e opposizione a Borgio Verezzi sul nuovo Puc comunale: dopo il lungo iter, che ha visto anche l’inchiesta pubblica da parte della Regione sulle nuove linee urbanistiche, ieri pomeriggio il parlamentino di Borgio Verezzi è stato chiamato a pronunciarsi sulle modifiche al Piano, in relazione alle numerose osservazioni (molte della minoranza) e ai cambiamenti normativi a livello nazionale e regionale.”. Inoltre:  “Nel suo intervento in Consiglio comunale il sindaco Renato Dacquino ha confermato gli obiettivi del nuovo Puc e l’assetto complessivo emerso in oltre un anno di discussione e lavoro degli uffici: “Ricordo che oltre alle osservazioni, è stato recepito il parere della Vas e la stessa Valutazione Ambientale Strategica ha evidenziato un giudizio positivo in merito al Puc. Mi pare che sia stato fatto un ottimo lavoro, che ha messo insieme gli adeguamenti necessari rispetto al Piano Casa, alla legge sui sottotetti e rispetto ai regolamenti vigenti in materia urbanistica, oltre alla normativa sui centri storici che hanno massima valorizzazione e tutela”

Il Piano Urbanistico Comunale conferma i punti strategici per il futuro di Borgio Verezzi, a cominciare dal distretto di trasformazione al confine con Finale Ligure e la nuova passeggiata a mare, oltre alla nuova piazza centrale del paese: davanti al Comune è prevista un’area verde, commerciale e di servizi. Tra i punti chiave del Puc, infatti, il progetto nella zona che si affaccia sulla via Aurelia tra Borgio Verezzi e Finale Ligure, che prevede un nuovo intervento edilizio (una struttura RTA – Residenza Turistica Alberghiera – e nuovi appartamenti, più difficile l’opzione del solo albergo). Quanto alla frazione di Verezzi è stato tolto dal Piano il nuovo collegamento dalla cava verso il cimitero (ci saranno interventi di adeguamento), così come non è più previsto dal Puc il nuovo parcheggio nella frazione Roccaro, mentre rimane la nuova bretella di collegamento tra via Nazario Sauro e via Trento e Trieste. Nel Puc comunale è stato inserito anche il nuovo sottopasso pedonale che da piazza Marconi porta alla spiaggia, oltre al restyling della zona del Botassano, con rifacimento degli asfalti e interventi di carattere urbano. Il nuovo Puc: “Ci è stato impossibile analizzare tutto in pochi giorni. Non condividiamo metodi e contenuti di questo Piano. Non è francamente giusto avere così poco tempo per vedere e analizzare 728 pagine e 54 tabelle” affermano, sempre secondo la cronaca di Ivg, i consiglieri comunali Luciano Galletto e Renzo Locatelli.

Renzo Locatelli già candidato sindaco e consigliere di opposizione

Torniano a Locatelli, ma al 5 settembre 2015: “Le scuse presentate dal Sindaco per i tempi stretti sono dovute perché per anni i consiglieri di minoranza non sono stati coinvolti, inoltre, pur non essendo stata violata alcuna disposizione di legge in merito alla tempistica della convocazione del Consiglio e conseguente deposito dei documenti, ritiene che per un argomento così importante avrebbero dovuto essere concessi molti più giorni per poterli esaminare. Dà poi lettura della seguente relazione:” Dall’attivazione delle procedure necessarie alla formazione del nuovo strumento urbanistico (15 Novembre 2012) ad oggi sono trascorsi oltre 1.300 giorni ed in quasi quattro anni di durata dell’iter procedurale l’approvazione del “Documento degli obiettivi” avvenuta il 15 Giugno 2013 è stato l’unico momento in cui il C.C. ed i Consiglieri di minoranza sono stati coinvolti nel progetto..”.

Pier Luigi Ferro assessore assessore agli impianti sportivi e rapporti con i Comuni

E il consigliere, ora assessore Pier Luigi Ferro, alla stessa data, faceva mettere a verbale:“Ad una prima superficiale visione del P.U.C. presentato oggi dall’Amministrazione Comunale, possiamo notare che i valori estetici ed ambientali di Borgio Verezzi sono stati salvaguardati; chi ha progettato il Piano ha probabilmente pensato che aggredire ulteriormente il capitale naturalistico del nostro territorio non avrebbe portato a tempo lungo un aumento del capitale economico per gli abitanti di Borgio Verezzi. Il nuovo P.U.C., che è costato 70.000 € alla nostra comunità, non si discosta da quello già in adozione e non dà risposte per la crescita turistica della nostra comunità. Voglio ricordare che per la stesura di questo Piano Urbanistico i gruppi di minoranza, che comunque rappresentano il 48% della popolazione residente, non sono mai stati coinvolti, se non sporadicamente, nelle attività di proposta sul futuro urbanistico di Borgio Verezzi. Ricordo che tutte le volte che avete richiesto la nostra collaborazione, la nostra disponibilità a collaborare c’è sempre stata, vedi Consiglio Comunale Ragazzi ed Unione dei Comuni. Per il P.U.C. avete scelto di non aver bisogno del nostro contributo e non era necessario lavorare in sinergia…..”

Ultimo atto, solo in ordine di tempo. Conclude Ivg:Dopo l’ ultimo voto in Consiglio comunale, la pratica Puc, che va avanti da quasi cinque anni, dovrà passare lo scoglio della valutazione regionale prima di essere approvato in via definitiva. E prima, entro due mesi, ci sarà ancora spazio per altre osservazioni. Insomma, per rendere ancora operativo il nuovo Piano si dovrà ancora attendere”.

PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC): REVOCA E RIADOZIONE DISCIPLINA URBANISTICA COMUNALE PER IL RECUPERO A FINI ABITATIVI DEI SOTTOTETTI E DEI LOCALI DI CUI ALL’ART. 5 DELLA L.R. N. 24/2001 E S.M. ED I.

Osservazioni dei consiglieri comunali GALLETTO e LOCATELLI da allegare al verbale

della deliberazione n. 3 del C.C. del 30 Gennaio 2018.

La decisione di dotare il paese di un nuovo PUC è stata deliberata dal Consiglio Comunale nel Novembre del 2011 e nel Novembre dell’anno 2012 è stato assegnato l’incarico all’attuale gruppo di professionisti.

Il PUC elaborato è stato adottato a maggioranza dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 42 del 27 Luglio 2015.

La procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), avviata dalla Regione in data 7.9.2016, si è conclusa il 4.3.2017 con deliberazione del C.C. n. 9, che a seguito dell’esame delle osservazioni pervenute ha adottato le relative controdeduzioni alle numerose osservazioni formulate da cittadini, associazioni e consiglieri comunali, apportando significative modifiche agli elaborati di progetto.

In data 16.6.2017 la Regione Liguria, nell’ambito della procedura VAS, durante la quale è stata anche espletata una inchiesta pubblica richiesta dalle Associazioni Agorà, Italia Nostra e WWF Liguria, con deliberazione della Giunta Regionale n. 478 ha espresso “…il parere positivo vincolante n. 69…” che subordina la compatibilità del PUC all’osservanza delle prescrizioni in essa contenute.

In buona sostanza, secondo la suddetta deliberazione regionale, il PUC doveva essere totalmente rifatto, tanto che in questo C.C., oltre alla riadozione della nuova disciplina urbanistica, è prevista la revoca del documento adottato in precedenza.

Dopo la presentazione pubblica del nuovo PUC in sala consigliare di fine Novembre 2017, abbiamo ricevuto una documentazione parziale degli elaborati in seguito ai quali abbiamo inviato al Sindaco e al responsabile Area Edilizia Privata una nota protocollata il 6 Dicembre 2017 con la quale tra l’altro si chiedeva:

” …visto l’incarico di collaborazione a suo tempo affidato all’architetto Rascaroli, (per i CENTRI STORICI) vorremmo sapere quali apporti questo incarico abbia prodotto…”

” …vorremmo poter avere un confronto con questo tecnico, così come è avvenuto più volte con l’equipe degli architetti titolari dell’incarico della redazione del PUC”.

a tale scopo si faceva inoltre notare, che “…da uno degli stessi redattori del Piano, i CENTRI STORICI sono stati definiti “il vero tesoro di Borgio Verezzi”; anche noi li riteniamo tali e per questo siamo consapevoli e convinti che una assoluta tutela e valorizzazione sia per essi indispensabile e che il PUC debba essere lo strumento con cui si può operare a questo scopo”.

a proposito del PIANO CASA si poneva l’accento sulle “…criticità del Piano che vengono a sovrapporsi a tutte le altre problematiche su evidenziate , né possiamo sottovalutare i problemi legati al concetto di “perequazione” con conseguenti possibili ricadute di “crediti edilizi”in zone non ancora edificate”.

infine si concludeva dicendo “Il nostro obiettivo (e siamo sicuri, anche quello dell’Amministrazione), è quello di far sì che dal dibattito, anche vivace, di questi anni, possa nascere un Piano Urbanistico che tuteli il territorio ed i suoi abitanti, che sia privo di elementi di ambiguità e che non si presti ad equivoci o ad interpretazioni, in modo da rispettare quelle norme di equità e trasparenza che sono alla base della nostra Carta Costituzionale”.

Alla nostra nota, il 22 Dicembre 2017 rispondeva solo l’Ufficio tecnico “per quanto di sua competenza”.

Oltre all’elenco delle nuove disposizioni regionali in tema di PUC, emanate nell’ultimo anno, abbiamo ricevuto via e-mail i seguenti chiarimenti:

  • conferma “…dell’incarico specifico sui CENTRI STORICI ai progettisti titolari del Piano con incarico di collaborazione ed integrazione al PUC – limitatamente ai Centri Storici – anche all’arch. Rascaroli di Milano”.
  • si legge inoltre che in conseguenza alle novità legislative e normative dell’ultimo anno da parte della Regione Liguria “… si è ritenuto opportuno incaricare un legale per curare gli aspetti normativi giuridici delle norme in riscrittura”.
  • viene anche confermato che “…i Progettisti sono sempre disponibili ad incontri sul tema”.
  • ribadendo che per quanto riguarda i CENTRI STORICI“… i titolari del Piano sono disponibili ad un incontro”.
  • anche il Sindaco, in più occasioni, aveva annunciato incontri (almeno due) per l’illustrazione del PUC da parte dei tecnici all’Amministrazione e ai consiglieri di minoranza.

Per quanto riguarda l’apporto tecnico dato dall’arch. Rascaroli, relativo all’incarico specifico sui Centri Storici, non abbiamo ricevuto nessuna informazione in merito.

A questo proposito occorre ricordare che per il suddetto incarico è stato previsto regolare impegno di spesa e che è diritto/dovere di ogni consigliere comunale controllare se tale spesa risulta proporzionata al servizio reso.

Dall’Amministrazione comunale nessuna delle riunioni annunciate con i tecnici e la minoranza è stata indetta e non ci è stato comunicato neanche il motivo di tale decisione.

In data 24 Gennaio 2017 riceviamo la convocazione del Consiglio Comunale fissata per il 30 Gennaio ore 18.00, mentre il 25 Gennaio, ci viene consegnato un dischetto comprendente tutta la documentazione aggiornata del PUC.

Probabilmente altri consiglieri comunali avranno avuto modo di analizzare con la dovuta attenzione le 728 pagine e le 54 tabelle contenute nel documento e pertanto saranno nelle condizioni di esprimere un voto convinto ed informato sull’adozione o meno di questo PUC.

Noi non siamo così bravi, perché in così poco tempo non siamo stati in grado di valutare, neanche a grandi linee, i contenuti degli elaborati ricevuti.

Per questo motivo, non potendo esprimere un giudizio basato su una adeguata conoscenza della documentazione fornita, non parteciperemo né alla discussione, né alla conseguente votazione, chiedendo scusa per questa rinuncia forzata a tutti i cittadini del nostro Paese.

Luciano GALLETTO  e Renzo LOCATELLI


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