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Liguria e Basso Piemonte

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Camera di Commercio tra indennità e povertà galoppante. Imbarazzante silenzio dei partiti e sindaci


Si legge sul Secolo XIX del 20 giugno 2023:  “ Liguria, un quarto degli abitanti a rischio povertà. Lo studio della Cgil: “E’ la prima delle regioni del nord Italia con questo triste primato (24,3%)”. Maestripieri (Cisl): “La dignità della persona, la sua sicurezza sociale, il suo diritto di immaginare e progettare un futuro per sé e per la propria famiglia, sono fattori che non possono prescindere da un’occupazione stabile e ben retribuita” …

Il presidente Enrico Lupi imperiese

Il Secolo XIX e La Stampa il 9 giugno 2023 titolavano: “Camera di Commercio che unisce Savona, Imperia, La Spezia. 180 mila € per le indennità di presidente (Enrico Lupi, veterano ex commerciante imperiese ndr) e giunta”. Il presidente avrà 60 mila €.  annui. Poi gli 8 componenti della giunta. Al vice presidente vicario spezzino Davide Mazzola (16 mila € annui), l’altro vice presidente Angelo Berlangieri (ex assessore comunale del centro destra a Finale Ligure, ex assessore regionale del centro sinistra, attuale presidente dell’Unione Industriali ‘in quota’ Luciano Pasquale, ex presidente provinciale Upa- albergatori) avrà 12 mila € annui. Stessa somma per Marco Benedetti, Gianfranco Bianchi, Paolo Faconti, Paolo Figoli e Osvaldo Geddo (direttore Cia, ex sindaco di Ortovero). E’ previsto un gettone a seduta di 250 € per i 25 consiglieri. Gettone a cui ha rinunciato, con un annuncio via stampa, il presidente onorario di Assoutenti provincia di Savona Gian Luigi Taboga.

Chi sono gli eletti ed i rappresentanti delle categorie.  Osvaldo Geddo (classe 1962) settore agricoltura.  Paolo Faconti (classe 1961) e Barbara Amerio (1967) settore industria. Angelo Berlangieri (1960) settore Piccola impresa. Palo Freccero (1962), Davide Mazzola (1962) e Donata Vivaldi (1958), Paolo Figoli (1956) settore Artigianato.  Enrico Lupi (1946), Sabrina Canese (1973), Gianfranco Bianchi (1946), Giancarlo Cerisola (1971) settore Commercio. Lorenza Giudice (1964), settore Piccola impresa. Enrico Pennino (1970)  settore cooperative. Lorenza Mengarelli (1967), Vincenzo Bertino (1938), Marco Benedetti (1953), settore turismo. Alessandro Berta (1963)  settore Trasporti e spedizioni.  Alberto Silvano Piacentini (1966) settore Credito ed assicurazioni. Graziana Gianfranchi (1950), Mariano Cerro (1955), Olmo Romeo (1979) settore Servizi alle imprese.  Fulvio Fellegara (1975) settore Organizzazioni e associazioni.  Gian Luigi Taboga (1939) settore Associazioni di tutela  degli interessi dei consumatori e utenti. Aurelio Boraschi (1965) rappresentante designato dagli Ordini professionali-

L’unico commento della politica e dei partiti al varo delle ‘prebende’ decise e nonostante in passato si fosse annunciato via mass media una lodevole rinuncia, è di Manuele Meles capogruppo dei M5S, in Comune a Savona: ” Uno schiaffo alle imprese del nostro territorio, in un momento di forte  difficoltà economica. Sarebbe stato più opportuno investire denaro per il rilancio delle nostre realtà p per agevolare piani di aggregazione con cui affrontare un’attività di marketing a larga scala, al fine di potenziare  la competitività  sui mercati. Varare invece il via libera agli emolumenti, con un notevole esborso economico, appare un paradosso”. 

I partiti, le segreterie provinciali, a meno che non ci sia sfuggito un loro intervento, hanno scelto il ‘silenzio tombale’. E più che imbarazzante. Pensiamo ai leghisti alla Salvini ‘duri e puri’ nel cavalcare molte battaglie anti tassazione; pensiamo ai rampanti e vittoriosi Fratelli d’Italia; pensiamo al Pd con il segretario provinciale più taciturno e mediocre della storia savonese.

Che triste spettacolo! E che dire del silenzio stampa sulle stesse ‘indennità’ approvate dal consiglio camerale da parte dell’indipendente e popolare IVG.it che  ospita pubblicità a pagamento della stessa Camera di Commercio ed associazioni di categoria (Confcommercio, Unione Industriali della provincia, Fondazione De Mari, ecc). Una mano aiuta l’altra si dirà.

E nessun commento di sindaci di destra e sinistra, neppure i più battaglieri e presenzialisti sui social autoreferenziali. Alcuni si distinguono in passerelle e ogni occasione è buona per esibirsi piuttosto che lavorare sodo alla scrivania come verrebbe richiesto ad un alto dirigente di azienda privata con bilanci analoghi a quelli comunali. Sindaci che dovrebbero conoscere e ‘sorvegliare’ ogni angolo pubblico del proprio territorio, lo stato dissestato di molte strade dal centro alla periferia. Senza tralasciare il minimo decoro urbano con aiuole senza fiori, erbacce in ogni dove, scarsa pulizia. Non si tratta di sterili polemiche, ma dare almeno un concreto segnale di dissociazione dopo le sorprendenti e generose elargizioni (in Camera di Commercio). Sono soldi di chi paga le tasse nonostante i venti di crisi e impennata del costo del denaro per chi deve ricorrere a prestiti.

 

 

 


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