Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Vita da pastore. Da Ceriale, a Costa Bacelaga, a Nava. Mirko Caviglia a 16 anni con le capre. Ora 20 mucche Jersey


Il colle di Nava. E’ la zona più frequentata dell’Alta Valle Arroscia. Da due anni c’è un negozio dove si può acquistare dal pastore la ‘formagetta di Nava’, ricotta, bruss, formaggio alla lavanda con caglio vegetale o senza caglio.

Mirko Caviglia pastore e vaccaro nel  suo negozio-laboratorio a Colle di Nava

Dietro il banco di vendita, soprattutto nei fine settimana, a servire i clienti di passaggio, c’è Mirko Caviglia, 52 anni. Non è un personaggio della preistoria, certamente non ha molti simili  almeno nella Liguria di ponente. Una figura che non dovrebbe passare inosservata  e non fare notizia come invece è accaduto fino ad oggi.

Si parla tanto e si scrive, si raccontano storie giovanili. Il costante abbandono e spopolamento della montagna, c’è la desertificazione di molte aree nella stessa pianura, la quasi scomparsa di attività agricole e ancora più di pastori. Pensiamo al nostro ponente del dopoguerra, all’economia agricola trainante e quando il turismo muoveva i primi passi. Tante aeree verdi e produzione ortofrutticola laddove è arrivata la massiccia cementificazione. E’ cambiato il mondo si direbbe. In meglio ?

Oggi fanno cronaca i casi di giovani che tornano ai vecchi mestieri. Ebbene un posto d’onore lo merita la esemplare storia di Mirko. E’ proprietario vaccaro di una mandria di 20 mucche Jersey considerata la seconda razza “da latte” nel mondo. Origine inglese, deve il suo nome all’omonima Isola di Jersey, la più grande fra le isole del Canale della Manica. Le vacche dell’isola Jersey  apprezzate per il latte cremoso e che produce ottimo burro. La Jersey, inoltre, possiede un’estrema capacità di adattamento a tutti i tipi d’allevamento e di clima. E’ stata una scelta ragionata quella del pastore cerialese.

Mirko ricorda che la produzione media di latte al giorno delle sue mucche si aggira sui 20 litri e per 9 mesi all’anno sono al pascolo.  Anche per questo il prodotto può fregiarsi di ‘ottima qualità’ e ricco di proprietà naturali.

La sua è un’esistenza di severo e sudato sacrificio affievolito dalla passione e dall’amore che lo accompagna da quando era ragazzino. Una rara scelta di vita che nessuno gli ha imposto. Cresciuto a Ceriale in una famiglia contadina, con i suoi valori e tradizioni, dedita al bestiame e ai campi. Il papà soprannominato ‘Pipetta‘, mancato nel 1999, era un allevatore ma anche piccolo commerciante. Ha vissuto la lunga stagione della pastorizia e della transumanza. A Peagna e dintorni c’erano i pastori della Valle Arroscia e dell’Alta Val Tanaro. ‘Pipetta’, dalla località Campese e Pomaire, era punto di riferimento ed abituale frequentatore delle fiere di bestiame che un tempo erano numerose nelle vallate savonesi ed imperiesi. Ad Albenga c’era la fiera del bestiame di San Michele. A Mendatica quella di San Matteo. I pastori ricorrevano a ‘Pipetta’ anche perchè era l’unico, nella zona, a possedere il ‘toro da monta’.

Mirko che al termine della giornata raggiunge Ceriale per assistere l’anziana madre. E al mattino di buonora torna al lavoro. Nella stagione invernale è con le sue mucche a Costa Bacelega, poi si sposta a Pornassio e in alta stagione ai ‘Tecci di Montegrosso Pian Latte’. La mungitura due volte al giorno. A Colle di Nava il laboratorio-negozio che è anche un motivo di richiamo, oltre che un’occasione ed opportunità per gli acquirenti. “Non posso lamentarmi – osserva Mirko – devo dire che sono molti coloro che apprezzano e riscoprono il valore della genuinità. Ricevo complimenti ed incoraggiamenti. Io faccio del mio meglio, la gente è curiosa di sapere, di conoscere. Per me è motivo di soddisfazione umana e materiale, per ora continuo a non preoccuparmi più di tanto ed essere impegnato senza orari. Il destino fa il resto. Sono scapolo e non ho neppure una compagna. Credo di essere una persona felice e serena, non ho bisogno di divertimento antistress”.

Il turbinio della vita moderna lo affronta da solitario superando ogni giorno le difficoltà di accudire alla stalla, alle mucche, agli impegni che comportano. Non ci sono feste comandate, né ferie. E l’importanza di essere sempre in salute. Anche la dea fortuna deve esserti amica. E tanta serenità meritata, caro Mirko, dal montanaro Trucioli.it ! (L.Cor.)


L.Corrado

L.Corrado

Torna in alto