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Liguria e Basso Piemonte

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L’assoluto silenzio stampa. Il governo Draghi e le tabaccherie nel DCPM


“Il silenzio è fecondo, cadono su di esso le parole”

di Francesco Domenico Capizzi* 

“Le parole hanno cessato di comunicare. Ogni parola è detta perché non se ne oda un’altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma…” (J.Saramago: “Di questo mondo e degli altri”, 1985). Forse non sarebbe neppure necessario scomodare un Premio Nobel per rimarcare l’assoluto silenzio stampa, della comunicazione via etere e via filo su un tratto dell’ultimo DCPM emanato dal nuovo Governo, analogo nelle concessioni ed equiparazioni ai precedenti: la classificazione delle tabaccherie come “beni essenziali” e dunque come i negozi di generi alimentari.

E’ vero che, oltre a legittimamente smerciare tabacchi e sigarette, le tabaccherie forniscono ricariche su carte prepagate e permettono il pagamento di varie bollette, ma l’asimmetria di fondo diviene macroscopica se la medesima equipollenza viene fatta valere anche per gli esercizi specializzati nel commercio di sigarette elettroniche e di liquidi da inalare, non meno dannosi del fumo tradizionale.

Conclude Saramago: “Il silenzio è fecondo, cadono su di esso le parole, quelle buone e quelle cattive, il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane”. Davvero, la pandemia ha squarciato un velo. Diciamo la verità e finalmente prendiamo il toro per le corna: le concessioni susseguitesi si basano sulla accertata e nota vera e propria tossico-dipen­denza dal tabacco e inalazioni varie.

E allora diciamola tutta: le circa 7.000 sostanze chimiche, di cui almeno 70 strettamente connesse alle patologie neoplastiche, che si sprigionano durante la combustione del tabacco, agiscono come fattori dege­nerativi e cariocinetici su tutti gli organi, favorisce forme di leucemia e di linfomi, ulcera pepti­ca, ipertensione arteriosa, infarto miocardico, ictus cerebrale, aterosclerosi, diabete mellito, cataratte,  paradontopatie e carie, ipoacusie, infertilità, ritardato sviluppo embrionale e fetale, disturbi del ritmo veglia-son­no, possiede effetti anoressizzanti ed eccitanti ecc.

Ignorare il complesso tragico dei dati riportati, lasciarli in un bieco cono d’ombra, e non portarli a conoscenza di tutti i cittadini con ogni mezzo, conduce a considerazioni erronee, Ma, la loro divulgazione da parte delle Istituzioni preposte non crei il sospetto che si vogliano ridurre le libere scelte personali. Niente di tutto questo. Al contrario, si vuol porre in atto l’Articolo 32 della nostra Costituzione che “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della col­lettività”.

Francesco Domenico Capizzi*

(già Direttore della Chirurgia generale dell’Ospedale Maggiore di Bologna Professore di Chirurgia generale nell’Università di Bologna)


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