Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Savona, Berta (Confindutria) con nonno e zii
morti a 18 anni divorati dalla guerra civile
‘Grazie per non aver mai abbassato la testa’


Ha ricordato il dr. Alessandro Berta, direttore dell’Unione Industriali della provincia di Savona a proposito del 25 aprile: “Tra democrazia e dittatura la scelta giusta era e non poteva che essere una. E per avermelo ricordato da piccolo, ogni volta, senza mai avermi insegnato a odiare, ma ad avere chiaro che quella libertà andava conquistata meritata e mantenuta ogni santo giorno. Per tutti, senza settarismo”. Lui che ha perso nonno e zii partigiani. Chi torturato dai fascisti, chi deportato e morto in Germania e chi, socialista, sopravvissuto.

La libertà non è un dato per scontato.
Remigio Ghisolfo

Ghisolfi Remigio, partigiano, liberale, torturato per giorni dai fascisti Farina e Bianchini, finito con una raffica in Piazza Nuova a Carrù, lasciato per una notte e un giorno esposto nella neve a monito, prima che il nonno potesse riportarlo a casa, cadavere, sul bacco della bicicletta;

Ghisolfi Emilio, partigiano, monarchico, deportato nei campi di lavoro, morto in Germania nel 1945, solo 2015 è stata ritrovata la sua tomba.
Ghisolfi Angelo, comunista, deportato nei campi in Germania, sopravvissuto, torna in Italia, scappa in montagna, condannato a morte, pena non eseguita, sopravvissuto.
Ghisolfi Remo, partigiano, socialista, ferito, sopravvissuto.
Ghisolfi Romolo, partigiano, socialista, sopravvissuto.
Ghisolfi Giovanni, socialista, ferroviere, mandato al confino perché si rifiuta di prendere la tessera del fascio, nonostante quattro figli piccoli, sopravvissuto.
Nonno, zii, a voi e a chi come voi ha fatto quello che andava fatto, a chi ha fatto anche solo che un gesto, piccolo, che nel terrore di quegli anni, era in realtà grandissimo, a chi è stato vittima inconsapevole della ferocia di quei giorni, a chi è morto a diciott’anni dalla parte sbagliata, perché a diciott’anni gli ideali ti possono fregare e a diciott’anni non è giusto morire divorati da una guerra civile.
A chi ha capito che bisogna ricordare e non perdere mai memoria ma che dopo il 25 aprile, e con la Costituzione, è rinata un’Italia, unica in cui tutti sono cittadini pieni e liberi. Chi era stato da una parte e chi era stato dall’altra. Questo ci hanno insegnato i costituenti.
Con ciò, resta la memoria, che mi dice che a voi, zii e nonno, va il mio grazie per non aver mai abbassato la testa o per essere andati in montagna, che non era una cosa per tutti e che non potevano fare tutti, ma per chi poteva, era l’unica cosa giusta da fare. Perché la parte giusta c’era. Tra democrazia e dittatura la scelta giusta era e non poteva che essere una. E per avermelo ricordato da piccolo, ogni volta, senza mai avermi insegnato a odiare, ma ad avere chiaro che quella libertà andava conquistata meritata e mantenuta ogni santo giorno. Pe tutti, senza settarismo. Ed era costata e costava sangue sudore e fatica. Sta a me non sprecare tutto. E continuo a pensare, proprio in questi giorni, di non aver fatto abbastanza.
Perché non esiste un traguardo, la libertà non esiste come un dato per scontato, ogni giorno la libertà è un passo ulteriore da meritare, raggiungere, mantenere e superare per aggiungerci qualcosa e per farvi partecipare qualcun altro che magari ne gode solo di nome ma a quei diritti che da essa discendono non può partecipare appieno.
Alessandro Berta (dalla sua pagina Facebook)
COMMENTI – Rossello: C’è l’essenza di cosa è stata la resistenza. Grazie. Gincarlo Rossella: La storia della tua famiglia andrebbe raccontata e raccontata ancora…
————————————————–
—————————————————————
SAVONA – LORENZO TOSA E DANILO MARAMOTTI HANNO POSTATO SUI SOCIAL:
Tenetevi forte.
Ladri. Ladri di Futuro, di Democrazia, di Libertà” ha appena scritto.
Neanche il tempo che il Consiglio europeo sia finito e Salvini dà del ladro a Giuseppe Conte, a Gualtieri, al governo e a tutti quelli che, mentre lui sproloquiava e lanciava insulti e proposte da terza elementare, per settimane hanno lavorato a tutti i tavoli europei per ottenere questo straordinario risultato.
Avete capito bene. Salvini, il leader del partito che ha letteralmente sottratto all’Italia e agli italiani 49 milioni di euro, e che vive a spese dei cittadini italiani da 27 anni, ha dato del ladro a Conte. Ha dato del ladro a qualcuno. Punto.
Signore e signori, eccola qui. La vergogna italiana.
Che sollievo saperlo vomitare bile su Facebook, lontano anni luce da qualsiasi tavolo italiano, europeo o anche solo di condominio. E, a giudicare dai risultati, ci resterà lontano ancora molto, molto a lungo.

Avatar

Trucioli

Torna in alto