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Liguria e Basso Piemonte

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Il Portavoce dei Verdi savonesi e Gallesio:
Visse 67 anni a Finalborgo, sepolto a Firenze
Il prezioso archivio e il gemellaggio culturale con Prasco. Darwin riconobbe i suoi studi


Nel ricordo di Darwin si valorizzi Giorgio Gallesio e si recuperi il suo prezioso archivio di Prasco. I Verdi auspicano un gemellaggio culturale. Gallesio fu addirittura il primo, e con molti anni di anticipo, a definire il termine “dominanza di un carattere ” da lui verificata negli esperimenti di ibridazione vegetale. Leggi anche a fondo pagina il comunicato stampa di Fratelli d’Italia: Il Comune di Finale Ligure non rinunci al restauro del teatro Sivori.

Lo scienziato Giorgio Gallesio

Il 12  febbraio,  in tutto il mondo si celebra il “Darwin Day” e si moltiplicano importanti iniziative per ricordare la nascita, nel 1809, del grande scienziato. I Verdi del savonese vogliono ricordare come il padre dell’evoluzionismo facesse tesoro di alcune importanti ricerche effettuate dall’agronomo ligure Giorgio Gallesio vissuto a Finalborgo tra il 1772 e il 1839, morto a Firenze e sepolto tra gli uomini illustri nel Chiostro della Basilica di Santa Croce…sempre a Firenze.

Darwin riconobbe la validità degli studi di Gallesio che aveva effettuato esperimenti sugli incroci tra specie vegetali. Lo stesso Darwin pubblicò poi quei risultati nel suo saggio “Variazioni degli animali e delle piante allo stato domestico”, dove  scrisse: “Vi sono molte piante ermafrodite, che non sono conformate specialmente in maniera da favorire l’incrociamento, ma che però si mescolano così ampiamente come gli animali a sessi separati. Ciò avviene nei cavoli, nei rafani e nelle cipolle,  come me ne sono convinto per esperienza, perfino i contadini in Liguria dicono che bisogna impedire ai cavoli che si “innamorino” tra di loro. Nel gruppo degli aranci il Gallesio osserva che il miglioramento delle differenti sorta è impedito dal loro incrociamento continuo e quasi regolare, e la stessa cosa succede in molte altre piante”.

Poi in un suo quaderno scrisse ancora, commentando alcuni altri risultati che ritenne utili alla formulazione della teoria dell’evoluzione: “Gallesio, who certainly has great experience…”.

Ci si può chiedere come Darwin fosse venuto a conoscenza degli studi di un lontano agronomo ligure. Questo si può spiegare perché il Gallesio, ritenendo necessario confrontare le sue ricerche con colleghi di altre parti d’Europa, impegnati ad ottenere specie vegetali più produttive e con frutti sempre più belli, pubblicò nel 1814 a Vienna, in lingua tedesca, un testo particolarmente interessante “Theorie der Vegetablische Reproduktion” (Teoria della riproduzione vegetale). Scelse proprio la lingua tedesca perché tra il 1700 e il 1800 le ricerche più importanti nell’ambito delle scienze agronomiche facevano capo al noto scienziato Albrecht Thaer, studioso universalmente riconosciuto per le ricerche agronomiche spiegate in ben 4 volumi: “Grundsatze der rationellen Landwirtschaft”(Principi dell’agricoltura razionale).

Gallesio dialogava con il mondo scientifico dell’epoca  e i risultati delle sue ricerche entrarono nelle Università europee raggiungendo quindi anche Darwin.

E’ bello pensare come uno studioso finalese possa aver contribuito a far sorgere nella mente di Darwin l’intuizione che lo portò a formulare la più importante teoria della storia della biologia; teoria che attraverso la genetica e la medicina influisce costantemente nella vita di tutti noi.

Inoltre, tenendo conto che Mendel pubblicò le sue ricerche soltanto nel 1865 con il saggio “Esperimenti sulle ibridazioni delle piante”, è da sottolineare che Gallesio fu addirittura il primo, e con molti anni di anticipo, a definire il termine “dominanza di un carattere ” da lui verificata negli esperimenti di ibridazione vegetale.

Nel ricordo di Darwin e delle sue scoperte sarebbe interessante valorizzare  l’eredità culturale di Gallesio attuando un gemellaggio tra Finale e Prasco (Comune dell’Alto Monferrato) dove nel  Castello di Prasco (XII secolo) è custodito l’archivio delle opere scientifiche di Gallesio; infatti Giovanni Battista, suo unico figlio, sposò nel 1828 la contessina Pellina, figlia del conte Ferdinando Piuma di Prasco e fu per questo che nei suoi ultimi anni di vita, Giorgio Gallesio(autore della Pomona Italiana) iniziò a frequentare quel Castello dove venne poi depositato e si trova ancora oggi custodito dagli eredi, il prezioso archivio delle sue ricerche.

Il Portavoce dei Verdi della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi

FRATELLI D’ITALIA: IL COMUNE DI FINALE LIGURE NON RINUNCI AL RESTAURO DEL TEATRO SIVORI.
L’avv. Alessandro Chirivì

COMUNICATO STAMPA – In relazione all’ipotesi circolata sui media locali che il Comune di Finale Ligure rinunci al restauro dello storico Teatro Sivori interviene il Direttivo Provinciale di Fratelli d’Italia, per il tramite del responsabile provinciale delle politiche culturali Avv. Alessandro Chirivì.

“Il Teatro Sivori, inaugurato nel 1868 da un concerto del celebre violinista finalese Camillo Sivori, è uno dei teatri storici più belli ed importanti della Regione Liguria, con arredi interni preziosi e molto curati, splendide decorazioni pittoriche e scultoree dei fratelli Mario e Giuseppe Moscino ed una facciata impreziosita dall’opera di Antonio Brilla, scultore e decoratore del teatro Chiabrera di Savona, e merita di essere restaurato, riportato all’antico splendore e rimesso a disposizione della cittadinanza, per farlo tornare a quel ruolo di punto di incontro e di sviluppo della diffusione della cultura teatrale e musicale che ha avuto fin dall’ottocento” così interviene l’Avv. Alessandro Chirivì del Direttivo Provinciale di Fratelli d’Italia, che prosegue “è dovere dell’amministrazione comunale lavorare quotidianamente alla ricerca di possibili ulteriori finanziamenti, dell’Unione Europea, dello Stato Italiano, della Regione e di tutti gli Enti che erogano risorse per le finalità culturali e di recupero del patrimonio storico artistico”.
“Rinunciare a recuperare le più importanti testimonianze della storia e della cultura di una comunità significa condannarla a perdere la sua memoria e la sua identità, ed il recupero dei beni culturali e la valorizzazione delle bellezze locali, anche a fini turistici e di attrazione, devono avere una priorità assoluta. L’impegno di Fratelli d’Italia sarà sempre in prima linea per supportare le amministrazioni locali nella ricerca dei finanziamenti e degli interventi necessari per riportare agli antichi splendori le testimonianze del nostro passato, ma le comunità locali non devono arrendersi passivamente e rinunciare alla loro storia ed alle loro tradizioni”, conclude Chirivì.

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