Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio ‘re Melgrati’ tace
Candidature di FI in Regione che c’è di vero
Loano partita Vaccarezza,Lettieri,Ripamonti


“Credo sia prematuro fare dei nomi sulle candidature alle Regionali”. Non aggiunge altro il ‘fresco’ coordinatore provinciale di Forza Italia, Marco Melgrati, per la terza volta sindaco di Alassio, già capogruppo in Regione e in Provincia. Una designazione politica forse a sorpresa e che ha spiazzato più di uno. Il suo non sarà un ruolo secondario anche nella scelta dei candidati  seppure con la regia del coordinamento ligure del partito e il ‘benestare’, se necessario e in caso di contrasti, del ‘capo supremo’ Berlusconi. Leggi anche lo ‘spillo politologo’ di Alassio che rileva le tensioni nel centro destra e azzarda la discesa in campo, su fronti opposti, di Carlo Maria Balzola e Max Serafini, quest’ultimo in ‘guerra aperta’ con la giunta in carica per via ‘dell’accanimento nei miei confronti’. In realtà si tratta di far rispettare le regole comunali sul suolo pubblico demaniale. Leggi infine cosa accade nello scenario politico amministrativo di Loano.

Loano alle processioni religiose non si rinuncia mai. Era il 2016, oltre a Lettieri con la fascia del sindaco, immancabile Vaccarezza con la fascia della Regione

Proviamo, in assenza di dichiarazioni  e veline del pur ‘logorroico’ Melgrati, ad immaginare le probabili mosse nella scelta dei futuri candidati al parlamento regionale. Ad esempio, quella di candidare un Savonese (capoluogo), un Albenganese, un esponente della Val Bormida, uno del Loanese – Finalese. Dai vari comprensori finora nessuna ‘autocandidatura’, né nomi con buone chance di successo.  Nessuno parrebbe sia stato ancora contattato, se non informalmente. Ma non abbiamo certezze in assenza di conferme.

E’ certo, invece, che il presidente Berlusconi ha dato indicazione di nominare consiglieri comunali, sindaci o assessori eletti nei comuni che abbiano un largo seguito di voti, di preferenze. Altrettanto ovvio che Melgrati dovrà iniziare prima possibile un giro di consultazioni, ascoltare le istanze (ed i desiderata) del territorio. C’è chi giura di aver già visto all’opera il sindaco (sospeso) di Alassio. Ha cominciato dalla base, da chi non ha abbandonato il partito in crisi nera. E quanti non sono migrati nel “partito” del presidente Toti o nella Lega di Salvini già cavallo vincente alle Europee (ha sostituito nelle urne quasi ovunque i M5S che risultarono primi alle politiche nazionali) e con il vento in poppa; in Fratelli d’Italia. Quanti sono ancora vicini, se non più iscritti, a Forza Italia ?  Una semplice curiosità. Trucioli era venuto in possesso, in tempi non sospetti,

Luca Lettieri in veste ufficiale a Palazzo di giustizia a Savona per la firma di un ‘protocollo di collaborazione’ con il capo dei Gip, Fiorenza Giorgi

(ovvero del boom PDL poi Forza Italia) dell’elenco di tutti gli iscritti in provincia di Savona: 58 fogli dattiloscritti al computer, 3.193 nomi, divisi per località e data. La mossa del presidente Toti, dopo vani tentativi alla corte di Berlusconi, è stata quella di dare vita ad uno schieramento meno ingessato ai vecchi schemi e metodi berlusconiani, alla fin fine però si è ritrovato con le spalle al muro. Il ‘Cambiamo con Toti’ nazionale ha raccolto qualche parlamentare e un più 1 %, ma anche in qualche regione con 0, Vedi recente debacle in Emilia Romagna. Non solo, Toti ha dovuto pure subire una resa. Vedi l’inaugurazione con squilli di tromba del ‘point’ di via Pia, nel centro storico di Savona. Il grande cerimoniere dell’evento, Angelo Vaccarezza che si dedica ad altro…  serranda chiusa, chiavi in tasca.

C’è intanto una prima importante attesa. Chi sarà scelto nel listino di Toti. Che nonostante tutto i politici liguri presenti nel consiglio regionale non hanno ‘seppellito’. Un posto sarà riservato al Capogruppo uscente di FI Claudio Muzio che a novembre ha preso il posto del ‘migrante’ Vaccarezza. Probabile, a questo punto, che il secondo  nel listino sia un savonese. In questo caso potrebbe essere un leghista, anzi pare scontato. Ma nella rosa dei nomi la scelta è davvero ardua.  Si terrà conto della competenza e meritocrazia, oppure del bilancino del seguito elettorale ? Non sembra avere grandi speranze l’assessore Stefano Mai, il mondo agricolo continua la discesa e la crisi buia, nonostante qualche osanna di chi non vive nelle campagne e poco conosce della realtà contadina, con decine di appezzamenti che finiscono pure all’asta del tribunale fallimentare.

Il terzo del listino tocca a Fratelli d’Italia, imperiese il nome più gettonato: l’assessore Giovanni Berrino.

Altra certezza, leggendo i diktat ricorrenti di Berlusconi.  Chi ha aderito a Cambiamo con Toti, è fuori da Forza Italia (ora e per sempre ?): in politica tutto è possibile. C’è chi scommette che non verrà presentata la lista ‘Cambiamo’, ma ci sarà quella del presidente (che praticamente è la stessa cosa, ma formalmente no).

C’è chi ha scritto, sull’onda di qualche suggeritore interessato, della sorte segnata del big Eraldo Ciangherotti. Uomo di fede vaccarezziana e difficilmente si metterà a correre contro il suo “padroncino” politico. Ma se resta in Forza Italia il medico dentista, il mister di tante battaglie vinte e perse, dovrà sostenere gli ‘azzurri’ e non già una lista di Toti.

SOTTO IL CIELO DI LOANO BRILLANO LE STELLE, ALCUNE CADENTI

A Loano si sta giocando un’altra partita importante e le voci, bufale comprese, si sprecano. Intanto non è vero che Remo Zaccaria sia passato a Fratelli d’Italia, né che abbia chiesto l’iscrizione e sia in attesa di responso. Nessuna iscrizione, nessuna partecipazione a riunioni locali o provinciali ha assicurato a chi glielo chiedeva. Forse tutto partito da un  commento di Zaccaria, via social, sulle elezioni regionali in Emilia Romagna. Una semplice analisi sulle preferenze date ai partiti. Eppure il tam tam è impazzito. Zaccaria un ‘mister preferenze’, già candidato sindaco. Nel  lontano 1997, la prima candidatura nella Dc loanese, la balena bianca che aveva sempre vinto, con la sola eccezione ai tempi del comm. Felice Elice.

Allora Zaccaria ero un giovane come tanti altri, ma assiduo nella Parrocchia S.PIO X, ai tempi dei compianti don Ranoisio e poi don Rosso. Brillava già nella graduatoria delle preferenze: primo Pietro Oliva (siederà anche in consiglio regionale), Angelo Vaccarezza, Bocchio, Zaccaria e Azzarello. Un buon serbatoio di voti erano anche Gimmy Piccinini, Francesco Cenere  che è stato sindaco.

Piccinini che nelle ultime comunali era rimasto alla finestra: “Ho l’ufficio da seguire…ne riparleremo la prossima tornata”. E, nel 2021 ? No, forse sì, anzi no. A Loano dividere l’opposizione finora è stato un gioco da bambini e a raccontare cosa è accaduto, nelle ultime due consultazioni, è come dilettarsi con la storiella di Paperino. Oltre ad una buona dose di arroganza personale, una diffusa rivalità ha finito per avere la meglio. Potrebbero andare a Lourdes o investire tanti soldini in pubblicità elettorale di IVG.it ?  Entra nelle case e negli uffici, tra i giovani, meglio di così si muore. Una città informata dunque che saprà scegliere al meglio, facendo pure crescere il livello culturale che significa ‘qualità della vita’ e lungimiranza, ma anche saper guardare le aree più progredite dell’Europa, oppure visto che si vive soprattutto di turismo, ormai da seconde case, che succede in Costa Azzurra. Dove si moltiplicano le strutture alberghiere d’eccellenza. A Loano ‘tirano’, sull’onda della buona informazione alla IVG, panetterie e bar soprattutto sull’Aurelia dove si respira aria ripulita dalle polveri sottili e da traffico urbano che più intasato non si può.

LA STELLA LUCA LETTIERI – C’è chi sostiene che sia scontata la candidatura unitaria a sindaco (del centro destra) di Luca Lettieri, da oltre un anno praticante ed osservante leghista. Il suo silenzio perdurante (mai a riposo  quanto ad attivismo nella base) per non intralciare la candidatura ed il lavorio della Lega già alle prese con serie difficoltà in quel di Borghetto  S. Spirito dove non riesce a dare un nome, in quota rosa, per la giunta comunale. Dopo le dimissioni – protesta di lady Maria Ester Cannonero Terragno che risalgono a fine ottobre dello scorso anno.

Lettieri sindaco scongiurerebbe il pericolo che Vaccarezza si trovi in casa un concorrente ‘temibile’ alla Regionali. Infatti c’è chi fa balenare la possibilità di una candidatura (di servizio) di Lettieri alle Regionali.  Vaccarezza che fuori dalle mura ha pochi rivali in grado di competere. Solo chi non conosce la ‘forza clientelare’ del big, la sua riserva di caccia, il  continuo lavorio dalla costa al paesino dell’entroterra e della Valbormida, può osare a mettere in dubbio una rielezione a gonfie vele. Infine c’è da tenere conto che la convivenza tra lo stesso Vaccarezza e l’uomo forte della Lega in provincia (Paolo Ripamonti senatore della Repubblica) ha avuto alti e bassi. La Lega che era stata letteralmente bruciata alle comunali suscitando  l’ira dell’allora segretario provinciale, poi assessore in Provincia, quindi al Comune di Savona. Ripamonti che ha un’anima leghista in quel di Loano dove ha vissuto il nonno Attilio comandante dei vigili urbani ed è cresciuto il compianto papà prima di trasferirsi a Laigueglia. A Loano vivono un cugino ed una cugina. Uno scenario assai meno probabile è che Vaccarezza, insidiato dai ‘melgratiani’ possa, in caso di sconfitta in Regione,  tornare in servizio attivo come sindaco della sua città.  Sempre che, ancora una volta, all’opposizione trovi tanti frilli e che non hanno ancora imparato la lezione. Ovvero un candidato forte, capace di fare la differenza e non condizionabile. Senza paraocchi e che nella vita abbia dimostrato capacità e raggiunto traguardi. Non c’entra il censo, ma i talenti veri, documentati. Una visione coraggiosa di città futura. Da lasciare, con orgoglio, in eredità ai giovani. Un ‘progetto’ che faccia davvero la differenza e non già l’ordinaria amministrazione nei Lavori pubblici. Il Puc è un primo banco di prova.Oltre 30 anni fa era stato chiamato Renzo Piano, un luminare urbanista oggi tra i più apprezzati in Italia e nel mondo. Se ne andò perchè a Loano c’erano altri interessi da coltivare e la sua concezione di sviluppo tagliava le unghie e mirava lontano. Prima di tutto una città a misura d’uomo e di decenni, secoli a venire.  Aveva torto o altri con cui si confrontava erano molto miopi ? Visto i risultati. E quale futuro si riserva ai giovani diplomati e laureati, ma anche a chi cerca un mestiere per una vita dignitosa. Non quella di aprire un baretto e finire nel tormentone degli apri e chiudi, forse cedi sperando di trovare l’acquirente che paga. (L.Cor.)

AD ALASSIO MELGRATI TIENE BANCO NELLA TENZONE CON VACCAREZZA

E c’è pure chi osa: Melgrati sente l’acqua alla gola e si attacca alla zattera. O è sicuro di essere assolto e di riprendere la carriera politica.   In caso di assoluzione lo vedremo camminare sulle acque come Gesù e non ce ne sarà più per nessuno….

LO SPILLO DI ALASSIO PUNGE E FA PREVISIONI:

BALZOLA E SERAFINO POSSIBILI CANDIDATI ALLE COMUNALI

Centrodestra riunito ad Alassio? Macchè. Chi si illudeva che le regionali potessero favorire la riconciliazione tra Melgrati e Canepa è stato seccamente smentito dal Sindaco sospeso che continua ad addossare al suo predecessore la colpa dei problemi della Città del Muretto incluse le bizze del tempo. Anche Galtieri non ha sotterrato l’ascia di guerra con Canepa. I due al caffè Balzola, durante la cerimonia del Bacio d’argento, si sono “cordialmente” ignorati. Un clima da Guerra Fredda o quasi…Ma come detto ci sono le regionali e data l’importanza della posta in palio bisogna sforzarsi di remare tutti nella stessa direzione per evitare il flop della coalizione.

La vittoria di Toti (sempre favorito pur senza aver fatto mirabilie in questi anni ) non è sicura al 100% e in caso di saldatura tra PD e 5 stelle che potrebbero convergere su Ferruccio Sansa, la riconferma del Centrodestra sarebbe ancora più a rischio. Una tregua armata dunque, quella alassina, ordinata dall’alto ma fragile, fragilissima. Sullo sfondo, le prime crepe nella maggioranza destinate ad allargarsi quando si tratterà di scegliere il prossimo candidato Sindaco: Galtieri scalpita per la successione, ma Melgrati di mollare il timone non ha alcuna intenzione, a meno che la magistratura lo costringa ad una sosta forzata ai box….Si prevedono temporali a breve nel rapporto tra Sindaco e Vice…. All’orizzonte si stagliano già le prossime star del teatrino politico locale….Lucia Leone (i cui destini dipendono però dalla sorte di Vaccarezza a rischio conferma in regione), Carlo Maria Balzola sempre più a suo agio davanti a riflettori e ultimo in ordine di tempo, quel Max Serafino (Titolare del Ristorante GRAF, da tempo protagonista di un braccio di ferro con la Giunta) che qualcuno (un po’ eccentrico) a sinistra pensa di lanciare come candidato anti Melgrati in mancanza di altro….L’opposizione consiliare ad Alassio non esiste ed è un fattore, questo, che anzichè compattare L’Amministrazione, ne acuirà le divisioni. Fino all’implosione? Chi vivrà vedra’….

UNA RECENTE FOTO ‘MESSAGGIO’ IN QUEL DI ALASSIO….A BUON INTENDITORE….

MA CHE CI FA’ NEL GRUPPO L’EX MOGLIE DI MELGRATI  (ULTIMA A DESTRA NELLA FOTO)

FUNZIONARIO DELLA POLIZIA DI STATO, AD ALASSIO…


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