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Lettera / Pietra Ligure. “Noi della sinistra non siamo più di ‘disturbo’. Vi lasciamo al soliloquio di De Vincenzi, sudditi del monarca con le sue élite e clientele”


Gent.ma Redazione, mi permetto di scrivervi per sottoporre alla vostra attenzione alcune considerazioni semplici, ma, almeno per me, di vitale importanza.

di Giovanni Zanelli

Giovanni Zanelli, insegnante (foto d’archivio)

Ho guidato due liste elettorali in altrettante elezioni amministrative nel Comune di Pietra Ligure, Carmo Unito, nel 2014, e La Sinistra per Pietra Ligure, nel 2019. Il nostro programma elettorale, le nostre iniziative durante la campagna, i temi proposti sono stati sempre bellamente ignorati dalla stampa locale, in alcune occasioni trattati con disarmante superficialità o con ironia di bassa levatura. Credo che ciò non abbia avuto alcun peso sul risultato delle elezioni, perché dubito che la stampa locale riesca a spostare qualche voto. Se gli elettori di Pietra Ligure non hanno capito o condiviso la nostra proposta, la colpa è sola nostra.
Non mi appartiene il vittimismo, non vi scrivo per rivendicare alcunché. Le questioni che mi interessano sono di altra natura e proverò a sintetizzarle in due punti.
1. Le liste da me guidate sono state presentate come divisive, come liste di rottura nei confronti di una presunta sinistra pietrese che, altrimenti, avrebbe vinto le elezioni come una “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria. Se foste usciti dalla vostra redazione, avreste potuto facilmente constatare il fatto che a Pietra Ligure la sinistra non esista più da una trentina di anni. Credo che
nessuna ormai possa considerare di sinistra un PD pronto a sostenere “amministrazioni ammucchiata” come quelle di Valeriani e De Vincenzi, con uomini e programmi che, in un paese normale, sarebbero considerati di destra e che la loro segreteria nazionale ha sempre osteggiato, almeno a parole. Faccio fatica a ritenere di sinistra un partito che accetta alleanze elettorali con la Lega o con Forza Italia, pur di ottenere qualche scranno in Consiglio, come sta accadendo anche oggi a Pietra Ligure o a Finale Ligure.
Destra e sinistra non sono categorie della rivoluzione francese, ma posizioni del pensiero che rimandano a tradizioni e a valori incompatibili. Le nostre sono state le uniche liste di sinistra: non abbiamo trovato alleati perché non esistevano! Difficile dividere ciò che non esiste.
2. Le liste da me guidate sono state considerate “di disturbo”, come avete scritto ancora un paio di mesi fa. Quando i giornalisti usano questa espressione lasciano intendere che si stia facendo politica solo contro qualcuno e non per qualcosa, per disturbare, appunto, e non per proporre. Trovo questo giudizio talmente lontano dal vero da apparire in mala fede.
Le nostre liste sono state espressione di un movimento politico e di un’associazione culturale che, per quanto minoritari, rappresentavano persone e istanze slegate dalla prospettiva elettorale di Pietra Ligure. Ci riunivamo per progettare il futuro, per condividere proposte e idee, per elaborare una prospettiva. Arrivavamo da esperienze diverse, chi dal marxismo, chi dal socialismo, chi dall’anarchismo, ma ci teneva uniti la stessa passione per la politica.
Il nostro gruppo guardava a Gramsci, non a De Vincenzi, a Berlinguer non a Valeriani.
Le elezioni amministrative sono state il banco di prova di quelle proposte, la loro naturale evoluzione storica. Come fate, retrospettivamente, a considerare “di disturbo” una lista che affrontava questioni come quelle del lavoro operaio o della difesa dell’ambiente o della tutela della salute? Questioni che sono rimaste drammaticamente irrisolte, nonostante le fanfare della propaganda cerchino di nascondere questa evidente verità. La cantieristica navale è stata sacrificata sull’altare degli interessi dei gruppi monopolistici, enormi cubature di cemento hanno ricoperto il paese, la tutela della salute è stata svenduta agli imprenditori privati.
Quest’anno non presenteremo nessuna lista, togliamo il “disturbo”. Vi lasciamo passivi ascoltatori del soliloquio di De Vincenzi, sudditi del monarca con le sue élite e le sue clientele.
Buon plebiscito, Giovanni Zanelli

NOTA DI TRUCIOLI.IT – Nel maggio 2019, ultima consultazione, Luigi De Vincenzi eletto sindaco di Pietra Ligure con 2.772 (57,23 per cento). Ha superato Sara Foscolo (1671 voti pari a 32,43), Bruno Devincenzi Paolinelli ( 271 voti pari a 5,59 per cento) e Giovanni Zanelli (230 voti pari al 4,75).

 


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