Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Entroterra, la sfida di Marco Scajola. Il piano della Regione anti declino e abbandono.
Parco Alpi Liguri area col primo bollino blu.
Storia Patria: valorizzare musei e luoghi di cultura come veicolo di promozione


“L’entroterra è la sfida più grande per Regione Liguria per il declino e l’abbandono che ha vissuto negli ultimi anni. E’ costituito da realtà dove si puo crescere affidandosi alle comunità locali per affrontare il tema dello spopolamento e favorire un ritorno alla terra in modo alternativo e intelligente”. Parole di Marco Scajola, psicologo, psicoterapeuta, specialista in psicologia generale e clinica, libero professionista, imperiese, assessore regionale  all’Urbanistica, Pianificazione territoriale, Demanio e Tutela del Paesaggio, Politiche abitative ed Edilizia, Attività estrattive, Rapporti con i lavoratori transfrontalieri. A Millesimo si è tenuta la giornata di studi “Musei e luoghi di cultura dell’entroterra: promozione e valorizzazione”, con un importante appuntamento con la collaborazione di Storia Patria. Leggi anche:  Parco Alpi Liguri primo Ente gestore di area protetta regionale ad ottenere la verifica Instagram con il bollino blu. 

IN LIGURIA LA PRIMA AREA PROTETTA CON IL BOLLINO BLU

– Parco Alpi Liguri primo Ente gestore di area protetta regionale ad ottenere la verifica Instagram –  

Giuliano Maglio presidente del Parco Alpi Liguri

Comunicato stampa – Il Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, presente sui social network con una pagina Facebook, un profilo Twitter e un account Instagram, è il primo Ente gestore di area protetta regionale ad ottenere la verifica Instagram, rappresentata dal bollino blu con la spunta bianca che sino a poco tempo fa aveva caratterizzato i profili dei personaggi più noti.

Il bollino certifica non solo il livello istituzionale, ma anche e soprattutto la qualità dei contenuti e della gestione del profilo. Il Parco delle Alpi Liguri è stato uno dei primi Parchi in Liguria a comunicare sulla piattaforma Instagram: creato nel 2016, l’account è gestito dal personale interno all’Ente che cura con costanza certosina la pubblicazione di post a cadenza giornaliera sulle tematiche di maggiore attualità per l’area protetta, quali la natura, i sapori, i saperi e le tradizioni, i sentieri, i borghi storici, gli eventi.

Da quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Associazione genovese no profit “TripInYourShoes”, che ha curato la campagna Social sui Parchi della Regione Liguria e promuove il turismo sostenibile in Italia e nel mondo cooperando con Licia Colò e Slow Food International, il Parco delle Alpi Liguri è riuscito a diventare, insieme al Parco Nazionale dell’Aspromonte, la prima area protetta verificata su Instagram. Non solo in Italia ma anche in Europa.

Secondo Pietro Ienca, dell’Associazione “TripInYourShoes”, “Ottenere la certificazione su Instagram non è affatto semplice, anzi: questo social network ha una politica molto scrupolosa su tale fronte, poiché analizza e valuta con estrema attenzione tutti i profili che richiedono la verifica”. Commenta il Presidente del Parco, Giuliano Maglio: “Si tratta di un risultato del quale possiamo andare orgogliosi, perché frutto delle attività di programmazione, gestione e comunicazione dell’Ente sviluppatesi negli ultimi anni con progetti orientati alla promozione del territorio e con occhio di riguardo alle strategie di marketing digitale e social”.

 

La presentazione in Regione Liguria, con l’assessore Marco Scajola, del piano regionale per contrastare lo spopolamento dell’entroterra

ENTROTERRA AL VIA PIANO TERRITORIALE REGIONALE PER VALORIZZARE ENTROTERRA E CONTRASTARE SPOPOLAMENTO.

Ha preso il via l’iter per la realizzazione del Piano territoriale Regionale, documento per proporre una visione strategica di lungo periodo della Liguria, in linea con le indicazioni della Legge Urbanistica. Lo comunica l’assessore regionale all’Urbanistica di Regione Liguria Marco Scajola nel corso della presentazione avvenuta oggi in Regione a tutti i soggetti interessati.
Con questo documento Regione ha deciso di proporre e sviluppare un programma strategico per il territorio.
L’obiettivo è quello di interpretare i cambiamenti avvenuti sul territorio e condividere con tutti i soggetti economici e professionisti l’idea di sviluppo della Liguria.
Lo schema proposto si compone di tre temi chiave: Entroterra, città e costa.
ENTROTERRA
l’entroterra è la sfida più grande per Regione Liguria per il declino e l’abbandono che ha vissuto negli ultimi anni. E’ costituito da realtà dove si puo crescere affidandosi alle comunità locali per affrontare il tema dello spopolamento e favorire un ritorno alla terra in modo alternativo e intelligente.
RIPENSARE LE CITTA’
Ripartire dalla città pubblica e dalle infrastrutture telematiche, potenziando l’innovazione tecnologica per metterla al servizio della qualità della vita. Promuovere un’alleanza tra innovazione tecnologica, competitività e qualità della vita, come avviene nelle città del nord.
LA COSTA
Tenendo conto dei cambiamenti climatici e dei danni conseguenti gli episodi eccezionali di maltempo, in questo caso Regione Liguria punta sul tema della resilienza e alla necessità di fare un passo indietro, alleggerendo l’assetto costiero e arretrando in alcuni punti l’edificato stabile, aggiungendo qualità e ripensando anche il rapporto con il mare attraverso opere di difesa.
“Al momento il piano territoriale regionale non ti dice quello che puoi fare, ma quello che è utile per la Liguria – spiega l’assessore Marco Scajola – Vogliamo lanciare alcune idee di base: mettere al sicuro le comunità costiere, prevedere nuove tecnologie per le città, pianificare l’entroterra per favorire nuovi insediamenti ed evitare lo spopolamento e promuovere una nuova idea di crescita, più sostenibile. Il piano vuole avere un’identità ben precisa, intesa come progetto in cui una società si riconosce”.

Partirà nei prossimi giorni il percorso di condivisione con il territorio  e con tutte le categorie e i soggetti interessati che si svilupperà attraverso 4 tappe: dal 1 al 24 ottobre nelle quattro province liguri per presentare proposte di piano  e raccogliere eventuali osservazioni e suggerimenti.
Oltre all’incontro odierno a Genova, prevista una nuova riunione l’8 ottobre alle ore 15.30 alla Camera di Commercio della Spezia; il 15 ottobre alle 15.30 nella sala consiliare di  Savona; e il 24 ottobre alle 11.00 nella sala dei Comuni a Imperia.
“Il documento che costruiremo tutti insieme – conclude Scajola – sarà approvato nel 2020 e sarà frutto di un confronto ampio. Dopo aver approvato una serie di leggi sulla semplificazione in ambito urbanistico, ed essere passati attraverso il Piano Casa, come normativa di impulso allo sviluppo edilizio, siamo passati attraverso la Legge sulla rigenerazione urbana e ora, per ultimo ad una nuova prospettiva di crescita intelligente e sostenibile”.

DA STORIA PATRIA, MUSEI E LUOGHI DI CULTURA DELL’ENTROTERRA: PROMOSIONE E VALORIZZAZIONE

Millesimo (Sv), piazza Italia (foto Santino Mammola)

La valle Bormida ha avuto, in passato, saldi legami con le valli genovesi: le migrazioni stagionali da Sassello, Campo Ligure, Masone, Capanne di Marcarolo verso la val Bormida erano sistematiche ed annuali. Dalle ferriere di quelle terre giunsero mastri ferrai, alla fine del Cinquecento, per impiantarsi in quelle valbormidesi e qui rimasero. L’impronta della loro presenza appare forte nell’alta valle con il tipico tetto a scandole dell’area sassellese, ma molte altre sono le peculiarità che uniscono queste terre a noi.

Masone (Ge), museo Tubino (foto del museo)

Altrettanto saldi e costanti nel tempo sono i legami con il Cebano e la valle Tanaro, terre unite alla valle Bormida da legami antichi e da confini di stato che – se ne complicavano le relazioni – non riuscivano, peraltro a cancellarne l’afflato di fratellanza che si manifestava in vari modi. Terre in cui i movimenti commerciali ed i transiti di pellegrini medievali costituivano fonti di interscambio culturale ed economico, contribuendo a fare della valle un coacervo di molteplici identità e di molteplici apporti sociali.

Murialdo (Sv), museo di Riofreddo (foto fc)

Ulteriori elementi che uniscono queste terre sono, indubbiamente, le loro condizioni presenti, con i problemi connessi allo spopolamento dei centri minori, con il degrado dell’ambiente e la cancellazione del patrimonio, materiale e soprattutto immateriale, di queste comunità ricche di tradizioni e, spesso, di peculiarità pressoché uniche.

Come risposta a queste difficoltà sono sorte in ambito piemontese e ambito ligure iniziative a difesa di quei valori locali importanti e minacciati dal consumismo imperante: i musei locali e le associazioni culturali finalizzate alla tutela del proprio patrimonio nel tempo hanno saputo preservare e talvolta rivitalizzare tradizioni e saperi antichi, oggi riconosciuti come degni di tutela storica e come elementi identitari delle proprie comunità.

Ceva (Cn), porta Tanaro (foto fc)

Ma questo associazionismo culturale, queste operazioni spesso felicemente realizzate, comportano molte difficoltà e molteplici risorse umane, nonché l’esigenza di strumenti sempre più attuali ed efficaci, per poter essere all’altezza dei tempi: Sono associazioni che richiederebbero forze superiori a quelle attuali, nonché legami saldi tra le varie realtà per avere una visione più ampia ed efficace del presente e delle sue sfide.

Con queste finalità è nata a Millesimo la giornata di studi “Musei e luoghi di cultura dell’entroterra: promozione e valorizzazione” (Millesimo, oratorio disciplinanti di San Gerolamo, sabato 5 ottobre, ore 15.00) che unirà in un abbraccio ideale queste terre, unite dalle loro realtà museali ed associative, che discuteranno assieme le loro problematiche. Un modo per approfondire antiche amicizie e rinsaldarne di nuove, unendo donne e uomini, giovani e meno giovani, che condividono l’amore per la propria terra.

Questa giornata, voluta ed organizzata dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri – Sezione Valbormida e dalla Società Savonese di Storia Patria, con il patrocinio del Comune di Millesimo in coda alla Festa del Tartufo, non sarà quindi finalizzata ad un intento meramente celebrativo, ma sarà un momento di riflessione e di ricerca di comuni percorsi culturali, senza che nessuno voglia rivendicare centralità, o primati.

Hanno aderito all’iniziativa: Associazione Bal do Sabre (Bagnasco Cn); Museo Civico Andrea Tubino (Masone, Ge); Associazione Ceva nella Storia – Museo Storico Città di Ceva (Ceva, Cn); Museo del Vetro (Altare, Sv); Associazione Amici del Sassello – Ente Gestore Museo Perrando (Sassello, Sv); Museo dei Paramenti Sacri (Bormida, Sv); Museo C’era una volta (Riofreddo-Murialdo, Sv).

Carmelo Prestipino

 

 


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