Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio tavolo del turismo: i soliti annunci di ‘esperti’ fai da te, a quando un vero manager


Istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanti del territorio, si sono riuniti per pianificare strategie di promozione turistica per un’ rilancio condiviso della Città di Alassio’. L’incontro si è svolto in Municipio, coinvolgendo le Associazioni di Categoria e i rappresentanti del territorio. Obiettivi: ‘coordinare una strategia di marketing condiviso per la promozione della Città’. Un Tavolo del Turismo, non ancora formalizzato. Nel primo incontro hanno preso parte le Associazioni Albergatori, Bagni Marini e Vecchia Alassio, i consorzi Macramè e Un Mare di Shopping, il Centro Studi dell’Istituto Alberghiero di Alassio, giornalisti, albergatori e agenti immobiliari del territorio. Questo il comunicato ufficiale.

I partecipanti al ‘tavolo del turismo’. In piedi da sinistra a destra: Ettore Bonassin (agente immobiliare),  Ernesto Schivo (pres. Bagni Marini), Cinzia Salerno (operatrice turistica), Fabio Macheda (assessore e figlio di albergatori), Giancarlo Formichella (pres. Borgo Barusso), il sindaco Marco Melgrati (architetto e contitolare di Residence), Andrea Elena (cantante liririco e pres. Associazione Vecchia Alassio), Marco Zanardi (fotografo editore), Angelo Galtieri, vicesindaco e assessore al Turismo, albergatore in famiglia, Barbara Porzio ( Associazione Macramè, dire, fare e mangiare, con 10 mila € di contributi della giunta Canepa per l’organizzazione di ‘Alassio un mare di champagne’), Davide Crema (direttore Grand Hotel Alassio),  Simone Giardini (albergatore, Hotel Fanny). Seduti da sinistra : Silvio Macheda (pres. associazione Albergatori),  Egidio Mantellassi (operatore turistico) e Franco Laureri (insegnante, responsabile della comunicazione Istituto Alberghiero Alassio).

COMUNICATO STAMPA – “Si tratta di un primo incontro conoscitivo – ha spiegato l’Assessore al Turismo Angelo Galtieri – atto a verificare la disponibilità di fare sistema per programmare le nuove strategie e conseguentemente le risorse utili a pianificare le iniziative per i prossimi anni. Partiremo dal DNS, il nuovo portale nel quale l’Amministrazione si è subito impegnata a far confluire contenuti, ma non possiamo essere i soli a far crescere questa piattaforma. Ognuno per quanto di pertinenza dovrà dare il meglio di sé. Il nuovo sito sarà un ulteriore strumento di promozione del territorio”.

“Come Istituto Alberghiero stiamo monitorando l’aspetto del turismo enogastronomico con la Russia – ha spiegato Franco Laureri del Centro Studi dell’Istituto Alberghiero – basti pensare che solo San Pietroburgo ha due istituti con oltre cinquemila studenti. Fino ad oggi abbiamo operato con il sistema già utilizzato dalla Regione Liguria del wikibrend, dove i contenuti vengono introdotti dall’utente. I dati ad oggi sono confortanti e il mercato turistico russo sembra riprendersi. Non possiamo perdere tempo”.

“Fino ad oggi abbiamo promosso la nostra realtà con buoni risultati– spiega Davide Crema direttore del Grand Hotel di Alassio – molto meglio sarebbe promuovere una destinazione, nella sua complessità”.

“Purtroppo il mercato russo è stato fortemente penalizzato dalla svalutazione del rublo – aggiunge Egidio Mantellassi, albergatore – negli utlimi tempi abbia registrato una forte ascesa del turismo scandinavo”. “Non dovremmo fossilizzarci sul mercato russo – aggiunge l’editore Marco Zanardi – cerchiamo di creare dei contenuti che nell’evidenziare le nostre eccellenze, possano essere utilizzate per promuovere Alassio a livello internazionale”.

“Tutto condivisibile – spiega ancora Ernesto Schivo dei Bagni Marini – ma occorre ragionare sul problema dell’erosione che affligge le nostre spiagge. Questo non può più essere considerato un problema dei bagni marini, così come la soluzione, quella del tecnoreef, deve essere una soluzione che deve essere portata avanti da tutto il comparto turistico cittadino”. Puntare sulla qualità delle proposte che si andranno a costruire da ora in avanti è il minimo comune denominatore di ogni intervento. Il tavolo si scioglie sull’impegno di ogni “convitato” a verificare presso le proprie realtà associative, le disponibilità economiche da far confluire sul tavolo e sulle iniziative che saranno portate avanti.

“Nei prossimi giorni sarà riconvocato – conclude Galtieri – magari allargato ad ulteriori realtà pubbliche e private che potranno contribuire allo sviluppo di un progetto il più possibile condiviso ed efficace”.

COMMENTO DI TRUCIOLI- E’ trascorso quasi mezzo secolo da quando il turismo di Alassio

Giancarlo Garassino, foto utilizzata per la campagna elettorale del 1970, nel Collegio di Andora, alle elezioni provinciali (foto archivio trucioli.it)

calamitava industriali, imprenditori, dirigente d’azienda, artigiani, commercianti, dipendenti dal centro e Nord Europa, ma anche scrittori, artisti, personaggi dello spettacolo, della cultura, del giornalismo, del mondo sportivo professionista. Un turismo di qualità e di giovani, di vichinghe, con una stagione di lavoro di 7 – 8 mesi.

Alassio con un’Azienda di soggiorno pilota in Liguria, con un giovane (e ‘studioso’ da manager), ing. Giancarlo Garassino, di nomina ‘politica’ (Dc), che poteva esibire l’esperienza alla Presidenza dell’Azienda di Soggiorno a Laigueglia, la presenza nel  Comitato di Programmazione  Territoriale  della Camera di Commercio di Savona, membro del Consiglio centrale del Turismo, il massimo organo consultivo del ministero competente,  consigliere nazionale  e componente il Comitato direttivo dell’Associazione Italiana delle Aziende Autonome di Cura, soggiorno e turismo.

Era il 1965 quando Garassino  venne chiamato ad Alassio. Un particolare significativo merita di essere citato. Durante la sua presidenza, a Laigueglia, il movimento turistico registrò un incremento del 26%, passando da 541,370 a 685.760 presenze. Nel 1963  la prima edizione del ‘Trofeo Laigueglia’ che, con sorti alterne, ha finito per diventare una corsa, con diretta Tv nazionale e citata a livello europeo e non solo.

Ad Alassio, Garassino venne riconfermato per il quadriennio ’70 – 73. Tra le prime decisioni, da precursore, la creazione dell’ufficio stampa (Romano Strizioli), l’installazione di una telefoto (con foto Aldo), con notizie e curiosità trasmesse, via agenzia Ansa, in Europa, negli Stati Uniti, nel mondo. Capitava spesso il ‘colpaccio’ (non parliamo di cronaca nera), con Alassio in prima pagina, con un’istantanea scoop ora del mare, della Primavera, di un avvenimento (Miss Alassio), i ‘Baci di Alassio‘, l’aria in lattina, Hemingway che regala, a Mario Berrino, Pedrito, il suo pappagallo che accompagnerà il pittore sino agli Anni 90.

Garassino è stato presidente della Valtur (nel  1976 entra il Club Méditerranée) e alla presidenza della Cit  (Compagnia Italiana Turismo).  Non lo ricordiamo per celebrare il panegirico di un democristiano della Prima Repubblica, ora richiamato in servizio  ‘volontario’ nella terra di origine, Laigueglia, come vice sindaco. La prima volta esterno, poi eletto con le consultazioni di maggio. Il 7 settembre raggiungerà l’84 esimo traguardo di vita, non ha bisogno di ‘gradi’, né scalare vette, gli auguri sì. 

Fare marketing, percorrere strategie innovative e evoluzione, anche nella realtà alassina, non è ‘mestiere’ da tutti, tantomeno da addetti ai lavori, pur dotati di esperienza. ‘Fare turismo‘ ha rivoluzionato l’ultimo secolo, nuove mete e mode. Meno giorni in ferie, ma più frequenti a seconda delle disponibilità di cassa delle famiglie e del reddito pro capite da Paesi  capitalisti. Il web. Un solo un comune denominatore, ieri come oggi: l’esigenza assoluta della qualità totale al giusto prezzo. Basti pensare alla ‘scomparsa’  della pensione completa, all’aria condizionata, alla colazione del mattino che per gli italiani, in netta maggioranza, è ancora cappuccino e brioche; nei paesi del centro e Nord Europa, ovunque si trovino, pasteggiano al self service che offre di tutto e di più, non sempre il costo (tra 15 e 35 €) è incluso nel prezzo della camera.

Ha preso piede la tendenza a tariffe di pernottamento (non si tiene ancora conto dell’algoritmo, bensì delle prenotazioni, più ci si avvicina al tutto esaurito, più il prezzo cambia, poi ci sono le offerte last minute). Gli operatori sono  alle prese, da anni, con l’avanzare di prenotazioni all’ultimo momento, in attesa di conoscere le condizioni del tempo sia al mare, sia in montagna. Utilissimo, anzi indispensabile, non solo seguire, precorrere le tendenze, cambiamenti.

Garassino (i manager preparati, competenti, attenti ai risultati, sono richiestissimi dalle catene alberghiere e dalle grandi società che fanno marketing) non era un mago, né un inventore, aveva idee chiare ed un bagaglio di conoscenze, i risultati. Uno studioso della materia, sempre aggiornato. Un esempio, tra i tanti, il disastro e inquinamento seguito alla Haven al largo di Arenzano. La Riviera Ligure trasformata in ‘mostro’ da prime pagine dei giornali di mezzo mondo, eravamo inizio anni ’90, quando la quota straniera aveva ancora un peso preponderante negli arrivi e presenze alberghiere. Con un plafond di spesa giornaliero considerevole, tra hotel, dopo albergo, spiaggia, esercizi pubblici e commerciali.

Il giornalista esperto del Secolo XIX, Sergio Del Santo, ricordava che Garassino restava tra i personaggi di punta dell’economia turistica ligure. “E’ stato il presidente nazionale dell’Unione delle Aziende di Soggiorno, è al secondo mandato di presidente della Valtur, azienda privata…all’onda nera imperante, Garassino risponde  che occorre informare di più, anzi comunicare direttamente, recarsi anche nelle maggiori redazioni editoriali, far cantare le carte, dimostrare che l’inquinamento è circoscritto”.  A una grande emergenza, era necessaria una strategia di penetrazione promozionale almeno con i media della carta stampata e che fanno presa sulle Tv, sui notiziari televisivi. Garassino ricordava, ma resta attuale: “Bisogna soprattutto tener conto dell’opinione pubblica, prima ancora dei tour operators, occorre saper cambiare l’immagine”. E poi un leit motiv, purtroppo dimenticato: “La Regione Liguria, rispetto al suo bilancio, stanzia davvero poco per promuovere un’industria che fattura miliardi….”. Il turismo.

Sarà pur vero che la Liguria è penalizzata, a ponente in particolare, da infrastrutture viarie e ferroviarie (il trasferimento a monte  Andora – Sanremo finora non ha dato i benefici sperati), altrettanto pacifico che il turismo giovanile europeo ed internazionale sceglie altre mete, come le Baleari, le isole esotiche. Oggi come è cambiato il trend vacanziero ? Quali strategie per potenziare la promozione ?  Quale cabina di regia non assembleare, né di ‘marchio’ politico? A fronte di stanziamenti risicati, la Regione targata Toti e Lega ha ‘promozionato’ la Tassa di Soggiorno. Garassino, a Laigueglia, ha detto ‘no grazie’, seguito dalla revoca di Alassio con la vittoria della giunta Melgrati. Applicata e benedetta, a macchia di leopardo. L’hanno rifiutata Andora, Ceriale, Bergeggi, Vado Ligure, Celle Ligure e gran parte, fortunatamente, dell’entroterra, con la sola eccezione di Toirano.

Giancarlo Garassino con l’ inseparabile pipa (foto Silvio Fasano)

La ricetta, ai tempi di Garassino presidente, era di muoversi andando all’estero.  Incontro con i vertici dei maggiori quotidiani. Con azioni promozionali che non possono essere affidate a volenterosi assessori, sindaci, presidenti di categoria, consulenti più o meno improvvisati. Occorre tempestività, precorrere il mercato, essere guidati da manager di provata esperienza e messi alla prova. Manager che non consiglierebbero manifestazioni ( e conseguenti spese a pioggia da consenso elettorale) che non abbiano una ritorno certo sui media nazionali e stranieri, non parliamo di cronache locali pur utili all’informazione nostrana. Manifestazioni con ricadute sicure e comprovate.

Servono idee originali, serve finanziare appuntamenti che non siano di campanile, meglio se coinvolgano un’intera provincia o quantomeno un vasto comprensorio. Le sagre che divertono, richiamano folla, sottraggono incassi ad attività soprattutto annuali, a chi paga magari affitti 360 giorni l’anno, tiene aperto anche nella stagione morta. Diciamocelo: nessuno viene in vacanza  per pranzare ad una sagra tra centinaia e migliaia di commensali. Sagre che quasi sempre di ‘nostrano’ hanno assai poco, né a km zero, svuotano spesso i magazzini e le giacenze. Bene gli intrattenimenti musicali, il carnevale, ma non si possono confondere con vere strategie di marketing che sono bel altra cosa, di altro spessore, con altra efficacia. Se non creare illusioni.

Alassio, ad esempio, aveva inventato, forse tra i primi in Italia, il Festival del Jazz. L’ha perso a vantaggio di Nizza (Francia) e dell’Umbria, ma anche della Spezia che ha raggiunto il 50° Festival Internazionale del Jazz.  Miss Muretto ? Potrebbe ancora reggere, serve  una regia per coinvolgere ‘candidate’ e personaggi non solo italiani.

Il marketing non deve escludere a priori gli operatori turistici, meglio se persone di esperienza, con credenziali, che hanno girato il mondo e magari dove sono andati si sono fermati più di una notte. Hanno avuto contatti con i colleghi, con direttori di alberghi e ‘catene’, si sono confrontati, hanno potuto rendersi conto delle peculiarità. Lascia perplessi leggere (su Ivg.it) le dichiarazioni di Angelo Berlangieri, ex assessore a Finale, chiamato da Burlando a ricoprire l’assessorato regionale del Turismo e Cultura (sic!), ora presidente dell’Upa (albergatori aderenti a Confindustria). Eccolo: “…E’ necessario creare prodotti turistici e assemblarli in una offerta ampia, variegata e competitiva, costruire prodotti da promuovere e poter vendere sul mercato, sviluppando forme di turismo emozionale ed esperienziale, rafforzando così la nostra posizione rispetto ad altri competitors. Spesso ci lamentiamo di tante cose, ma poi non siamo capaci di costruire e metterci assieme per proporre una offerta turistica d’avanguardia per le sfide e le possibilità dei mercati: le strutture stanno facendo il massimo per migliorare qualità e accoglienza, ma serve qualcosa in più per un salto di qualità che il nostro turismo attende da anni”. Proponiamo ai giovani universitari di Imperia che studiano ‘turismo’ una tesi sulla ‘ricetta’ Berlangeriana. Talmente generalista da non essere in grado di decifrarla,  evidentemente abbiamo dei limiti e ci scusiamo con l’interessato ed i lettori.

Il giornalista scrittore Daniele La Corte

L’immagine che ci offre il ‘tavolo del turismo’ di Alassio, non ce ne vogliano partecipanti e promotori, non appare la partenza giusta verso una pietra miliare. Parlare di marketing e manager del turismo, per noi, significa ben altra cosa. “Non si può curare un malato con l’aspirina – ricordava il giornalista alassino  Daniele La Corte, a Imperia  Tv, parlando di rilancio turistico rivierasco – facciamo pure le ‘carnevalate’ per far divertire gli ospiti, i fuochi artificiali, le feste,  le sagre, non illudiamo i cittadini e gli operatori affidando ai soliti noti, pur animati da buona volontà, le sorti dell’industria delle vacanze che significa posti di lavoro, prima grande emergenza della nostra società civile”.

Altrimenti, aggiungiamo, trasformazioni e cambi di destinazione d’uso nel sistema ricettivo saranno perpetue. Gli investitori locali, nazionali, internazionali continueranno a non investire nella nostra Riviera che tutti o quasi i politici descrivono ‘la più bella del mondo‘. Gli stessi ‘professionisti della politica’ che fino a qualche anno fa ripetevano, senza vergognarsi, che le seconde case possono fungere da perfetto binomio con l’industria alberghiera. Con molti albergatori, ora timidi, ora distratti di fronte allo scempio ambientale e dei piani regolatori a suon di varianti. Se un certo turismo straniero si è allontanato dalla Riviera della Palme e dei Fiori, predilige altre metà, ha una cultura ed una sensibilità che forse troppi ignorano, o sottovalutano, non è dovuto alla moda, alla vacanza che cambia. Siamo ancora in tempo a brindare ad un turismo di qualità, a recuperare quote di mercato straniero  ? Sia verso i Paesi che un tempo erano il nostro fiore all’occhiello, sia verso i ‘nuovi ricchi’ della Russia, dell’India, della Cina, del Brasile, dei territori baltici più sviluppati.

Luciano Corrado

TURISMO, PARTITA LA CAMPAGNA “UNA LIGURIA SOPRA LE RIGHE”. NEL 2018 LIGURIA REGINA SU FACEBOOK PER NUMERO DI INTERAZIONI ED ENGAGEMENT

COMUNICATO STAMPA – È partita ufficialmente lunedì scorso la campagna dell’estate 2018 “Una Liguria sopra le righe”, voluta da Regione Liguria: in questi giorni nei 78 Comuni aderenti si susseguono inaugurazioni ed eventi per lanciare i propri percorsi. Tutti gli eventi sono segnalati sul sito www.lamialiguria.it, dove si possono scoprire tutte le tremila “tappe” dell’#orgoglioliguria: chilometri e chilometri di vernice colorata e circa 240mila bollini gialli, blu e rossi, per individuare 228 percorsi artistici, curiosi e per i bambini.

L’hashtag della campagna, assieme agli altri #orgogli locali, ha già superato in pochi giorni il muro delle tremila fotografie su Instagram. Ma sono tutti i social del turismo ligure che macinano record nella prima metà dell’anno, seguendo così i dati del boom delle presenze turistiche in Liguria nei mesi di aprile e maggio (2,5 milioni di presenze).

Secondo il TSR – Tourism Social Report stilato da Giaccardi Associati e relativo alle performance degli account regionali dedicati al turismo nel primo semestre 2018, la Liguria conquista due medaglie d’oro e due medaglie d’argento per numero di interazioni (la somma di commenti, like e condivisioni) e di engagement (ovvero la capacità di un singolo post di scatenare reazioni) su Facebook, frutto di due primi e due secondi posti rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre. Sono inoltre liguri i “Top video” di marzo ed aprile, i video più visti fra quelli pubblicati dagli account regionali italiani: a marzo la Liguria sotto la neve, con 6.495 interazioni totali, ad aprile un buongiorno con la risacca del mare di Noli (3.445 interazioni).

Il Patto per il lavoro nel turismo ha stanziato 1 milione di euro per il 2018 e 2 milioni per il 2019 per incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato o a tempo determinato per almeno 8 mesi. Al 6 giugno erano arrivate 161 domande e sono stati sottoscritti 565 contratti, per un totale di 1.670.205 euro impegnati: è stato dunque anticipato al 2018 l’impiego delle risorse previste per il 2019. Il bando verrà rifinanziato in caso di esaurimento anticipato dei fondi.  Il Piano Over 40 ha stanziato 9,4 milioni di fondi Por Fse per orientamento, formazione, work experience e rientro al lavoro. Ha interessato finora 2129 over 40 che non usufruiscono di ammortizzatori sociali. Il Piano Over 60 ha stanziato 1,464 milioni di fondi regionali e ha interessato 177 persone che lavoreranno per almeno un anno a 750 euro al mese per 15 giorni di lavoro.

Il Piano straordinario anticrisi sottoscritto nel dicembre 2016 ha programmato l’impiego dei residui dei fondi che erano stati destinati agli ammortizzatori sociali in deroga nei tre anni precedenti. 13,75 milioni sono stati destinati alle misure di politica attiva del lavoro nelle aree di crisi industriale, altri 3 milioni sono stati impiegati per i trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga.

 


L.Corrado

L.Corrado

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