Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘4 stagioni a Borghetto S. Spirito’? Ci sono i soldi per il riscatto (e rilancio) non effimero


Un progetto che guarda al futuro e non la solita ‘musica’ (tra esposizioni, manifestazioni musicali, gare sportive, feste di enogastronomia, outdoor inflazionato) per attrarre turisti. Obiettivo: creare una vera alternativa di riscatto e rilancio. Trucioli.it  ha fatto propria l’idea – proposta del borghettino – loanese Gianni Taboga-  per un parco “Quattro stagioni a Borghetto S. Spirito”. Con l’esperienza e testimonianza maturata in oltre 50 anni di vita ponentina, il referente di Assoutenti propone di realizzare un’oasi verde, in zona centrale, utilizzando aree comunali in abbandono: 30 mila mq. per un ‘polmone’ attrezzato con caratteristiche e piante stagionali. Un novità unica in Liguria, capace di fare la differenza e attrattiva verso i vacanzieri, il mercato del turismo. Il sindaco Canepa si dice d’accordo, condivide: “Ormai non serve competere ricorrendo a modelli concorrenziali di eventi tra le realtà turistiche rivierasche; occorre offrire qualcosa di diverso anche se per Borghetto c’è il problema di reperire i fondi, la cassa è verde cassa….”.Scrive Gianni Taboga ( nella foto ): “Questa è la copia del bando della Regione Liguria che da la possibilità di concorrere al finanziamento del progetto “Quattro stagioni a Borghetto Santo Spirito”. Un’occasione da non perdere a mio modesto avviso e che spero condiviso; sarebbe il riscatto, il rilancio tanto atteso per la nostra città, secondo criteri che vanno oltre ogni interesse politico ed economico, con una notorietà e una ricaduta di grande rilievo in tutti i sensi, da inorgoglire gli abitanti e soddisfare tutti coloro che ne potranno usufruire in futuro” (Vedi servizio di trucioli…. Io innamorato di Borghetto…).

La buona notizia, l’opportunità  da cogliere, portata a conoscenza da Taboga, è il testo  del Decreto della giunta regionale del 2 febbraio scorso che fissa i criteri del bando a favore dei Comuni che hanno aderito al Patto del Turismo e Borghetto ne fa parte. La delibera  (vedi….) prevede finanziamenti di “interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica a rilevante impatto turistico, realizzati dai Comuni aderenti al Patto per lo Sviluppo Strategico Turismo in Liguria.” Sono stati stanziati un milione e mezzo di € a favore di investimenti “finalizzati a integrare le  AZIONI DI SVILUPPO DEL PATTO….CON CUI è PREVISTO IL COFINANZIAMENTO DEL 20 % A CARICO DEI BENEFICIARI DEI FINANZIAMENTI. Il bando prevede un minimo di 120 ed un massimo di 150 mila €.  E ancora  stanziamento pari a 300 mila € riservato ai Comuni con popolazione sino a 5 mila abitanti al 31 dicembre 2016, ovvero il cui territorio è totalmente ubicato nell’entroterra e progetti compresi tra un minimo di 30 mila ed un massimo di 100.  Il contributo della Regione è pari a 80% del costo dei progetti compresi in tre tipo0logie: aree e percorsi pedonali, giardini e parchi urbani, percorsi ciclabili ed escursionistici. L’obbligo di cofinanziamento da parte dell’ente beneficiario è pari almeno al 20 % del costo complessivo del progetto.

Quando a Borghetto, come ha ricordato trucioli.it, era stata creato il Comitato Cittadino per Il turismo, iniziativa che purtroppo si è persa per strada

Una proposta di cui si dovrebbe discutere e coinvolgere nell’ambito delle associazioni cittadine in modo da renderla più conosciuta e possibilmente condivisa. Borghetto S. Spirito che sarebbe sufficiente dare una sguardo al vecchio centro storico per rendersi conto di quanto sia urgente ed importante dare una svolta all’azione politico amministrativa. Se l’area dell’ex oleificio Roveraro resta una delle priorità su cui la giunta Canepa deve dimostrare determinazione, lucidità, indipendenza e coraggio, ma ci si deve pur sempre confrontare con i proprietari; il parco – oasi quattro stagioni  dipende solo dalla volontà dell’amministrazione civica.

Borghetto può risorgere, riprendere quel volano economico che l’ha caratterizzata nel secolo scorso e che i meno giovani ricordano. La città ospitava la lavorazione della pietra, ospitava l’industria del sale, La Pisonis, tre pastifici, due fabbriche di armi, con Loano poteva condividere la prima azienda di produzione di Vermut (Rossi), la produzione di peluria degli Oxilia, le stazioni ferroviarie erano caratterizzate da un forte movimento dello scalo merci, con decine e decine di vagoni, da cui partiva anche gran parte della produzione ortofrutticola, si pensi alle pesche che hanno preso il nome (alcune varietà) di Michelin (origine a Borghetto). Insomma era un fiorire di aziende, posti di lavoro soprattutto, attività non a rendite parassitarie. Cosa sia rimasto, nella cittadina, non dobbiamo raccontarlo per quanti abitano, trascorrono le vacanze, hanno seconda casa o attività.  Oltre all’insediamento a richiamo turistico, è importante impegnarsi con precise strategie e linee guida nella valorizzazione e promozione di quanto è rimasto nel mondo dell’agricoltura, ormai quasi di nicchia.

Trucioli aveva posto l’accento, prima delle elezioni, sull’opportunità di dotare il mercatino agricolo di Borghetto di una struttura analoga a Loano, non è una spesa astronomica ed è un doveroso, utile aiuto a chi produce e a chi compra. Oggi il mercatino è a cielo aperto e non usufruisce neppure di un rubinetto d’acqua. Occorre fare in modo che l’area dell’artigianato produttivo sia incentivata, abbia delle agevolazioni, gli spazi non mancano. Insomma Borghetto non è soltanto in crisi di bilancio, è un’entità socio economica che soffre e su questo fronte dovrebbe beneficiare della priorità e della massima considerazione della Regione, dello Stato. Borghetto è la prima area di crisi del Ponente Ligure, crediamo la prima anche tra tutte le cittadine costiere che si affacciano sul mare. Non serve la carità, occorre la messa a punto di un ‘piano strategico’ e non possiamo credere che proprio la giunta Toti, gli alleati leghisti, dopo avere fatto presenza ripetutamente in campagna elettorale, sottovalutino che di Borghetto S. Spirito non ce ne sono altre, quanto a priorità.

LO STATUTO PREVEDE DI STORNARE FONDI ?

Fondazione Matteo e Figlio Giuseppe Dr. Vacca

Si legge nel sito internet della Fondazione: ” E’ ente di diritto privato soggetto al controllo della Regione Liguria. Tale Fondazione ha come scopo principale quello di assegnare borse di studio  delle scuole medie ed universitarie agli studenti  ” meritevoli e bisognosi”  di Borghetto Santo Spirito ed in mancanza a quelli residenti in Boissano secondo la volontà manifestata dal fondatore, il compianto dr. Vacca Giuseppe “. Si legge nell’atto del notaio Matteo Lavagna di Loano (vivente): “Visto il testamento olografo del 2 aprile 1973, destinato a conferire borse di studio a studenti bisognosi e meritevoli di scuole secondarie e universitarie  equipollenti nati nel Comune di Borghetto S. Spirito, in mancanza  nati nel Comune di Boissano, presa visione dello Statuto della Fondazione….”.

Da qualche tempo corre voce che il Comune di Borghetto, in stato di pre dissesto, per mantenere in vita la Biblioteca civica di cui fanno parte altri tre comuni della Val Varatella, Toirano, Balestrino e Boissano, con un sistema Bibliotecario unico esempio virtuoso in Liguria, abbia chiesto ‘aiuto’ alla Fondazione Vacca che non si sarebbe dichiarata contraria a priori.  La Biblioteca di Palazzo Pietracaprima, un tempo sede del Municipio, è sorta nel 1999, ha un patrimonio di oltre 35 mila volumi grazie ad acquisti e donazioni. Dispone di un catalogo unico informatico, è diretta dal funzionario bibliotecario dr.sa Barbara  Faccini e da un terminalista, Fabrizio Pizzo.  Alla fine dello scorso gennaio, in votazione segreta, il consiglio comunale ha eletto i componenti di sua nomina nella Fondazione stessa: riconfermati l’avv. Claudio Mastrogiorno (amministratore delegato) ed il dr. Aldo Gianatti (tesoriere), rispettivamente con 10 e 9 voti, il parroco della parrocchia di Sant’Antonio (anzichè di San Matteo)  don Francesco Zuccon  ha ottenuto due voti, a cui vanno aggiunti un rappresentante della Prefettura ed uno del Provveditorato agli Studi. Trucioli si è già occupato delle benemerenze della Fondazione Vacca, del suo florido bilancio e portafoglio sempre gestito con scrupolo ed oculatezza, con grande  discrezione anche sul fronte mediatico (vedi……)

L’avvocato Claudio Mastrogiorgio. amministratore delegato della Fondazione Vacca, quando è stata presentata la lista vincente del sindaco Canepa

Ascoltare che forse, con una eventuale forzatura, si vuole correre in aiuto di un bilancio dissestato per colpe ed incapacità di pubblici amministratori c pubblici funzionari senza che ci si accorgesse in tempo – ovviamente è mancato quel controllo che dovrebbe fare, a sua volta, il mondo dell’informazione, noi compresi -, ora c’è chi propone di attingere e stornare denaro dalla Fondazione. C’è da restare perplessi. E’ un affronto alle volontà testamentarie ? Si continui ad aiutare gli studenti, si vada incontro con sempre maggiore impegno alle difficoltà di giovani che frequentano l’Università ed Istituti di scuola superiore. Non si apra una crepa attraverso interpretazioni dello Statuto e di volontà testamentarie. Chi si assumesse questa responsabilità è sacrosanto sia data la notizia che coinvolge la prefettura, il Provveditorato e la parrocchia; ognuno nel suo ruolo morale, etico e giuridico.

In tutti questi decenni, da anziani cronisti ormai, abbiamo assistito da una parte allo scempio di tante volontà testamentarie, dall’altra al crollo delle donazioni causa una crescente sfiducia. Senza andare lontano pensiamo alle donazioni testamentarie, ai lasciti all’ospedale Ramella di Loano, con proprietà immobiliari e di terreni anche ad Albenga. La sorte che hanno subito e la destinazione del ricavato. Pensiamo a quanto è accaduto attorno all’ospedale Nostra Signora della Misericordia di Albenga, anche in quel caso terreni, immobili,  titoli di risparmio di Istituti di Credito e della Carige – Carisa.

L’avvocato Mastrogiorgio, non è un segreto, è stato tra i sostenitori della giunta di centro destra che ha vinto le comunali, sua moglie Maria Carla Calcaterra, avvocato, con delega alla Cultura ed attività connesse (gli stessi incarichi che aveva a Balestrino con il sindaco Gabriella Ismarro). Siamo di fronte ad un potenziale conflitto, non diciamo di interessi; forse i coniugi Mastrogiorgio sono i primi a farsi carico del problema e della delicatezza della situazione. Il denaro della Fondazione Vacca non deve fare l’infermiere, seppure per motivi di cultura, a chi ha portato al disastro i conti del Comune. Non sappiamo se sussistano o meno illeciti amministrativi, da Corte dei Conti, penali, non ci appassiona la ‘vendetta’, ma non si aggiungano forzature, altre pagine da dimenticare.

 

 

 


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