Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Noli: quel cittadino indifeso e gabbato
Se dal Comune avrà mai una risposta


Il 20/11/2012 il giudice Luigi Acquarone, del Tribunale civile di Savona, emetteva sentenza, condannando il Comune di Noli nella causa contro Carlo Banholzer Facchetti, rappresentante la residenza protetta La Quiete in Spotorno, difensore l’avv. Luca Battaglieri.  Oggetto del contendere: risarcimento rette degenza di una signora inviata dal Comune di Noli presso La Quiete. La condanna consisteva nel pagamento di oltre 21.000€ con manleva di 14.500 da addebitare alla famiglia della signora, oltre 2.500€ per spese legali; resoconto dettagliato su Trucioli.it del 23/01/2014 – Noli, mala gestione o preveggenti? (vedi…. con 2172 visualizzazioni).
Il Comune di Noli, sempre con il patrocinio dell’avv. Mauro Vallerga si costituiva in appello, ma, la sentenza n. 501/2017 dell’8/3/17 (pubb. il 13/4/17) della Prima Sezione della Corte di Genova confermava la condanna, così motivata: … “…La Corte definitivamente pronunciando, ogni contraria istanza ed eccezione disattesa, in parziale accoglimento dell’appello proposto dal Comune di Noli avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Savona n.1042/2012 condanna il Comune di Noli al pagamento dei due terzi  delle spese di entrambi i gradi di giudizio  sostenute da Carlo Banholzer Facchetti liquidate, per l’intero, quanto al primo grado in complessivi 3.415€ per compensi e in 340€ per esborsi e quanto al presente grado in complessivi 3.400€ oltre oneri tariffari, previdenziali e fiscali di legge per entrambe i gradi; conferma le restanti statuazioni della sentenza gravata”.   Il dispositivo di questa sentenza mancava all’articolo di Trucioli.it n. 132 del 29/06/2017 – “Noli, il Comune delle cause perse” (vedi…..).
Commento: l’appello è stato completamente inutile e dispendioso, posto che vi è stata sostanziale conferma della sentenza di primo grado, con una modesta riduzione del capitale irrogato, risparmio vanificato dalle spese legali dei due  avvocati (quello del Comune  – Mauro Vallerga – e quello del Banholzer – Luca Battaglieri – di cui il Comune si è fatto carico).  Meglio sarebbe stato intraprendere un tentativo di transazione con il titolare della Casa di Riposo.  I fatti, però, ci dicono che l’avv. Vallerga non si è mai dimostrato propenso a transare…anzi.
L’avv. Mauro Vallerga ha seguito, tra l’altro, e sin dall’inizio, come consulente legale, le vicende sui garages di Via Belvedere.  A tutt’oggi è il difensore del Comune nella causa d’appello contro il Civ. 18 di Via Belvedere, causa che in giudizio ha visto il Comune condannato a risarcire il 20% del danno subito, valutato in oltre 8.5 milioni di euro.  Tutte vicende ben note ai lettori di questo libero blog.
Ricordo che l’anno scorso, con il beneficio della legge n.160 del 7/8/2016 , al Comune di Noli veniva assegnato un contributo a fondo perso di 3.200.000€ quale parziale aiuto per evitare un possibile dissesto finanziario quale Comune condannato con sentenza definitiva.  Interessante rileggere Trucioli.it n.100 del 17/11/2016 “Noli, senti chi parla. E’ proprio Repetto” (vedi con 1335 visualizzazioni).
Quest’anno, sempre la stessa Conferenza Stato/Città ed Autonomie locali, nella seduta del 22/06/2017, ripartiva e concedeva al Comune di Noli la somma di 1.226.833,37€ .  Buona notizia… sono comunque denari pubblici di pantalone (italiano)  che paga per cause che provengono da maldestre gestioni amministrative.

UFFICIO TRIBUTI
Il 9 marzo 2017, sul n.116 di questo blog, circa 1200 ‘visite’ (vedi) riferivo di una sentenza della Commissione Provinciale Tributaria che condannava il Comune di Noli.  Terminavo scrivendo:“Dopo aver letto questa sentenza, ho personalmente constatato sulla mia pelle quello che può considerarsi  –  quel qualcosa che non ti dovresti aspettare  -. Ho creduto sulla capacità interpretativa dell’Ufficio Tributi del Comune di Noli, ho pagato indebitamente una somma non dovuta con l’aggiunta di sanzioni. Oggi, senza possibilità di risarcimento, i miei euro contribuiscono comunque a raggiungere quel famoso obiettivo che permette spartizioni di denaro a volte non dovuti. Quanti come me, che per poche centinaia di euro non hanno optato per un ricorso, oggi si trovano a farmi compagnia? Questo non mi conforta!!! Anzi…
L’essere rassegnati è una forma di tradimento: io non lo sarò mai, per principio”.

Ecco le ragioni che mi hanno indotto a ritornare sull’argomento.
Ultimamente il procedimento ad un analogo ricorso non è stato discusso in Commissione perchè il Comune ha proceduto all’annullamento in autotutela degli avvisi di contestazione anni 2013 e 2014 e nel contempo ha chiesto la compensazione delle spese fra le parti, accordata (benevolmente) dal legale rappresentante della controparte.
Il contenzioso è relativo alla mancata ripresentazione dell’atto notorio attestante il comodato gratuito al figlio di un appartamento conseguente alla modifica legislativa della legge che da ICI è diventata IMU.
In buona sostanza il Comune ha notificato accertamento non riconoscendo l’applicazione dell’aliquota ridotta ad un  contribuente che, per l’appartamento concesso in uso gratuito al figlio, non aveva prodotto il prescritto atto notorio di comunicazione del comodato in quanto lo aveva già prodotto in sede di imposta ICI. La pretesa del Comune fondava la sua ragione sul fatto che lo stesso atto notorio presentato per ICI doveva essere nuovamente prodotto per IMU.
Sussistono più sentenze di Commissione Tributaria Provinciale che hanno annullato simili  avvisi di accertamento.
Si può quindi constatare che esistono uffici comunali provinciali  in buona compagnia tra loro alla ricerca di quel minimo di latente raziocinio.  Il grave è che per aver ragione devi pagare, mentre chi ha torto viene esentato dal risarcimento (forse per legge?), e comunque mai lontanamente penalizzato dai superiori responsabili, siano essi amministrativi (Segretario Comunale), che politici (Sindaco/Giunta) in fase di valutazioni. Sempre protetti, anche di fronte ad evidenti errori. Nessun rispetto verso il cittadino contribuente, che si trova dapprima indifeso ed alla fine “gabbato”.
Dov’è la minoranza  consiliare che dovrebbe “SEMPLICEMENTE” controllare, chiedere ragione sul complesso delle disfunzioni?  Come sui silenzi di Via Belvedere?  Opera prima di “Noli che cambia – Repetto Sindaco) Ma…è la nostra Italia…!!!
E’ utopistico pensare, augurarsi che il Comune di Noli, che ha dovuto riconoscere, come in questo specifico caso un suo errore di valutazione, per cui ha annullato il provvedimento in autotutela, reputi coerente e/o necessario annullare tutti gli altri analoghi procedimenti già conclusi? Certo, compreso quello che il sottoscritto ha  ingenuamente già subito!!!
(Questo numero di Trucioli.it sarà spedito al Comune, con la persistente utopica speranza ci sia una qualche risposta).

LUTTI CITTADINI
Bruno Caneva è mancato all’età di 81 anni, lasciando la moglie, due figli, fratelli , sorelle e parenti.  Di Voze, da giovane ha lavorato come muratore, per poi aprire con la moglie Graziella l’unico negozio di commestibili nella storica piazzetta di Voze. La figlia Simona è attualmente Consigliera di maggioranza nel Comune di Noli.

Carlo Gambetta


Avatar

C.Gambetta

Torna in alto