Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera/ Monesi di Triora. La chiesetta del Saccarello diventata ‘santuario’ di fede. Ma che tristezza l’abbandono della strada al ‘Passo della Guardia’. Deluso dal Parco Alpi Liguri


A Trucioli.it- Lunedì 16 giugno 2025 mi sono recato a Monesi di Triora. Per raggiungerla da Triora ho dovuto attraversare il territorio di una decina di comuni. Un’oretta in più.

Incoraggiato dalla splendida giornata di sole, ho raggiunto il Saccarello, nel cui pianoro sottostante si trova il monumento al Redentore, al quale sono profondamente legato.
L’eccezionale fioritura di rododendri, anemoni, genziane e via dicendo ha reso la giornata veramente incantevole.
Ho potuto constatare la religiosità di tanta gente che sale lassù, andando nella cappella-rifugio accanto al monumento, attestata da pensieri, ricordi, foto, immagini: la chiesetta è diventata un santuario.
Detto questo, non riesco proprio a comprendere come sia possibile che il Comune di Triora non sia degnamente collegato con la sua importante frazione, per il cui futuro si sta attivando da anni, approvando in ultimo progetti di rilancio.

Nel 1970 era stata inaugurata la strada da Triora al Passo della Guardia, in modo che da Triora a Monesi occorreva poco più di un’ora. Sembrava l’inizio della rinascita per la “perla delle Alpi Marittime” invece a poco la vitale strada è diventata impraticabile. Mi ero illuso che con l’avvento del Parco delle Alpi Liguri la situazione migliorasse, invece tutto è rimasto inalterato se non peggiorato.
Credevo che la sistemazione della strada provinciale (!) fosse prioritaria, ma è stata – ed è – un’ulteriore illusione e delusione, che fa profondamente riflettere sulla correttezza di certe scelte. Mi sono fermato per qualche attimo a Monesi di Triora ed ho constatato che c’è tanta speranza in persone che non hanno mai abbandonato la zona, profondamente legate ad esse. Ho detto ad una signora del luogo che un tempo, in qualità di funzionario comunale e di membro del Comitato Pro Saccarello, lassù ero di casa. Oggi questo non è più possibile, non si possono affrontare tutti questi chilometri quando esiste una strada molto più corta ed impareggiabile dal punto di vista panoramico e turistico.
Sperare è lecito, ma ci vogliono maggior impegno e scelte mirate, senza dimenticare che il comune di Triora rappresenta più di un terzo dell’intero Parco. Profondamente deluso eppur fiducioso.

Sandro Oddo
(Segretario Associazione Turistica Pro Triora)

DALL’ALBUM FOTOGRAFICO DI LUCIANO CORRADO. ‘MENDAIGHINO’ E COORDINATORE-EDITORE DEL BLOG TRUCIOLI.IT- AGOSTO 2008/LUGLIO 2009

QUEL SINDACO POLIGLOTTA DA GUINNESS 

Lorenzo Lanteri – Probabilmente è l’unico sindaco al mondo che, come riportava il sito comunale <ha buona conoscenza di nove lingue straniere: francese, inglese, tedesco, arabo, spagnolo, portoghese, olandese, russo e turco>. Che appartiene, dice sempre il sito, <ad una nobile casata ligure-piemontese (i Lanteri Gaglio della Briga, insediatisi a Triora all’inizio dell’800), è sposato con la prof. Franca Di Gregorio (ora non più in vita),  due figli, Renato e Lorenza, due nipotine Ilse e Iris ed un nipote, Alberto>.

E ancora: <Lorenzo Lanteri è nato a Milano il 27 maggio 1937, dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1961: E’ stato funzionario dell’Ente provinciale del turismo di Savona dal 1963, direttore dello stesso ente dal 1975 al ’91, trasferito alla Provincia di Savona come dirigente del settore turismo, sport e cultura  dal 1992 al ’94, quando è andato in pensione. Insegna, infine, “geografia del turismo” per il corso di “economia e gestione dei servizi turistici” all’Università degli Studi di Genova, dall’anno accademico 1995/’96>.

Il saluto dal Saccarello, luglio 2009, del dott. prof. Lorenzo Lanteri, Sindaco di Triora dal 1992 al 2009. Autore di 7 libri ancora disponibili. Altri 9 esauriti. Forse il più interessante e laborioso: Dizionario etimologico-storico dei dialetti liguri. Arabismi, orientalismi, francesismi, germanismi, ispanismi commentati. Pare unico caso nella storia editoriale ligure. Fu socio cofondatore dell’Istituto di cultura italo-tedesca e membro del Centro studi orientali di Savona, nonché esperto storico dell’Accademia archeologica italiana di Genova. 


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