Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Arnasco dove si impara a valorizzare storia e risorse. Dalla Cooperativa, alle taggiasche, alle arnasche. Il museo frantoio, l’arte dei murales e Cuba…


In questi anni si può anche parlare della importante vicenda del comune di Arnasco (SV), dove con la chiusura dell’ultimo frantoio privato nel 1984 prese piede la locale Cooperativa Olivicola, che cominciò a produrre olio pure per tutti gli olivicoltori locali oltrechè per i soci.

di Danilo Bruno

Luciano Gallizia presidente Cooperativa Arnasco. C’è chi ricorda  lo spettacolo teatrale di Pino Petruzzelli “Scuola dei muretti a secco”, ambientato nel campo scuola della cooperativa. Tra arte, poesia e musica l’artista spiega che “con questo spettacolo dobbiamo godere del bello che abbiamo a portata di mano e incredibilmente troppe volte ci lasciamo sfuggire: l’arte dei muretti a secco, patrimonio immateriale dell’Unesco”.
Lo stemma del Comune di Arnasco con un ramo d’ulivo fa chiaramente capire quale sia la prerogativa di questo borgo. Il primo insediamento del paese fu in fondo valle, presso la chiesa protoromanica di San Dalmazzo in località Arveglio. Fino al 1225 la castellania di Rivernaro, comprendente Arveglio, Arnasco, Menosio, Bezzo, e Cenesi apparteneva ai Rubaldini, probabili vassalli dei marchesi Arduinici. Subentrarono i Clavesana che nel 1236 infeudarono della caastellania Aycardo Cazulini i cui discendenti la tennero fino a quando ai Clavesana erano succeduti i marchesi del carretto. Nel ’36 il feudo passò al Regno di Sardegna e nel 1797 ARNASCO si costituì in comune al tempo della Repubblica Ligure.

La Cooperativa,fondata nel 1964, nell’ambito di un consorzio di Miglioramento fondiario ha ormai raggiunto i 300 soci, iscrivendo praticamente tutto il comune ed ha fatto della battaglia per l’affermazione della coltivazione dell’olio biologico la propria bandiera, anzi oggi grazie al forte impegno della Cooperativa, presieduta da Luciano Gallizia, oltre all’ottimo olio prodotto da olive taggiasche si può conoscere quello prodotto da olive pignole o arnasche.
Alla cooperativa, che ha condotto negli anni passati importanti gemellaggi e scambi scientifici e culturali con altre realtà olivicole come Uggiano La Chiesa (LE), si associa l’importante Gruppo Amici dell’Olivo, che cura la parte culturale e sociale delle attività di Arnasco.
Vorrei segnalare alcuni aspetti più da vicino:
1) in primo luogo la bottega della cooperativa, che si trova vicino al frantoio in Piazza IV Novembre dove, oltre all’olio locale, si possono trovare prodotti tipici liguri (olive in salamoia,vino,patè d’olive, pesto,…).Qui bisogna fare una importante precisazione poiché la cooperativa, pur avendo personale dipendente, non può consentire ai propri soci una vita basata sui proventi dell’agricoltura ma solo un reddito integrativo poiché la monocoltura olivicola non può nei propri limiti di produzione locale dassicurare un reddito sufficiente per se e i propri familiari,
2) in secondo luogo il Gruppo Amici dell’Olivo ha creato un importante museo etnografico, che conserva pure un antico frantoio del XVIII secolo, ottenuto grazie anche all’interessamento del sottoscritto e che soprattutto è nato con la preziosa partecipazione di tutta la popolazione locale nella migliore tradizione dei musei di questo genere e quindi come espressione collettiva della cultura comunitaria;
3) alla cooperativa si associa la scuola di muretti a secco, a cui dedicò grande impegno un caro amico che voglio ricordare : Andrea Lamberti (1938- 2010) , geologo del quaternario e etnologo di grande fama, che ha aperto la strada sia alla creazione di una generazione di esperti del ramo ma soprattutto a scuole,che sono sorte o ancora stanno sorgendo in tutto il territorio ligure.

Sul tema bisogna ricordare l’Alleanza Mondiale per il Paesaggio Terrazzato, a cui Arnasco partecipa ( e pure Noli partecipava), che raggruppa luoghi e siti vocati all’utlizzo della pietra per ottenere superfici coltivabili ma anche a proporre tecniche e progetti per la conservazione del paesaggio storico.La scuola di Arnasco alcuni anni fa esportò addirittura la propria attività a Cuba nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale,
4) Arnasco è poi divenuta la sede sia di progetti innovativi per la lotta biologica alla mosca dell’ulivo che per la riscoperta e riutilizzo di antichi “cultivar” tramite la costante collaborazione con il Consorzio della Patata Quarantina e associazioni simili allo scopo di mantenere e riprendere antiche produzioni agricole spesso abbandonate allo scopo di affermare nuovamente un concetto di biodiversità concreta ed operante;
5) Infine il gruppo Amici dell’Olivo cura due importanti attività culturali: i murales , dove artisti sono stati chiamati a dipingere murales sulla strada provinciale, che è diventata una sorta di galleria d’arte all’aperto mentre si è puntato poi alla valorizzazione della Torre del Davì, che probabilmente rappresenta una appendice ligure del culto Giusdavidico, nato al Monte Amiata nella seconda metà dell’ottocento e poco dopo disperso.
Queste sono solo alcune brevi indicazioni poiché a breve l’associazione InGe Genova, di cui faccio parte e che si occupa di ricerca sull’archeologia industriale effettuerà una visita scientifica proprio alla importante attività sociale, produttiva e culturale di Arnasco.
Danilo Bruno


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