Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ma chi sono i proprietari del Savona Calcio?
I tifosi non sanno, il Comune neppure. E
i giocatori quasi a digiuno di stipendi


L’acquisto della squadra il primo agosto.  “Il dr.Roberto Patrassi alla presidenza del Savona Calcio in serie D,  punto di riferimento di un folto gruppo di imprenditori milanesi. Un  personaggio conosciutissimo a Macerata nonostante abbia vissuto i suoi 66 anni lontano dalla Marche. Tra i protagonisti del Milan berlusconiano che vinse tutto e nel cui organico dirigenziale figurava il maceratese. E’ stato organizzatore del settore giovanile, coordinatore generale e direttore acquisti del club”. Cosi scrivevano i media on line e cartacei del luglio scorso. Poi nessun approfondimento su chi siano i nuovi proprietari del club subentrati a  Cristiano Cavaliere che era azionista di maggioranza. Ci sono verità da conoscere e chi pensa male, ha troppi dubbi, commette un errore ? Il club è in buone mani e nulla da temere ? Non ci saranno sorprese ? Abbiamo di fronte una stampa neutrale o schierata ?

La presentazione della nuova società che ha rilevato il Savona FBC: dr. Patrassi, accompagnato dall’avvocato aSuardi Bignami all’hotel Mare

I tifosi, è risaputo, vogliono i risultati sul campo e il resto non interessa più di tanto. Patrassi, il direttore sportivo Christian Papa, l’avvocato Suardi Bignami che il giorno della presentazione ‘ufficiale’ al Mare Hotel  di Savona disse: “Rappresento una cordata di imprenditori seri con 80-90 milioni di fatturato, il progetto è molto chiaro e a tutto questo uniamo una grande passione per il calcio” . La società di riferimento, la Sana Sport Management, il 75% delle quote appartengono  a tale Villano (non è nel Cda) del quale pare nulla sarebbe dato a sapere sulle sue proprietà e solidità bancaria. Il restante 25% detenuto da Suardi.  Con Luciano De Paola  mister tecnico della prima squadra. “Con Petrassi – si è letto nei giorni scorsi sul Secolo XIX –  che si è ritrovato  con l’ennesima grana da risolvere ed ereditata dalla precedente gestione: i tecnici Iren si sono presentati al Bacigalupo con l’intenzione di piombare i contatori.  E restare senza acqua  durante la sistemazione  del manto erboso sarebbe una mazzata difficile da digerire”.

Cosa avrà spinto  una decina di aziende milanesi (così si leggeva)  a scendere in Riviera, comprare il Savona  biancoblu ? E il dr. Patrassi a prevedere che porterà la squadra in serie B  in tre, quattro anni ? Ci sarà qualche cronista che si è premurato di fare domande, anche scomode se necessario, ad un presidente che può esibire tre lauree e 24 anni di dirigenza al Milan. E che a Lorenzo Tortarolo, il 25 agosto, a domanda risponde: C’è sempre curiosità sui proprietari del club, interrogativo  d’obbligo.  Patrassi : “Bisogna procedere per step: stiamo ultimando la squadra e abbiamo iniziato il percorso di riqualificazione del Bacigalupo, infine chi ha acquisito il Savona uscirà allo scoperto. Le tempistiche per i nomi? Un paio di mesi circa”. Il tempo è scaduto, quanto occorre ancora attendere ?

Il dr. Roberto Patrassi intervistato da SVSport

Un post Facebook Savona Calcio, firmato Pier Paolo Perrotta: “ Non sappiamo in quale categoria saremo tra 3/4anni. Spero che questa nuova società sia oculata, seria, con un programma ed progetti seri che vengano messi in pratica senza molti fronzoli. Rimanere in serie “D” credo che sia molto riduttivo per una città come Savona. Ci sono città molto più piccole di Savona che stanno vivendo in modo continuo la realtà della serie “B” (addirittura penso alle realtà come il ChievoVerona o CittadellaPadova quante soddisfazioni si sono tolte in questi ultimi 25anni). Non dico che bisogna puntare subito alla serie “B”ma almeno si potrebbe vivere tranquillamente in serie “C-legaPro” stabilmente”.

Un gruppo dirigente che, ad ascoltare altri tifosi, ha fatto tabula rasa anche dei 3- 4 giocatori che si potevano tenere e rappresentavano un significativa potenzialità. Come Virdis, Venneri, Bacigalupo, Tognoni, Guarco. C’è chi è finito al  Chieti Fiorenzuola, a Imperia. Non ci sono più ‘atleti’ di Savona, salvo i giovani. Si rischia di compromettere l’identità di una squadra ? Alcuni giocatori dopo l’attesa, si sono svincolati a zero euro.

Riccardo Fabri, sul Secolo XIX, ha  ricordato: “E’ un parco giovani importante, messo al servizio della prima squadra e che in questo momento serve  da esempio ai compagni più anziani, quello da cui può attingere Sandro Siciliano. Ragazzi tra i 18 e i 19 anni che gettano nella mischia  tutto il loro cuore”.  Oppure: “I biancoblu di Siciliano  non trovano i tre punti decisivi  per volare più in alto in classifica, tra i fischi del pubblico…”. E la messa in opera (leggi proprietà) delle fondamenta che reggano il ‘castello’  non può essere rinviata all’infinito. I 100mila euro o i 2 mila euro (sulla carta) della Sana Srl sono  una granitica garanzia ?

Una città che ha saputo ‘costruire’, nel calcio, un settore giovanile considerato tra i primi in Liguria.  Due squadre in lotta  per lo scudetto.  Gli Allievi nelle prime sei posizioni  d’Italia e Juniores in nazionale. 150 ragazzi e un’incertezza: quel patrimonio rischia di saltare in aria? Il responsabile  amministrativo dei ‘giovanili’ è Andrea Berta.  Ragazzi con tante buone promesse sul campo,  dai 10 ai 18 anni. Nello staff Davide Rossello, fratello dell’onorevole avv. Cristina Rossello personaggio assai affermato a Savona e  a Milano che da quest’anno non è nei quadri degli allenatori. Savona  che non aveva  una scuola calcio e ad aprile 2019 ha creato la neo società Academy Savona Legino, una  benvenuta sinergia con il presidente Piero Carella. A Fabio Siriani, bancario, per anni collaboratore sportivo del Secolo XIX, il compito di gestire la società. L’obiettivo: un progetto comune per insegnare il calcio ai bambini, condividere allenatori e strutture.  E un problema importante con cui convivere e combattere: l’assenza di una struttura adeguata. Il campo in erba per allenare i ragazzi  si rovinerebbe  in fretta. Lo stadio del Savona Calcio su cui il gruppo Patrassi sta investendo, per rifare il manto 60-70 mila euro, in attesa del fine lavori. La ‘scuola di calcio’, dicevamo,  con un centinaio di iscritti.  Le due società sono autonome e la piena collaborazione sarebbe più che auspicabile e produttiva. Vale la pena ripetersi. ‘Far crescere’ il vivaio, condividere allenatori e strutture.

Enrico Santucci, Matteo Debenedetti, Fabio Siriani  rimasti con piccole quote nella società, se ne sono andati  invece tanti nomi di spicco della ‘Savona bene’, comprensorio incluso. Da Enrico Caprioglio, fratello del sindaco, a Luciano Pasquale,  da Giuseppe Olcese ad Alessandro  Berta, da Antonio SaettoneCampostano Group, a Silvio Auxilia, Giuliano Germano, Carlo Sambin, Stefano Giordano.

Tutti o quasi, verrebbe da dire, hanno dato credito e speranza alla “lettera di intenti – riportava Il Secolo XIX del 5 giugno scorso –  con i milanesi  che avrebbero presentato  le credenziali giuste ed il patron Cristiano Cavaliere (deteneva il 75 per cento  della GS e azionista di maggioranza del Savona Calcio) in attesa del faccia a faccia  con l’avvocato che  rappresenta gli acquirenti, con gli azionisti di minoranza colti si sorpresa”.Non so nulla– affermava un altro del Cda Alessio Albani -, speriamo sia gente seria ed porti in alto il Savona”.

E Giovanni Ciolina, memoria storica oltre che senior del giornalismo sportivo provinciale, vice capo della redazione, a ricordare dalle colonne del Secolo XIX che “le intenzioni  del nuovo gruppo  sono di primissimo livello e quindi necessitano di tempi tenici per operare al meglio. E la salita nel calcio professionistico potrebbe essere  un obiettivo anche assai immediato rispetto alla vittoria del prossimo torneo”. Per Cavaliere:Il bilancio della società è a posto Non ci sono debiti ne crediti”. Aveva rilevato il club biancoblu con un passivo di 1 milione 700 mila e l’ultimo bilancio segnava 1 milione in rosso. Il ricordo della gestione  del cav. Aldo Dellepiane,  la serie C. il quasi sogno della B. L’impegno concreto per rientrare dalle esposizioni passive, tre anni di buoni piazzamenti in classifica, due volte al terzo posto, una al sesto. Ora in serie D il Savona è  al 12° posto con 8 punti. Sempre in attesa che la nuova proprietà porti la buona novella e la trasparenza. Mentre il supervisore Papa lo descrivono “ furibondo per la prestazione in casa Lucchese e che se ne va dal campo senza rilasciare dichiarazioni”. ULTIMA ORA – Fonti giornalistiche che seguono il Savona confermano che gli ‘stipendi’ ai giocatori risultano pagati regolarmente. Mentre sarebbe pendente una vertenza contro la precedente società proprio causa ‘stipendi’ non versati.

LA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DEL SAVONA CALCIO PRIMA

  DELLA CESSIONE AL GRUPPO DEL PRESIDENTE PATRASSI (fonte Il Secolo XIX)


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