Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pieve di Teco, parcheggi priorità assoluta.
Ma non si dimentichi il benemerito ex presidente pallapugno ignorato dai media


Un silenzio assordante. Anche i cittadini pievesi dovrebbero avere il diritto di essere informati. Il clamoroso e ingrato ‘benservito’ all’88 enne presidente della pallapugno Valle Arroscia Augusto Bertolini, scapolo, un’esistenza silenziosa dedicata allo sport e ai giovani, non può e non deve essere dimenticato. Né cestinati fatti e antefatti. Una vicenda sconcertante che non riguarda un pupazzo, né un giocoliere, merita almeno l’onore delle armi. E che dire dell’unico attestato di solidarietà ad Augusto che trucioli.it ha ricevuto da un’altra figura simbolo ed encomiabile della società civile di Pieve di Teco: Piero Ciocchetto, 80 anni, celibe, titolare del solo albergo rimasto in paese, dell’Angelo, 221 anni di storia, il più antico della Liguria. E che dire dei programmi elettorali delle due liste, con un minuzioso elenco di promesse, ma si è sottovaluta la prima grande emergenza -urgenza, attesa da anni, per il vero rilancio commerciale e turistico del paese: la realizzazione di un vecchio progetto accantonato per un grande park, vicino al centro storico, oltre l’Arroscia ed una passerella pedonale.

Volti sorridenti e distesi in occasione dell’87esimo compleanno del benemerito presidente della Valle Arroscia pallapugno, Augusto Bertolini, con il maresciallo Tortorolo, il sindaco Alessandri

Non ce ne vorranno i 1800 lettori (oltre ai 7 mila via Facebook) che sullo scorso numero hanno seguito l’incredibile disavventura accorsa ad Augusto Bertolini che non siamo ancora riusciti a contattare. Un mese prima era stato ‘sfiduciato’, costretto (non con la forza, ovviamente) a dimettersi da un ruolo che rappresentava quanto comunemente si dice: la ragione di vita. La presidenza ed il mondo della pallapugno nella ‘capitale’ della Valle Arroscia. Uno sport, una passione, decenni di storia gloriosa per la comunità, per i giovani, per gli appassionati. Un veicolo gratis di promozione del paese.

C’è chi azzarda un’ipotesi. Il ‘lavorio’ ai fianchi di Massimo Aicardi, pure lui nella società agonistica, tra i neo candidati della lista del sindaco geom. Alessandro Alessandri. E come non tenere conto che è immediatamente subentrato nella presidenza Gianni Manfredi ? Con il fratello Augusto conduce un’avviata e solida impresa di costruzioni e capaci di aggiudicarsi gran parte dei lavori pubblici del Comune. Chiunque direbbe, a pari condizioni, meglio che i soldi restino a Pieve e si dia lavoro a chi vive e paga le tasse in loco. Lo stesso sindaco, in un breve servizio elettorale del telegiornale di Rai 3  Liguria, ha potuto rivelare: “Lascio i conti in ordine e soprattutto un’eredità di cinque milioni investiti in opere pubbliche”. I Manfredi nipoti di Manfredo Manfredi, non più in vita, fu politico di lungo corso e di spessore e li precedette nella presidenza del pallone elastico del paese natale. I Manfredi che non fanno mistero di tifare per la squadra elettorale di Alessandri. Stessa scelta per due industriali di Pieve della prestigiosa famiglia Marchisio: Giacomo, ragioniere e Massimo, ingegnere. Con i genitori, Bartolomeo e Gilberto, hanno creato un’azienda modello, leader del settore.

A Pieve di Teco anche una scultura in legno in onore del maresciallo dell’Arma

Nulla da dire se votare una o l’altra lista. Semmai si può non condividere con chi, dopo 54 anni da cronista della nostra Liguria, testimone dei tempi, memoria storica professionale, resta assertore di una ‘sana alternanza‘ al potere così come accade nelle democrazie più avanzate. E questo ci porta a riflettere. Perchè Bertolini è stato defenestrato, secondo un’opinione abbastanza diffusa, senza tener in dovuto conto dell’età, dei meriti che del resto gli hanno riconosciuto con coraggio e coerenza quei giovani giocatori della squadra che hanno indossato per protesta e solidarietà le magliette: ‘Je suis Bertolini….’. Si dirà, ma a quell’età una svolta si doveva pur dare. Perchè no ? C’è modo e modo. Perchè ricorrere ai carabinieri per un’ingenuità, aver fatto stampare ed affiggere, non da carbonaro, manifesti a nostro avviso innocui, con una frase di poche parole, che recitava: “Comune di Pieve di Teco, 10 anni di vuoto”. Dove sta la diffamazione ? Certo doveva rispettare l’iter delle affissioni, non affiggere dove lui voleva visto che siamo in periodo elettorale. Ha commesso qualcosa di infamante ? Forse ‘irriverente’, direbbe il giornalista pensionato Daniele La Corte che cura a Imperia Tv una rubrica settimanale di interviste piuttosto pungente.

Era davvero urgente la convocazione, in caserma, di Bertolini dove è stato interrogato e verbalizzato per due, tre ore ? Era davvero la moneta che meritava da un’istituzione dello Stato, della Repubblica democratica ? Il maresciallo comandante Tortorolo si è mosso, nel dovere, su segnalazione del sindaco, del vice sindaco, di chi ? Né sarà dato atto negli atti della denuncia penale (diffamazione aggravata, affissione abusiva in periodo elettorale, imbrattamento…ed altro ancora) e sarà interessante, curioso, seguire nell’epilogo.

Non si può fare di ogni erba un fascio, ma la commistione società di pallapugno, Bertolini, squadra elettorale (e sponsor) di Alessandri, appare probabile, o perlomeno nessuno delle persone citate pare abbia preso le distanze, abbia convenuto di dissociarsi, esprimere vicinanza umana e morale all’ex presidente Augusto. Uno spaccato davvero triste, inquietante, che non onora,  emerge dalle dichiarazioni – per ragioni di spazio rinviamo al prossimo numero – che abbiamo raccolto dal commissario e segretario Federale, Romano Sirotto, 63 anni, ex giocatore di pallapugno di Torino. “Sono stato a Pieve di Teco per un meeting che per una serie di concause non è andato secondo le aspettative, quasi metà partecipanti rispetto allo scorso anno anche perchè si è cambiato il calendario della gara, ma nessuno mi ha parlato di problematiche. Ho incontrato fuori dal bar Bertolini di cui conosco da anni l’impegno, serietà, dedizione ai giovani; gli ho chiesto se veniva allo sferisterio, mi ha risposto di no e che si era dimesso…. Non so altro….La società ha un suo statuto che non conosco…”. E Roberto Pizzorno, Stella d’Oro, delegato provinciale Coni e pallapugno, pubblicista, collaboratore de La Stampa Liguria che segue gli sferisteri, le squadre, la cronaca delle partite.  Pizzorno, a sua volta in politica  (al centro) quasi da ragazzino: “Non ho parole, ho letto trucioli…, sono amareggiato, cosa da non credere, c’è un iter da rispettare per dimissioni e ‘sfiducie…non so cosa sia accaduto, spiace davvero leggere….”.

E il presidente regionale della Pallapugno ? Angelo Vaccarezza, politico di professione targato Forza Italia, ex sindaco di Loano, ex presidente della Provincia, ex vice presidente Autofiori, ex…., ex Scajolano di ferro, capogruppo in Regione  nella squadra ‘arancione’ di Giovanni Toti.  Vaccarezza primatista di presenze, con la fascia tricolore, a 15 processioni che ogni anno si tengono nella città dei Doria. Se Pizzorno, come dice, ignorava, difficile pensare che Vaccarezza fosse stato informato del ribaltamento pievese. Una figuraccia per tutti comunque la si guardi.

Il giornalista Maurizio Vezzaro

Come spiegare il corale, assordante silenzio, dei media cartacei, social, di Imperia Tv socialpopolare nel ponente ? Da sempre sensibilissima con Pieve ed il suo giovane sindaco.  Anzi una notiziola che sotto riportiamo, l’ha data per La Stampa, con perfetta puntualità, il bravo cronista imperiese Maurizio Vezzaro. Si da atto che i manifesti – tazebao “attaccano politicamente il sindaco…in piena campagna elettorale”, si parla di denuncia e non di diffamazione che invece ci risulta con certezza nella copia del verbale rilasciata all’interessato ed esibita ad amici e conoscenti. Augusto Bertolini era proprio il signor nessuno,  semisconosciuto, da non citarlo neanche lontano ? E come giustificare la circostanza che quando è stato dimissionato nessun organo di informazione ha dato notizia. A chi giovava tenerla ‘segreta’ ? C’è chi sostiene che il ‘fattaccio’, perchè tale resta, comunque lo si analizzi, abbia finito per rafforzare il sindaco che forse si avvia trionfante al terzo mandato. C’è chi sostiene che la maggioranza dei pievesi sia rimasta indifferente all’accaduto.  Augusto ? “Ha sbagliato, doveva farsi i fatti suoi”. E il suo impegno civile, sportivo, la libertà di espressione, anche di critica riconosciuta dalla Costituzione repubblicana ? “Non doveva fare il tifoso di Brunengo storico avversario (l’augurio non sia mai un nemico da abbattere) di Alessandri….. e doveva immaginare che di fronte a lotta dura non si guarda in faccia….cosi è finito nel tritacarne. Oggi fa un po’ pena, un cane bastonato”.

Ma a Pieve è davvero una maggioranza ad osannare contro Bertolini che era deluso dall’Amministrazione uscente ? Ora la parola agli elettori, non sappiamo quanto informati e riflessivi, se riformatori o conservatori. Se preferiscono che tutto resti così e nulla o quasi cambi.

Sappiamo, invece, di un problema che non c’è commerciante, esercente, artigiano, professionista, massaia di Pieve, turista- visitatore che non conosca. Un paese da centralità economica di una valle ( c’è chi osa a dire pure ‘di lacrime’), assetato di parcheggi, non da oggi, anni e anni. Come si può immaginare di attrarre turisti e creare un sano turismo, non solo mordi e fuggi, se non diamo la possibilità di trovare un posto auto alle manifestazioni, sagre, mercato dell’antiquariato ogni domenica di fine mese, eventi, all’Expo. Non è un incentivo all’accoglienza, non è certo una soluzione dover parcheggiare ovunque c’è un buco, assistere a volte ad inevitabili litigi e disagi tra residenti e turisti, visitatori. Si pensi agli stranieri che sono abituati, anche per cultura alla legalità nei loro paesi di provenienza, a rispettare i divieti pena sanzione certa. Si pensi che proprio la corrente straniera rappresenta uno dei volani del turismo, così come la buona cucina di un paio di locali in particolare. Pieve che ha tutte le caratteristiche, le potenzialità per crescere economicamente e nel benessere.

Abbiamo letto i programmi – che per esperienza possono restare in buona parte inattuati, sulla carta-  una paginetta di 22 punti quello di Alessandri, ben 4 pagine articolate lista Brunengo – certamente la prossima giunta, qualunque uscirà vincitrice, se non vuole dare un altro schiaffo alla ripresa economica, se vuole incoraggiare i giovani a restare, investire, migliorare, mettersi sul mercato della concorrenza, creare una struttura commerciale di qualità che fa sempre la differenza, dovrà risolvere alla radice il tema parcheggi. Abbiamo accennato all’esistenza di un vecchio progetto che risaliva già alla giunta Brunengo, si è arenato per una serie di concause, avrebbe dovuto impegnare tutto il consiglio, nessuno escluso. E’ un argomento che si ascolta, come un ritornello, dai commercianti ed esercenti del paese, dai visitatori più fedeli. E allora che si aspetta, perchè chinare sempre il capo al ‘capetto’ di turno qualunque esso sia. Perchè, lo diciamo dalla parte degli operatori commerciali, lavarsene le mani alla Ponzio Pilato. Brontolare, nicchiare, subire, non farsi ascoltare anche con lo strumento del voto, dell’urna.

L.Cor.

LA SQUADRA DEL CANDIDATO SINDACO ALESSANDRI  ‘INSIEME PER CAMBIARE’ CON DUE DONNE

MA IL FATTO CHE SIANO RIMASTI IN BUONA PARTE GLI STESSI SIGNIFICA CHE COSA ?

UN PREMIO PER NON CAMBIARE O SIAMO SOLO DI FRONTE AD UNO SLOGAN BISTICCIO DI PAROLE

LA SQUADRA DEL CANDIDATO SINDACO RENZO BRUNENGO, UN RITORNO DOPO ANNI DI MINORANZA

NON SI POTEVA TROVARE UN’ALTERNATIVA ? PARE DIFFICILE, ALMENO C’E’ UN TOTALE RINNOVAMENTO

DA METTERE ALLA PROVA ALL’INSEGNA DELL’ALTERNANZA. LE QUOTE ROSA IN LISTA TRE QUOTE ROSA

Renzo Brunengo candidato sindaco
Alessandro Belmonti
Renato Cepollini
Marco Buratto (famiglia Denegri)

 

 

 

 

 

 

 

Camilla Molinari
Tiziana Muià

 

 

 

 

Franco Roggero
Dario Rosta

 

 

Camilla Lanteri
Marcello Masili
Francesco Pignone

 


L.Corrado

L.Corrado

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