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Liguria e Basso Piemonte

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Asti – Cuneo story, autostrada dove mancano solo 9 km (760 milioni), svincoli e rotatorie da non credere, i risparmi di Confindustria


Asti Cuneo, manca poco, ma la vedremo mai finita ? Umberto Tosoni, amministratore delegato della concessionaria Asti-Cuneo, ha dichiarato il 31 ottobre 2017: “La società Asti Cuneo è in attesa del responso positivo dell’Unione europea sulla proroga delle concessioni autostradali: la risposta sicuramente sarà positiva e sarà trasmessa al ministero a dicembre; dopodiché siamo pronti a siglare l’atto aggiuntivo per il via al progetto. I lavori potrebbero partire nel 2018”. Sarà la volta buona? Speriamo!

Lato Cuneo manca la circonvallazione della città, assolutamente utile per raggiungere le valli di ponente scavalcando tutta la zona artigianale-industriale di Cuneo. Ma di questo tratto si sono perse le speranze? Sembra di sì! Caduto nel dimenticatoio.
Lato Asti mancano 9 km tra Alba ovest e Cherasco.
Il tratto sotto accusa, circa nove chilometri da Cherasco ad Alba, prevede la costruzione di una galleria sotto la collina di Verduno. E proprio questa galleria sarebbe la principale responsabile dei maxi-costi, circa 760,2 milioni di euro, che si dovrebbero sostenere per realizzare questi nove chilometri mancanti della Asti-Cuneo.
Al riguardo, la posizione del ministero delle Infrastrutture è chiara: il completamento dell’Asti-Cuneo è legato alla possibilità di ridurne i costi “senza impattare significativamente sulla funzionalità del collegamento e preservando l’utilizzo del territorio”.
E qui s’inserisce la proposta degli industriali cuneesi di sopprimere la tratta in galleria e sostituirla con una strada extraurbana secondaria che colleghi il ponte monco dell’A33 al punto esatto in cui l’attuale progetto autostradale prevede l’uscita della galleria di Verduno.
Una soluzione propedeutica alla completa realizzazione di un collegamento fino alla tangenziale di Alba.
In seguito si potrebbe infatti allungare la strada fino alla tangenziale di Alba, seguendo il tracciato già previsto nel progetto autostradale.
Il costo totale di questa nuova tratta di superficie sarebbe pari a 23,2 milioni di euro. Con altri costi non di molto superiori a 15 milioni, a questo punto, si potrebbe raddoppiare tutta la tratta e portarla a caratteristica di superstrada, proprio come la tangenziale di Alba. Costo totale circa un po’ meno di 40 milioni.
Con il progetto alternativo di Confindustria Cuneo si potrebbe ottenere un risparmio di almeno 700 milioni, i costi della galleria sotto la collina di Verduno, che con questo progetto non sarebbe più necessaria.
Come si vede in questo tratto di autostrada è stata fatta una progettazione “costosa”, “molto costosa”! Come se non bastasse molti chilometri sono stati rifatti “in loco”, ragioni oscure, piuttosto che concentrasi sul completamento di quei pochi chilometri che mancano.
Non parliamo poi degli svincoli faraonici che implicano km di strade di dubbia utilità. Chi esce a Marene per andare a Bra fa km avanti ed indietro, uno svincolo simile a quello di Ventimiglia! Idem ad Asti, idem ad Alba! Se siete stati ad Alba avreste visto gli svincoli assurdi ed anche il traffico convulso della rete stradale al di fuori di questa superstrada-autostrada.
Il pedaggio. Attualmente il tratto Marene-Asti è un sistema “aperto” che prevede la suddivisione dell’autostrada in tratte, ciascuna delle quali è controllata in un solo punto; di conseguenza, non è più necessario munire il cliente di biglietto di viaggio perché il pedaggio dovuto presso ogni stazione è indipendente dalla reale provenienza e destinazione del veicolo e varia solo in funzione della classe tariffaria.
Ad esempio chi “esce” a Marene pagherà a Cherasco. Ma se esce “prima” verso Bra Roreto non pagherà nulla.
Tra Alba ed Asti si paga solo alla barriera di Govone. Quindi se si percorre il tratto Asti est-Isola D’Asti-Costigliole Govone-Govone non si paga nulla. Idem tra Castagnito-Alba ovest-Verduno.
Questa autostrada è un po’ una cattedrale nel deserto nel senso di altissimi costi, spese distribuite malamente, svincoli faraonici, mancanza di connessioni importanti. La zona Canelli, Nizza Monferrato, capitali del vino, non è adeguatamente connessa: eppure la sua importanza economica-turistica è indiscutibile.
E’ interessante poi vedere “come” sono stati disegnati gli svincoli: a titolo sommario riporto gli svincoli di Bra-Roreto e di Asti! Vedere per credere! Km di svincoli, rotatorie amplissime, …..forse il terreno costava poco ? stento a credere!
Paolo Forzano
 
 
 

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P. Forzano

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