Le oltre trecento persone che hanno ‘visitato’ sul sito del Comune “Ascolta il Consiglio”, intorno al minuto e 20 avranno ascoltato il Sindaco Repetto pronunciare con veemenza la frase “c’è poco da ridere…è così”.
di Carlo Gambetta
Era diretta nei confronti del sottoscritto presente in sala?
Vero, stavo solo sorridendo, non parlavo, quindi non disturbavo.
Era un sorriso alla “giapponese” (tipico nel sol levante quando non accetti di essere preso per i fondelli) dovuto al disappunto nei confronti di una autorità che parlava in libertà, cercando la rissa contemporaneamente al tentativo maldestro di distorcere i fatti, le circostanze.
Consapevole che durante la seduta del Consiglio non è consentito l’intervento da parte del pubblico (circostanza che in seguito si è ripetuta in più occasioni nella serata con il Sindaco Repetto chiaramente “in difficoltà”, con la Segretaria Comunale Dott.ssa Elena Minetto silente), non ho potuto rispondere alla presunta provocazione, contestare come avrei voluto poter fare.
Istintivamente mi è venuto alla memoria un penoso episodio a cui avevo assistito da giovanissimo appartenente alla deplorevole famiglia degli abusi.
Dalla Porta di Piazza, appena sulla sinistra, addossato al muro del Comune, subito dopo la guerra era stata installata un’edicola (poi spostata di fronte) gestita dal Sig. Cella, un trentenne genovese paralitico su sedia a rotelle giunto a Noli da sfollato assieme al padre.
A seguito di un focoso diverbio, un ventenne “baldanzoso” puro sangue nolese, dall’esterno dell’edicola ebbe la sfrontatezza di sfidarlo urlando: “vieni fuori se hai il coraggio….”.
Il Sig. Cella da persona “impedita” non è uscito. “C’è poco da ridere, è così…”
Non è la prima volta che il Sindaco Repetto tenta di intimidire la minoranza dicendo: “guarda che sei in Consiglio Comunale, fai attenzione a quello che dici”.
Questa volta il dito l’ha puntato contro l’intervento del Consigliere Marino Pastorino che denunciava il fatto che le vasche che avrebbero dovuto contenere l’acqua per gli impianti antincendio erano vuote.
Evidentemente il Sindaco non era a conoscenza, ancora una volta….? che il giorno 11 agosto (il giorno dopo il divieto di utilizzo dei box), la Levy, in tutta fretta, (prima dell’intervento dei VV.FF. effettuato il 4 settembre) aveva proceduto al collegamento di una tubazione per uso antincendio ad un’utenza privata. Siamo in via Belvedere da anni raccontata da Trucioli.it.
Una domanda per nulla polemica. Tutti ci rendiamo conto che nel nostro Bel Paese si ricorre spesso ai rimedi solo dopo che è accaduto il peggio, danni ingenti o vittime o entrambi. E ci si chiede perchè non si è provveduto in tempo e di chi è la responsabilità che viene accertata dagli organi inquirenti e in caso di ‘dolo colposo’ (ovvero non voluto ma per negligenza e imperizia) si procede a lunghi processi in sede penale e civile.
Ebbene, cari concittadini e proprietari dei box, cosa avrebbe provocato l’incendio di una o più auto? O per altre cause fortuite all’interno della struttura? Non lo voglio pensare. Ma perchè anche a Noli ci siamo ridotti a questi livelli? E’ normale? Sono il solo e non credo a pormi una domanda che fortunatamente, per tutti, dico per tutti, con un lieto fino almeno per la pubblica incolumità?
Lutti cittadini- Giacca Lucia, a 94 anni, è mancata ai suoi due figli Silvana e Walter ai nipoti, alla sorella, al cognato e ai tanti parenti. Lucia, piemontese d’origine, era vedova di Sandro (Charleo) Tissoni che aveva conosciuto quando era in vacanza a Noli. Casalinga, persona affabile quanto riservata, ha ricevuto l’ultimo saluto dai tanti amici.
Carlo Gambetta