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Io sono un asino e Aurelia bis di Albisola-Savona. La brutta cronistoria


Leggo sul Secolo XIX l’articolo di Giovanni Vaccaro: “Aurelia bis, nubi ancora più cupe – ICI presenta concordato per La Spezia”.

di Paolo Forzano

Io sono un asino!

Ma mi chiedo come sia possibile che questa Aurelia bis si dibatta sempre in queste luride acque!
Nel 2018 fallisce CMC, e nel giugno 2019 il tribunale di Ravenna dispone dello scioglimento del contratto Anas-CMC.
Mancava a quel punto il 18% a fine lavori, e se facciamo rifermento all’appalto vinto dall’ATI Itinera+CMC l’11 novembre 2011 per 107 milioni, il 18% sarebbero 19,26 milioni.

Per la conclusione lavori Anas affida la progettazione a RTI Techint, Cesi e l’immancabile Igeas, con una tempo fissato in 120 giorni.
L’ammontare di questi lavori è cresciuto alla stratosferica cifra di 92,2 milioni.
Lavori assegnati ad ICI il 13 dicembre 2022.

I lavori procedono assai a singhiozzo, eufemisticamente parlando.
Il ramo d’azienda ICI che si occupa del cantiere Aurelia bis di La Spezia ha presentato domanda di concordato in bianco, cioè fallito.
ICI afferma che il lavori nel cantiere Aurelia bis di Albisola-Savona proseguiranno, anche se viste l’esiguità delle maestranze impiegate (6 operai, 2 impiegati), si può produrre ben poco lavoro utile!

Ma la domanda che l’asino si pone: come è possibile che il ramo d’azienda ICI che opera nel cantiere Aurelia bis di Albisola-Savona avendo ingenti risorse economiche a disposizione, debba operare in questo regime “praticamente non operativo” “prefallimentare” quando è un ramo di azienda che di per sé dovrebbe essere assai florido e sano?

Parlo non di ICI nel suo complesso, ma del solo ramo di azienda che opera nel cantiere Aurelia bis di Albisola-Savona.

Chi “forza” le cose in questo modo?

Paolo Forzano

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DEL 10-9-2025


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P. Forzano

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