Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Il Secolo XIX: ‘Non lasciamo morire l’entroterra’. Trucioli.it: ‘L’agonia compie 30 anni e curata con aspirine’. Invece l’Alto Adige… Ma Bucci: ‘I nostri borghi montani hanno saputo svilupparsi molto bene’


Chi scrive queste righe è un redattore montanaro-rivierasco che ha trascorso infanzia e prima gioventù con la transumanza pastorizia. E’ stato testimone del sudore e del duro lavoro dei montanari, dei pastori, dell’alpeggio, del taglio dei boschi, della raccolta delle castagne, le ultime carbonaie e cosa rappresenta/va la risorsa entroterra.

di Luciano Corrado

A Dolceacqua per il presidente Bucci un generoso cuscino ricco di anturium del modesto costo, a detta di un fiorista, di 300 €.  Il 20 agosto 2025 il presidente della Regione riunito con i sindaci: Questi borghi rappresentano un entroterra che ha saputo svilupparsi molto bene negli ultimi anni, sia in termini di turismo che, in alcuni casi, in termini di crescita della popolazione, tante persone li hanno scelti come propria residenza”.

Il sano sviluppo, almeno per l’alta Valle Arroscia e l’alto Tanaro, inizia negli anni ’50 grazie alla formidabile locomotiva di Monesi turistica: estate e inverno, l’albergo Redentore, la seggiovia e gli impianti da scii, pista di pattinaggio sul ghiaccio, discoteca, negozi, sviluppo edilizio piuttosto esagerato. E a cascata i primi benefici su Piaggia, enclave cuneese, oggi baciata dalla seconda resurrezione, poi le frazioni di Mendatica (Monesi, Valcona Soprana, Secae, Valcona Sottana, Salse, San Bernardo), lo stesso Capoluogo, Cosio d’Arroscia, Nava, Pornassio, Montegrosso Pian Latte, a scendere fino a Pieve di Teco. Un fiorire di alberghi, ristoranti (nei fine settimana senza prenotare non si trovavano tavoli liberi), attività commerciali, artigianali, pastorizia in decrescita, vendita a villeggianti dei vecchi ‘tecci’.

Poi uno spettro  sempre più desolante la seguito l’agonia e morte di Monesi di Triora. Spazzati via gli anni di benessere turistico di Mendatica, delle sue frazioni, dei posti di lavoro, della valorizzazione immobiliare. Da 17 alberghi-agriturismo-ristoranti- pizzeria- bar- negozi, è rimasto un eroico esercizio di alimentari ad opera di un benemerito sanremasco.

Tutto sommato, pur nella decimazione delle attività ricettive e commerciali, meno devastante la sorte di Montegrosso P.Latte, Pornassio-Nava (che resta la meno penalizzata, pur nella marcata recessione, ville in vendita e addio alla produzione in loco di Lavanda Coldinava). Resistono la ultracentenaria ‘bandiera’ dell’albergo -ristorante-bar Lorenzina che limita ormai l’apertura a meno di sei mesi. Gran lavoro di sabato e domenica per l’abituale sosta al Bar Sorriso di centinaia di motocilcisti. E’ ripresa l’attività del rinnovato albergo Il Colle (già Albergo-ristorante-bar Lino) ad opera di Alessandro Moraglia, imprenditore di Arma di Taggia. Resiste con lodevole tenacia il quasi storico Hotel-ristorante-bar L’Alpino. Ultimo, il fiore all’occhiello la bottega e Fratelli Porro Pastificio di Montagna, proprietari e gestori de La Vecchia Partenza di Monesi e Rifugio La Terza (monte Saccarello).

A Pornassio, infine, l’acqua oligo-minerale Santa Vittoria che sgorga dalle Alpi Marittime a 1380 metri di quota.

E ora lo scenario della Valle Arroscia (quella superiore) 2025? Se le ferite sanguinano da tempo, altre valli montane imperiesi e savonesi non scoppiano di salute (con poche rare eccezioni). Penso all’attrazione turistica di Dolceacqua e Vallebona (vedi TGR Liguria) e lo sviluppo socio-economico, commerciale di Calizzano. Tra turismo, alberghi, ristoranti, negozi, Rsa, scuole, asilo, nicchie di agricoltura, commercio di legname, la storica Fonte Bauda, agriturismo, ufficio postale, due sportelli bancari, edicola giornali e lotto (si direbbe che non manca nulla per l’utofabbisogno di un paese di 1459 residenti, seppure in calo.

Invece non hanno fatto neppure notizia sui media liguri e locali due articoli di Trucioli.it. Il 3 giugno 2021: Bardineto, ha chiuso il Monte Carmo hotel ristorante bar. Flora e Elio: 60 anni di lavoro e sacrifici. Ora è in vendita.

Il 21 giugno 2021: Bardineto: albergo Monte Carmo donato a l’Aquilone onlus di Sanremo. La struttura sorta nel 1981 era stata rinnovata e ampliata.

Oppure il 30 novembre 2023: Mendatica: Ha regalato la vecchia seconda casa a un imperiese. Ricompensa? Pranzo offerto a Montegrosso. Rifare il tetto? Non valeva la pena

Potremmo continuare con altri esempi. Con gli appelli di qualche sindaco più coraggioso e meno ossequioso agli imbonitori politici al potere di turno, con annunci a ripetizione di finanziamenti, riqualificazione, inaugurazioni, presenze a sagre e feste patronali, tante pacche sulle spalle. Un tempo supportati dalla orma defunta ImperiaTV.

E oggi, il futuro? A quando veri interventi strategici e non il susseguirsi di ‘medicinali per il mal di pancia’. A quando provvedimenti di concreta defiscalizzazione da aree sottosviluppate, depresse, in costante abbandono e spopolamento.  Suffragati da statistiche ufficiali. A quando servizi sociali e pubblici con investimenti capaci non solo di frenare l’emorragia. Si legga l’articolo non di miracoli ma di sana politica, lungimirante e che da frutti, messa in atto da decenni in Alto Adige. Interventi solleciti appena emersero le prime criticità sociali ed economiche di chi viveva e lavorava in aree montane. Esempio di buon governo e non si tiri sempre in ballo la scusa dell’autonomia fiscale.

Si mettano a confronto altre realtà, aggiungendo la Val d’Aosta, l’entroterra della cugina Costa Azzurra, la catena montuosa dei Pireni (Francia e Spagna). Le attività economiche tradizionali restano la pastorizia e l’agricoltura, il turismo in continua evoluzione così come le centrali idroelettriche.

E invece senza andare lontano si ascoltino voci e testimonianze dei nostri ultimi pastori che devono pagare fiori di quattrini per l’alpeggio estivo (privi di servizi minimi), che attendono anni per i contributi regionali.

Luciano Corrado

3/20 AGOSTO 2025- ENTROTERRA, PRESIDENTE BUCCI INCONTRA I SINDACI A DOLCEACQUA: “SONO LA FORZA DELLA NOSTRA REGIONE”.
“La riunione di oggi a Dolceacqua è stata molto fruttuosa, ringrazio il sindaco Fulvio Gazzola per averla organizzata e il presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola per aver partecipato. Rapportarsi costantemente con i sindaci non è solo il dovere di un presidente di Regione, ma è anche di fondamentale importanza per promuovere lo sviluppo di tutta la Liguria. I sindaci sono la forza della nostra Regione”. Così il presidente della Regione Marco Bucci, oggi a Dolceacqua per incontrare i sindaci dell’entroterra imperiese per fare il punto su progetti e istanze del territorio.
All’incontro hanno preso parte, oltre al presidente della Provincia di Imperia Claudio Scajola, i primi cittadini e gli amministratori di diciannove Comuni: Airole, Apricale, Badalucco, Bajardo, Castel Vittorio, Ceriana, Dolceacqua, Isolabona, Molini di Triora, Montalto Carpasio, Olivetta San Michele, Perinaldo, Pigna, Rocchetta Nervina, San Biagio della Cima, Seborga, Soldano, Triora
e Vallebona.
Presenti anche il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana, l’assessore all’urbanistica Marco Scajola e l’assessore al Turismo Luca Lombardi.
“Questi borghi rappresentano un entroterra che ha saputo svilupparsi molto bene negli ultimi anni, sia in termini di turismo che, in alcuni casi, in termini di crescita della popolazione, tante persone li hanno scelti come propria residenza. Abbiamo anche raccolto progetti, richieste e segnalazioni che vanno dalla manutenzione delle strade al passaggio della fibra, passando per la presenza delle scuole nei piccoli paesi. Una Regione con un’alta qualità di vita come la Liguria deve anche avere una sanità di alto livello, quindi questioni come le case di comunità e la presenza dei medici di famiglia sono una nostra priorità”

Nel comunicato stampa della Regione non viene citato tra i presenti il dr. Pierluigi Vinai direttore di Anci Liguria. Il 6-7 maggio 2012, a 45 anni, loanese ma residente a Genova, sposato con quattro figli, Pierluigi Vinai, era candidato sindaco come indipedente per il Pdl, vicepresidente della Fondazione Carige, all’epoca segretario generale di Anci Liguria. Ha due lauree, in Pedagogia e in Storia. Già dirigente organizzativo regionale della Democrazia Cristiana, coordinatore della riforma del Sistema Formativo della Regione Liguria, è stato dirigente della Sspal (Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale), presidente dell’associazione Iter Agentes per la diffusione della dottrina sociale della Chiesa. Liste collegate Popolo della Libertà, Città Nuove, Alleanza Monarchica Democrazia Cristiana, Liguria Moderata

L.Corrado

L.Corrado

Torna in alto