Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il prete: Non abbiamo cattivi politici per maledizione divina, ma chi meritiamo perché abbiamo abdicato noi da noi stessi. Governano mafiosi, ingordi, ladri, sfruttatori, incapaci, ignoranti e immondi


PASQUA 2025! Lettera ai Santorpetini di Genova con cui non posso celebrare il Triduo per impossibilità materiale. Per condividere una condizione, un saluto, un desiderio nel mare di contraddizioni del mondo.

di Paolo Farinella prete

L’invito è esteso a tutti gli amici e amiche sparsi nel mondo, in ogni area geografica, dall’Europa all’Africa, dal Sud America agli Usa, dal Canada all’Asia. Vi porto tutti nel cuore e con tutte e tutti condivido preoccupazioni e incertezze perché l’ingiustizia che governa il mondo è arrivata al capolinea e lascerà solo vittime, a meno che noi, sì noi che, apparentemente, non abbiamo potere, non decidiamo di ribaltare il tavolo e mandare al macero egoismi e ingiustizie. Possiamo farlo, se solo ci alzassimo dal comodo disimpegno e dalla becera rassegnazione.
Possiamo usare il nostro voto, leva di Archimede per «scegliere le persone giuste e preparate, umili e consapevoli che tutto dipende dalle nostre scelte personali.
Vedo Uomini, donne, preti, suore che «si fanno i fatti loro», come se non avessero in sé il germe della «rivoluzione dell’amore», quella che sa scardinare ogni perfidia, ogni accidia, ogni comodità menefreghista, cultrice della inciviltà «del non tocca a me» o «cosa posso fare io?»
Possiamo tutto, se siamo consapevoli di avere permesso a donne e uomini indegni di andare al governo e decidere al posto nostro. Se solo avessimo deciso di non delegare a nessuno il nostro potere che è «nostro per diritto costituzionale», permettendo a mafiosi, ingordi, ladri, sfruttatori, incapaci, ignoranti e immondi di assidersi a vita sugli scranni della responsabilità e dello spirito di servizio.

Non abbiamo cattivi politici per maledizione divina, abbiamo chi meritiamo perché abbiamo abdicato noi da noi stessi, lasciando una immensa prateria a scorribande d’interesse privato e demolitori di Democrazie, nemici della Libertà, ossessionati malate e malevoli di Giustizia:

«Senza Diritto, lo Stato somiglia molto a una banda di ladri. Tolta la giustizia [scil. Diritto] che cosa sono gli Stati se non grandi bande di ladri? – Quam similia sint latrociniis regna absque iustitia. Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia?» (Sant’Agostino, La città di Dio contro i Pagani, libri XXII, IV, 1 [Sommario], PL 41).

Se ciò è possibile in Italia come in Usa, come in Europa, come in America Latina e in Asia, quasi ovunque, dipende esclusivamente da noi che non abbiamo scelto chi mandare in parlamento, non abbiamo individuato persone oneste, preparate e cultori della «disciplina e onore», ma abbiamo «lasciato fare» perché disgustati dalla «sporca politica».

NO! La Politica non è mai sporca, ma è l’arte più nobile e più alta della civiltà umana. Essa è la forza della Democrazia, la garante della Giustizia e del suo funzionamento. Essa è custode delle minoranze e dei più deboli.

Sono colpevoli coloro che disertano le urne e lasciano ingrassare i malversatori, gli impuri, i trafficanti di armi, di indecenza, di affari loschi e scambi di favori?

È L’ORA DI SVEGLIARSI E CAMBIARE REGISTRO- Torniamo noi a suonare la nostra partitura democratica e rimandiamoli a casa, assumendo il nostro diritto di essere «CITTADINI SOVRANI» perché non abbiamo PADRONI, ma solo «umili servitori dalla «Repubblica, FONDATA SUL LAVORO, NON SULLA RENDITA».

Abbiamo un POTERE enorme nelle mani, che esige prudenza nella scelta, senso spiccato del «bene comune», certezza del «principio di legalità», controllo dei deputati e senatori, nostri «DIPENDENTI» «pro tempore».

Perché li lasciamo lì per decenni, permettendo che facciano avariare tutto quello che toccano, visto che sono incompetenti, incapaci, improvvisatori, senza cultura di alcun genere? Non basta più indignarsi, ora è l’ora di insorgere e di RISORGERE e tornare ad esercitare la nostra grande e immensa professione/carisma di CITTADINI LIBERI/E E LIBERANTI, senza sottomissione, se non alla Maestà della Legge, che vogliamo UGUALE PER TUTTI e non più uguale per alcuni. Possiamo cambiare le cose. Dobbiamo cambiare tutto perché gli strumenti li abbiamo, se sappiamo disseppellirsi per il bene di figli e nipoti e pronipoti, altrimenti del loro indicibile futuro, saremo responsabili solo noi.

Di fronte ad alluvioni e terremoti, tutti gridano contro lo Stato che non interviene e tutti pretendono tutto, ma lo STATO NON è UNA MUCCA DA MUNGERE. Nessuno che si sia chiesto o nessuno che abbia chiesto: Dov’eri tu, quando ti sei appropriato, con lascivia, dei condoni e hai caricato la terra dove vivi di altro cemento, altre stanze, altro peso insopportabile e magari di notte, perché non ne avevi nemmeno diritto?

Bisogna, dobbiamo cambiare. La prima rivoluzione parte sempre da se stessi e dal rischio consapevole che essa ha ìnsito in sé stessa. Se non siamo in grado di queste piccole cosucce, possiamo solo auto-seppellirci, certi che nessuno ci piangerà perché non ci sarà nessuno a onorare imbecilli e zompi gracidanti.

«Figlie di Gerusalemme,
non piangete su di me,
ma piangete su voi stesse
e sui vostri figli»
(Lc 23,28).

A Pasqua, però, possiamo ribaltare il sepolcro e lasciarlo vuoto, spalancando la vita sulla vita e non permettendo a nessuno di rinchiuderla di nuovo nel buio della notte della tomba.

Sì, è possibile!
Yes, We Can!

Io sono già in cammino. E Tu? E Voi?

Paolo Farinella, prete
(paolo@paolofarinella.eu)


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P. Farinella

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