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Pieve di Teco: terza donazione di boschi a AIW. 2/Santuario dei Cetacei o dei Rigassificatori? 3/Savona: 42 mila cinghiali da abbattere. Droni e termocamere


Ancora una buona notizia da Pieve di Teco: anche un parente del filantropo che ha già donato all’AIW circa 8 ettari di terreni – i quali oggi formano il primo “paletto” dell’Area Wilderness Rocca di Calderara – e che sta per donarne altri 8 ettari, ha deciso di donare anche lui i propri, per altri 2,5 ettari! Vedi altre notizie a proposito di Santuario dei Cetacei e rigassificatore. Infine 42 mila cinghiali da abbattere.

di Franco Zunino*

Importante presenza dell’AIW (Associazione Italiana Wilderness) al convegno organizzato dalla Direzione Generale protezione Natura e Mare del Ministero dell’Ambiente e del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, lo scorso 14 settembre dal tema lo ‘stato di conservazione della biodiversità nei Parchi Nazionali’, dove Aldo Giorgio Salvatori è stato presentato nella sua veste di Presidente dell’AIW, ricevendo elogi e condivisioni. Interessanti sono stati l’intervento del WWF (Gaetano Benedetto) e del Presidente dei Federparchi (Luca Salvini). Il primo ha avuto il coraggio (finalmente!) di attaccare la politica di ostruzionismo che le associazioni animaliste praticano a danno della vera conservazione (ha fatto l’esempio dei daini nel parco del Circeo che non si riesce ad abbattere per l’opposizione di pochi). Il secondo ha fortemente criticato la tesi (cara a molti forestali) secondo cui “un bosco muore se non viene coltivato dall’uomo” ed ha aggiunto che, in molti casi, è vero il contrario, e cioè se il bosco non viene rispettato è l’uomo a morire, citando gli esempi di aree colpite da frane e smottamenti in Romagna: dove gli alberi sono stati abbattuti e i boschi ridotti a raggruppamenti scarni di giovani piante c’è stato il disastro, mentre dove la foresta è rimasta integra non si sono registrate frane. Col rappresentante di Legambiente (Antonio Nicoletti), Giorgio Salvatori ha invece trovato il modo di discutere pubblicamente e vivacemente in merito alla sua affermazione secondo cui anche nelle aree protette deve essere favorita la transizione green verso le energie rinnovabili. “Volete realizzare i parchi eolici e fotovoltaici anche nelle aree protette?” Gli ha detto Salvatori, ricevendo la serafica e ribadita non-risposta che Legambiente è per la biodiversità.

Salvatori ha fatto presente che la biodiversità sotto i grattacieli, i tralicci e selve di  torri eoliche di 250 metri è una beffa per la natura, il paesaggio  e per l’ambiente in generale, perché il paesaggio una volta distrutto lo  è per sempre. Ricevendo, per quest’intervento, sostegno e condivisione da parte di autorevoli presenti. Al convegno era anche presente il socio Spartaco Gippoliti che ha potuto dare diffusione di diverse copie del periodico Wilderness/documenti.

2/ Il più bistrattato dei santuari, il Santuario dei Cetacei, potrebbe ormai essere ribattezzato il Santuario dei Rigassificatori”. Lo ha detto il rappresentante di Greenpeace. Peccato che fino ad oggi non si sia accorto che sono anni che andrebbe ribattezzato il Santuario delle linee commerciali (avete presente il porto di Genova?), delle linee turistiche (dice nulla la Costa Crociera al Giglio?) e dei traghetti (dice nulla il porto di Vado?), delle linee militari (dice nulla il Porto di La Spezia?), della pesca marittima in tutto il golfo ligure (anche a specie e con metodi discutibili), dei porti per scaricare petrolio (dice nulla quello di Vado?); ovvero, per tutto quanto in ogni angolo del mondo si fa nei mari prossimi alle coste urbanizzate e non dichiarati Santuari! Ah, scusate, non ci si cacciano le balene (scese dai freddi mari del nord al caldo Mediterraneo, per ragioni che solo loro sanno!)… ma ce le avevano mai cacciate prima? Un po’ come dire che Milano e Roma sono due Santuari faunistici, visto che non vi si può praticare la caccia!

3/ Savona. “42mila cinghiali da abbattere. Saranno usati anche droni e termocamere”, e poi, voce animalista, “sarebbe molto più etico e meno costoso usare mangimi con gli anticoncezionali”. Peccato che non ci venga spiegato per quale ragione i costi sarebbero inferiori, facendoci i conti della serva ovviamente e non già sparando dichiarazioni. E tutto questo solo perché all’inizio del problema non si è voluto… sparare! A questo punto, non dicono, ma pensano, i cacciatori: che se lo risolvano da soli il problema cinghiai e della peste suina! rivolgendosi ai politici e agli anticaccia! E fanno bene (anche se poi a pagare saremo tutti)!

Franco Zunino*

(segretario generale di AIW)


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