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Upega, bagno di folla all’inaugurazione dell’originale percorso ‘bausi pitturai’. Il sentiero degli animali dipinti


Inaugurato ad Upega, con un lavoro di volontariato durato due anni, un originalissimo percorso. E’ immerso nella splendida natura montana e denominato ‘bausi pitturai’ (scogli pitturati). Sono 29 opere che rappresentano animali e uccelli. Presente una folla di paesani, proprietari di seconde case, turisti gitanti.

Il taglio del nastro dei sindaci Federica Lanteri (Briga Alta) e Giuliano Maglio (Montegrosso P.L.)

Alla cerimonia erano presenti i sindaci di Briga Alta Federica Lanteri e di Montegrosso Pian Latte Giuliano Maglio. La presidente  della Pro Loco di Upega (Marisa Ravera insegnante di religione al Liceo Giordano Bruno di Albenga) che raggruppa ben 122 soci in una comunità che durante l’inverno conta 7 residenti e nella stagione estiva si popola di oltre 200 abitanti di ogni età e categoria sociale. Italiani e cittadini francesi che hanno origini famigliari nella frazione di Briga Alta. Upega che era salita alla ribalta della cronaca nazionale nel luglio 2014 con l’apertura della ‘Locanda d’Upega’ ad opera di 23 volenterosi (‘mecenati) che diedero vita alla Lagare Srl  

L’inaugurazione dei ‘bausi pitturai‘ è stata coronata da un successo persino inatteso dai promotori-organizzatori, basti pensare che sono stati in 145 i commensali del ‘pranzo’ nel parco.

La presidente prof. Ravera descrive la genesi del ‘percorso artistico’, sentiero degli animali tra storia, tradizioni e ‘cultura locale’. Luisella Carbone, tra le attiviste-volontarie upeghesi, si è chiesta se non fosse realizzabile quanto ha scoperto durante una vacanza in Trentino. Così si è messa al lavoro la mamma Margherita Molinaro, coltivatrice di Vallecrosia e pittrice autodidatta. Dipingere animali e volatili a grandezza naturale grazie alla diffusa presenza di pietra carsica. Non è stata un’impresa facile, anzi si rivelerà più che faticosa. Ha collaborato una seconda ‘artista’ Maria Pia Vastità. La Pro Loco che raggiunge 1356 follower, si è subito detta entusiasta e ha messo in campo molti volontari, impegnati nella ricerca delle pietre e degli alberi da ‘valorizzare’. Si è studiata e programmata la dislocazione delle ‘opere d’arte’ in un ampio raggio tra bosco e prati. Interessando pure ‘area della Madonna della Neve che sorge sulla proprietà terriere del Comune di Montegrosso Pian Latte, da qui la presenza del suo sindaco alla cerimonia inaugurale.

Maria Ravera al centro, alla sua destra Maria Pia Vastità e Margherita Molinaro

Si è data alla stampe una cartina che raffigura il percorso d’arte e fa da guida ai visitatori. Un testo molto particolare. Oltre alla lingua italiana si è ricorsi al brigasco. Da qui l’impegno a mantenere viva la tradizione e origini della comunità, usi e costumi, tramandare ai giovani e alla future generazioni. E ancora testo in francese e inglese. Arricchisce il contesto una utilissima cartellonistica. Non solo, si è ricorsi, a corredo degli alberi prescelti, a raccontare antichi proverbi locali ripresi da un libro scritto da Luisa e Carlo Lanteri. Mentre si è avuto notizia che presto sarò dato alle stampe, ad opera degli stessi autori, un testo in cui sono racchiuse le filastrocche upeghesi.

Tra le curiosità c’è quella di pietre dipinte che hanno fatto un viaggio da Upega a Vallecrosia e viceversa. C’è il libro presentato dall’ex sindaco di Montegrosso Angelo Toscano con storie di pastori e pastorizia che ha unito le due comunità dell’Alta Valle Arroscia e dell’Alto Tanaro. Imperiese e brigasca. Tra i presenti all’inaugurazione, ospiti graditi, 5 rappresentanti dell’Ente Pro Loco Piemonte.  “Il nostro obiettivo primario – ricorda la presidente Maria Ravera – è agire in sinergia con l’amministrazione comunale, lavorare sulla valorizzazione della biodiversità. C’è ad esempio uno studio in corso sulle libellule da parte della Università Roma 3. Individuare e incrementare quelli che sono i nostri punti di forza che consentono di allungare la stagione, coordinarci senza interferire nella preziosa attività e presenza della Locanda di Upega della quale non siamo alternativi nelle nostre iniziative culinarie. Possiamo contare inoltre sulla collaborazione di sponsor, davvero encomiabile. Abbiamo ricevuto l’adesione dei negozianti delle due valli. Da Nava, a Ponte di Nava, Ormea, Viozene e persino da pastori. Un concreto incoraggiamento ad impegnarci con tutte le nostre forze affinchè Upega esprima la risorsa delle sue potenzialità, collaborando con la Pro Loco di Piaggia, far si che l’unico bimbo di Upega e i 4 di Viozene possano frequentare la scuola. Insomma spronarci tutti per far conoscere e scoprire le bellezze, rivivere la natura”.

Lo meritano i nostri borghi montani che hanno subito, chi più e chi meno, la piaga dello spopolamento, la scomparsa della pastorizia già prima fonte di reddito, connessa alla transumanza,  senza dimenticare l’abbandono della terra coltivata e dei boschi che producevano legame e carbone.

L’esempio di Upega è motivo di apprezzamento ed incoraggiamento laddove non sempre Stato e Regioni fanno fronte alle emergenze primarie di rilancio, a concreti piani di incentivo e sviluppo, con la salvaguardia di chi resta a presidiare il territorio. Mai come nel caso di Upega è d’attualità l’antico detto: l’unione fa la forza. E si valorizza l’identità affinché non vada dispersa. Si riscopre il senso e i valori della comunità. (L.Cor.)

La partenza in camicia rosa Claudio Carbone un volontario che si è occupato del posizionamento delle pietre
Bruno Merello l’asinaro a Upega fa ‘trasporti’ di adulti e bambini. Ha aperto la gita  alla Madonna della Neve distribuendo bottigliette d’acqua


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