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Liguria e Basso Piemonte

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L’INTERVISTA/ Guido Ciambellotti da guinness: Maestro del Lavoro e Principe Istituzionale di Goliardia in Italia: tra cultura, voga canottaggio, sci a Monesi, la Mitica ’69 Indianapolis’ e…


Guido Ciambellotti è un signore maturo, quanto mai estroso ed in attività, dalla facile ed irruente comunicativa. Allievo di un prestigioso istituto genovese, studente della facoltà di economia e commercio, dopo una soddisfacente e non di rado prestigiosa attività lavorativa, è stato dichiarato «Maestro del lavoro» dal ministro Goria.

di Gian Luigi Bruzzone

Del resto, venticinquenne già rivestiva incarichi di responsabilità. Si è applicato a molteplici discipline sportive a livello amatoriale, divenendo – fra l’altro – campione di canottaggio. In questi ultimi anni si dedica con passione a raccogliere e a conservare archivi e documenti sulla Goliardia, memore evidentemente degli irripetibili tempi universitarî, quando ancora gli studi superiori non erano divenuti di massa.

– Quali erano i tuoi interessi allorché ti arrideva l’intera esistenza?

I miei interessi ossia desideri cambiano nel tempo, poiché ogni età ne coltiva di suoi propri. Posso fare un elenco: sembrerà ed è scheletrico, ma suggerisce molti spunti, forieri di approfondimento e di sviluppo, se io fossi personaggio meritevole di studio! Ne esplicito i principali: Fine della guerra; Basta bombardamenti-rastrellamenti etc.; Riuscire a prendere un voto decente a scuola; Organizzare giochi con gli amici; Vincere nelle gare sportive; Trovare un lavoro allo scopo di sposarmi; Migliorare il mio lavoro.

– Gli anni universitari…

Lavoravo se non per pagarmi lo studio, per disporre di …liquido e poter soddisfare le modeste esigenze quotidiane di uno studente; praticavo sport. Sopra tutto imparavo non soltanto dalla scuola e frequentavo amici allegri e sinceri. Queste antiche amicizie rievocano ricordi che aiutano per una serena antichità. Se la mia impressione calza, direi che già allora i miei pensieri fossero liberi da pregiudizi.

Come sportivo ero solo a livello amatoriale, gioverà rammentarlo. Partecipai a tre campionati studenteschi di pallacanestro: al massimo giunsi a metà classifica. Fui capo-voga canottaggio negli Incontri internazionali LIGURIA PROVENZA: in questi, grazie ai numerosi secondi posti conseguiti, ho contribuito alla vittoria della Liguria. Fui quarto ai campionati universitari con “Quattro con”. Campione Ligure per la categoria esordienti. Nell’ultima gara fui vincitore a Savona con “otto con”.

Ho praticato altresì la disciplina dello sci, partecipando a diverse gare, peraltro con risultati piuttosto mediocri. Unica eccezione: ho vinto a Monesi – allora fortunata località – il Campionato Ligure Universitario. Tengo a precisare che partecipavano parecchi campioni, di sicuro migliori di me, ma quando venne il mio turno la neve era diventata perfetta, favorendo la mia vittoria. Nei “Campionati Studenti Liguri” ho meritato una medaglia di bronzo nel lancio del peso.

Fra le altre attività universitarie non di studio, rammento: la mitica «69 Indianapolis», corsa con carrette: in questa corsa colleziono un quarto posto, un quinto ed un settimo. Nella gara «Città Giardino Corsa con carrette» ottenni il secondo posto. Partecipai anche alla «Terramare –Arrivo ad Albissola».

– Da quali insegnanti hai appreso di più ?

Per il mio lavoro ho imparato dai lavoratori di magazzino e portuali a Cagliari. Comunque ho avuto insegnanti che mi hanno fatto amare le buone letture. Uno per tutti lo scrittore Prof. Carlo Pastorino, autore di romanzi genuini, forse troppo obliati, quali: La prova del Fuoco, La Prova della Fame etc.


– La tua vita lavorativa è stata lunga ed articolata…

La logistica per secoli usava le tecniche dei cammellieri, delle carovane cariche di merci … Dal mio primo lavoro tutto cambiava assai rapidamente, né si è più fermato: pallets, container, informatica etc. Elenco comunque le esperienze lavorative.

Sono cresciuto aiutando i genitori nel negozio di tessuti in Via del Campo. Crescendo ebbi l’incarico di tenere aggiornato uno scadenzario; la maggiore clientela era rappresentata da ragazze che si vestivano a “rate” e si spogliavano in “contanti”. Durante le vacanze estive presentavo e vendevo impermeabili ai migliori negozi di Genova.

Dopo il servizio militare fui assunto nel reparto della contabilità presso una delle maggiori agenzie marittime genovesi. Subito dopo ho lavorato diversi anni a Cagliari nel ruolo di responsabile operativo di una ditta di trasporti. In particolare nella gestione depositi, scarico navi e distribuzione.

Una volta sposatomi sono tornato a Genova, quale responsabile del traffico ferroviario, responsabile e coordinatore delle filiali (alcune di gestione in concessione dalle ferrovie all’I.N.T. = Istituto nazionale trasporti). Negli ultimi trentatré anni lavorativi sono stato responsabile commerciale nei trasporti internazionali di prodotti chimici. Sono Dirigente industriale ed ho avuto l’onore di essere nominato dal Governo italiano «Maestro del Lavoro».

– Mi hai partecipato un tuo studio tecnico…

Sì, frutto della mia pluridecennale esperienza. Ma non penso poterne parlare perché annoierebbe la maggior parte dei lettori. Tratto comunque di nastri trasportatori, di terminal, di collegamenti, di rotte, con particolare riferimento al porto genovese. Con acconce premesse su accumulo, servizio, organizzazione dei trasporti, raccolta, smistamento e via snocciolando.

– Quali gli eventi rimasti indelebili?

La fine della guerra.

– E gl’incontri che ti hanno maggiormente arricchito?

Il mio lavoro mi ha portato a conoscere molte persone di differenti mentalità, per questo il discorso diverrebbe interminabile. Di sicuro ho imparato da parecchi, sia in positivo, sia in negativo. Ho copiato molto, per dir così. Penso che copiare sia un’arte.

– Hai una consorte e due figli

Sì.

– E Celle Ligure ?

Sono Genovese e genovese rimango. Comunque è preferibile vivere in Riviera e a Celle mi trovo benissimo: il paese e la sua gente occupano un posticino nel mio cuore.

Hai progettato e varato un sito sulla Goliardia, che partecipa centinaia di documenti…

Il sito internet «Goliardia istituzionale» è una sintesi di oltre ottocento anni di storia di intelligenza, di libertà, di ricerca del vero. Essa riconosce le sue radici in S. Benedetto, ossia nel sapere delle abbazie, faro verace di civiltà, nelle scuole vescovili e nelle prime università coi clerici vagantes. E poi guarda con particolare consonanza ed ammirazione ad Abelardo (1079-1142) ed alla sua stupefacente dialettica. Quella della Goliardia sarà forse considerata una storia minore, ma ha lasciato un’impronta nel pensiero europeo.

Il sito, nato verso il 2005, organizzato a Celle con l’ausilio tecnico di Andrea Solari, divulga il Notiziario «CORONA NEWS», accessibile gratuitamente da chiunque lo desideri. Divulga documenti giunti da Università italiane ed europee. (Ovviamente contiene anche battutacce attuali). Nel 2012 il sito fu presentato nell’aula magna dell’Università di Salerno, mentre il progetto di diffondere il verbo goliardico su internet risale al Congresso di Besolagno.

– Che significa Goliardia? Ma oggi esiste ancora? quale differenza fra quella di ieri e quella odierna?

Allego una definizione risalente al 1946, in lingua Genovese:


-La Goliardia è morta?

Come si spiega allora la presenza di tanti goliardi al suo funerale? Certo, la Goliardia è sempre stata per pochi.

– La situazione culturale del Ponente ligure.

A mio avviso scorgo tante iniziative. Il desiderio di sapere, di scoprire, di divulgare esiste. Purtroppo prevale la critica. Occorre invece costruire.

– Che cos’è la felicità?

Esiste, ma oltre non so andare. Un medico è riuscito a definirla: «Un giusto equilibrio tra pastiglie che rendono euforici e quelle calmanti».

Grazie, caro Guido, per esserti lasciato intervistare. I giorni donino sempre a te ed alla tua famiglia ore serene. Ad maiora, ut olim diceretur! Vale!

Gian Luigi Bruzzone

 


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