Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio, ecco il video che inguaia Quilici. Scena muta nell’interrogatorio. E ora i media riportano il nome e foto


Le telecamere lo hanno ripreso mentre cospargeva di liquido infiammabile l’ingresso della villa della vittima perseguitata. A distanza di quasi una settimana esplosione di articoli sui media liguri. Il piccolo trucioli.it  lo scorso numero, con un’ultima ora, dopo la messa in rete di giovedì sera, non si era sottratto al dovere di informare con tempestività. Ora può mostrare il video in cui il dr. Alessandro Quilici compie l’atto incendiario, arriva in Vespa davanti alla villetta di frazione Cavia di Alassio, dove risiede la sua ex convivente avvocato. Cerca di neutralizzare la videocamera all’ingresso esterno, crede di esserci riuscito, versa una tanica di benzina, da fuoco e si allontana.

Una semplice  considerazione e constatazione. Solo Trucioli.it, nelle ore immediatamente successive al nuovo arresto di Quilici aveva riportato il nome e cognome, le sue foto e quelle dove si era consumato il fattaccio. Il Secolo XIX aveva, a sua volta, dato conto in cronaca locale, su due colonne, pubblicando il nome. Ora si assiste quasi a una gara, soprattutto tra l’informazione social e di settimanali imperiesi. Con un’altra curiosità. Trucioli.it aveva scritto le frasi del colloquio telefonico che abbiamo avuto con il collega alassino Daniele La Corte , padre della vittima e al quale avevamo sottoposto alcune domande a chiarimenti. Ebbene, non manca chi ha ripreso quel testo integrale  pubblicato da Trucioli.it, censurando il nome del nostro blog ed attribuendo ‘il La Corte pensiero’ ad una sorta di  comunicato stampa. Questo è il giornalismo del nostro tempo con dovere di cronaca. A scuola di chi ?

QUESTO IL VIDEO DELLA TELECAMERA DI SORVEGLIANZA

DELLA VILLETTA PRESA DI MIRA CON L’ INCENDIO

ACQUISITO DA POLIZIA E MAGISTRATI INQUIRENTI, DEPOSITATO ANCHE AL DIFENSORE

DA LA REPUBBLICA – Il gip del Tribunale di Savona ha confermato  gli arresti domiciliari per il dottor Alessandro Quilici, 53 anni, noto oculista di Alassio, fino al 2016 in forza all’Asl 1 Imperiese, arrestato sul finire della scorsa settimana con l’accusa di stalking, danneggiamento e incendio doloso. Vittima dell’attentato incendiario, avvenuto la notte del 15 gennaio, l’ex compagna, noto avvocato di Imperia, e in particolare la sua abitazione, una villetta situata sulle alture di Alassio, in frazione Cavia.

Difeso dall’avvocato genovese Andrea Volpe, il dottor Quilici si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma ad inguaiare il medico savonese ci sono le immagini delle telecamere poste all’ingresso della villa, che lo hanno ripreso mentre raggiungeva l’abitazione in sella a uno scooter, cospargeva l’ingresso con del liquido infiammabile, per poi appiccare il fuoco e darsi alla fuga, non prima di aver tentato senza successo di mettere fuori uso la telecamera che lo stava nel frattempo riprendendo.

Il dr. Alessandro Quilici quasi irriconoscibile

Quilici è recidivo. Nel giugno dello scorso anno era stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Imperia per un episodio analogo, stessa vittima, stesse accuse, stessa casa, di cui risulta proprietario il padre della giovane professionista imperiese, un noto scrittore ed ex giornalista locale, che agli amici ha confidato le sue preoccupazioni per questo nuovo episodio. Sia lui che la figlia, nella speranza di chiudere una vicenda dolorosa, avevano infatti a suo tempo ritirato le querele. Il dottor Quilici, dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari presso una casa di cura Le Bettulle, nel Comasco e successivamente nella villa di Nervi del fratello, operatore finanziario, molto conosciuto ed ex candidato sindaco a Ceriale. Al 20 dicembre processato, con remissioni di querele, e ‘scarcerato’ potendo cosi riprendere (dopo la sospensione) l’attività professionale in ben 7 studi medici – ambulatori ad Alassio, Albenga, Andora, Porto Maurizio, Arma di Taggia e Torino (quì fa anche interventi alla cataratta).

Quilici nel corso della prima  vicenda giudiziaria aveva inviato alla famiglia del giornalista Daniele La Corte  una  lettera di scuse e di pentimento, auspicando  futuro rapporti improntati al reciproco rispetto. Eppure siamo ad secondo atto del ‘film’. Il nuovo arrestato. E forse oggi come ieri forse alle cure di uno specialista psichiatrico.

Per avere un’idea della credibilità e dell’autorevolezza, il dr. Quilici (come trucioli aveva documentato) fa parte del Lions ed ha ricevuto nel tempo premi ed attestazioni anche istituzionali. E farebbe parte di una loggia massonica ponentina. Qualora fosse così la massoneria ha al suo interno un tribunale massonico regionale che si articola su accusa (pubblico ministero tra i fratelli, il difensore, un collegio giudicante). Atti che restano riservatissimi e di cui si erano travate rare tracce già nei primi anni ’80 quanto l’allora sostituto procuratore della Repubblica dr. Filippo Maffeo, loanese, avviò un’indagine a tappeto delle logge di Savona e del comprensorio, poi estese da altri magistrati inquirenti durante la retata Teardo e C (presidente di Regione, di Provincia, sindaci, presidenti e funzionari dello Iacp, imprenditori, assessori, liberi professionisti) ad altre aree della Liguria e dei Palazzi Romani con la P2 dove risultavano iscritti anche 4 big liguri. Un rapporto giudiziario minuzioso sull’attività delle logge fu redatto anche dall’allora comandante del Comando provinciale dei carabinieri Nicolò Bozzo ed acquisito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2.

Ebbene Gelli, al quale fu scoperto un mega tesoro miliardario, subì il processo massonico e l’espulsione a vita da parte della massoneria di Palazzo Giustiniani. Uno dei 4 giurati  (e relatore) era l’avv. Renzo Brunetti, personaggio assai popolare nel savonese, anche come esponente di spicco e candidato del Pri (è stato assessore a Palazzo Sisto). Brunetti, ora tra i decani del foro savonese, classe 1931. Superato solo dal collega Cosimo Costa di Albenga, classe 1928. (L.C.)


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