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Liguria e Basso Piemonte

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Corruzione e mafia, 30 agenti infiltrati
Rivoluzione attesa anche in Liguria
voluta da Gabrielli per 4 anni a Imperia


Se ne parla poco. E’ in corso, attesa anche in Liguria, una rivoluzione silenziosa nel sistema  investigativo della Polizia di Stato. Poliziotti sotto copertura sono già attivi a Milano, Roma, Napoli e Palermo. Alla Dac (direzione centrale anticrimine retta da Francesco Messina) si ‘punta a formare poliziotti esperti di bilanci e diritto societario’. Da qui l’incremento di sequestri e confische preventive, ad opera del Sisco, sezione specializzate presse le Dda. E quanto ce n’è bisogno da Ventimiglia a La Spezia soprattutto nel settore immobiliare, quello della aste giudiziarie incluse, ma anche di attività ‘lavanderia’ per soldi sporchi e mega evasioni fiscali. E una manovra a tenaglia contro i patrimoni mafiosi con le basi per essere micidiale.

Il dr. Franco Gabrielli capo della Polizia di Stato è stato in servizio anche a Imperia

C’è il ruolo delle questure con sede in ogni provincia, delle procure della repubblica. Lo Sco, servizio centrale operativo, lo Sca servizio centrale anticrimine, incardinati alla Dac, la direzione centrale anticrimine del dipartimento di Pubblica sicurezza guidato dal prefetto Franco Gabrielli, fautore di questa nuova strategia operativa, già direttore del SISDE e dell’AISI, nato a Viareggio, 59 anni. Dal gennaio 1987 all’agosto 1990 è alla Questura di Imperia, come dirigente Digos prima e, in seguito, capo di gabinetto, partecipando alle indagini che conducono allo smantellamento delle BR/UCC.

Ha commentato Francesco Messina con Marco Lodovico de Il Sole 24 Ore: “Una proiezione più mirata al contrasto della criminalità organizzata nella sua natura attuale: multiforme, ancora militarizzata ma sotto mentite spoglie e soprattutto specializzata negli affari illeciti, nazionali ed internazionali”.  E dopo i corsi sono già operativi i primi 30 poliziotti sotto copertura a Roma, Milano, Napoli e Palermo.

Il dr. Francesco Messina direttore del Dac

I reati spia di attività mafiose sono spesso la corruzione in uffici pubblici, ricorda ancora Messina. E altre decine di agenti infiltrati ai aggiungeranno dopo i prossimi corsi alla scuola di Caserta della Polizia di Stato.

Altra novità inedita sono i ‘poliziotti patrimonialisti’. Agenti in grado di leggere i bilanci, conoscere il diritto societario, saper verificare  conferimenti infruttuiferi o controllare polizze fideiussorie sospette. La tecniche del pedinamento non si trascurano, ma non basta più.  I nuovi agenti ‘patrimonialisti’ sono già 180 e ogni anno ne arrivano dei nuovi. “Un investimento ormai imprescindibile per la caratura professionale dei nostro poliziotti, rimarca  Messina.  La scommessa investigativa più grande , però, si fonda su una manovra a tenaglia contro i patrimoni mafiosi che ha le basi per essere micidiale. Punta infatti sulla convergenza tra l’esercizio dei poteri di proposta di misure di prevenzione in capo ai questori e l’attività di indagine giudiziaria.

La prima procedura viene seguita dallo Sca diretto da  Giuseppe Linares; la seconda dallo Sco guidato da Fausto Lamparelli.  Ora gli scambi informativi tra Sco e Sca sono continui, a volte frenetici. Il potere di proposta di  di misure di prevenzione spetta solo ai questori, al direttore della Dia, ai procuratori distrettuali e al procuratore  nazionale antimafia.

Ci sono poi le misure patrimoniali in esecuzione di azione penale, disposte dall’autorità giudiziaria e fatte dalla Guardia di Finanza, l’Arma dei carabinieri e la Polizia di Stato. Negli ultimi tempi si sta consolidando una nuovo procedura: la ‘proposta congiunta’ del questore e del procuratore distrettuale antimafia. E presto la Direzione centrale anticrimine  potrà disporre di un altro strumento di  alta investigazione: le Sisco. Si tratta delle nuove 26 sezioni specializzate della Polizia di Stato nel contrasto alla criminalità mafiosa.  Presso le questure restano le sezioni di criminalità organizzata mentre le Sisco costituiscono uno strumento di alta specializzazione investigativa ed hanno il coordinamento operativo dello Sco.  Negli ultimi 18 mesi 50 questure su 105 sono state operative sul fronte delle misure di prevenzione e sequestri di beni. Nel biennio precedente (2016 – 17) erano soltanto 14.


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