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Liguria e Basso Piemonte

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Imperia eredità milionaria
Figlia del giudice Penco lascia villa
e denaro alla veterinaria che cura i gatti


Enrica Penco, 62 anni, potessa, scrittrice e critica d’arte, aveva un affetto estremo per i suoi gatti e quelli randagi. E da 15 anni era nato un rapporto d’amicizia e sincera stima con  la veterinaria  Alessia Muraglia, di Diano Castello, ambulatorio ad Andora. Con testamento olografo la figlia di Antonio Penco che è stato procuratore capo della Repubblica di Imperia (un fratello era un affermato penalista a Genova e non solo) ha disposto le sue volontà: tutti i suoi averi, compresa  la storica e panoramica villa di famiglia a Porto Maurizio, vanno a colei che si prendeva cura dei suoi gatti. Almeno una cinquantina di felini, ‘alloggiati’ nel parco attorno alla casa. Ora sarà la dottoressa, attingendo al patrimonio ricevuto,  ad occuparsi degli animali. Nella storia dei testamenti eccellenti, solo nei mesi scorsi si era conclusa l’eredità story della famiglia Agnesi – Berio.

Papà Penco era morto all’età di 96 anni, causa malattia, viveva da tempo  nella casa di cura Ardoino Morelli di Diano Marina.  Si era trasferiti li anche l’unica figlia ed erede, Enrica che aveva nel frattempo perso la mamma. “Avevo conosciuto la donna una quindicina di anni fa – ha raccontato la veterinaria  al giornalista Giorgio Bracco del Secolo XIX – , a lei piaceva il mio rapporto con gli animali, aveva la massima fiducia. Ora, saputo del testamento, sento una grandissima responsabilità: la gestione della colonia felina è gravosa, deve essere puntuale e costante. Spero di riuscire.  Quel parco, mi ripeteva Enrica, anche dopo la sua morte doveva essere destinato a casa dei suoi randagi.

Enrica non solo era di famiglia benestante (i Penco), era una persona di grande cultura: due lauree, giurisprudenza e  scienza dello spettacolo, dopo il divorzio dal marito, l’ex avvocato  Lorenzo Musso, faceva vita ritirata, quasi monacale, Uscita di casa soltanto  per comprare il cibo per se e per i gatti, utilizzava il taxi. Per lei il futuro dei suoi randagi era diventato un’ossessione. “Utilizzerò quanto ho ricevuto in eredità esclusivamente per la cura ed il cibo dei gatti – ha ricordato la veterinaria.

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EREDITA’ AGNESI – BERIO

 


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