Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Elezioni amministrative del 10 giugno
Imperia ed Alassio ‘sorvegliate speciali’
Abbattere Claudio Scajola e Marco Melgrati?


A poco più di una settimana dal voto si percepisce come la primavera stia terminando tra tonalità sfuocate e incolori. Cromature sbiadite di una campagna elettorale senza precedenti dove il fuoco “amico” rischia di demolire anche alleanze una volta granitiche. Ho accettato la richiesta di contributo del collega Luciano Corrado, responsabile di “Trucioli.it” , per una disamina di ciò che sta accadendo intorno a noi in vista del 10 giugno.

di Daniele La Corte

Molte le località della Liguria andranno al voto, una chiamata alle urne che appare costellata di incognite anche là dove le liste civiche sembrano sovrastare con forza le formazioni partitiche. Occorre soppesare, verificare e accertare chi presenta candidati “puri” e chi punta sui “taroccati”. Per puri intendiamo quelli che scendono in pista fuori da qualsiasi legame di bandiera. Gli altri quelli che vestono la finta maglia neutra nascondendo simboli e fede partitica o meglio sudditanza al “capo popolo” di turno.

Così emerge chiara la contrapposizione che è più scontro che confronto. La politica è animale tentacolare che riesce a spaccare tutto, amicizie e anche famiglie una volta solide e invincibili. Gli osservatori guardano alle amministrative, più che per la verifica di una maggioranza, come a un test di valutazione su accordi rispettati o possibili cambi di rotta. Nel ponente, nel territorio imperiese-savonese, i riflettori sono puntati su Imperia e su Alassio.

Una sarabanda di competitor per una girandola di squadre da far girare la testa. Occorre analizzare bene per capire. A Imperia tante liste in attesa dell’eventuale ballottaggio. Ad Alassio tante liste per una manciata di elettori e sicuramente per l’ambizione sfrenata dei molti. Imperia e Alassio sono “sorvegliate speciali” dall’armata di Giovanni Toti, il giornalista diventato politico per grazia di Berlusconi. Per il governatore che si è colorato di arancione le troppe liste “civiche” fanno sorridere perché per lui l’importante è mettere all’angolo Claudio Scajola e Marco Melgrati.

I due, politici di lungo corso, ex grossi calibri, il primo generale e l’altro colonnello, dell’esercito di Sua Emittenza sono coalizzati. Sono loro quelli della prima ora che nuove logiche di potere stanno cercando di sconfiggere e annientare.

Scajola scende in campo a Impera. Melgrati ad Alassio. Il primo ex ministro di potenti dicasteri e già primo cittadino della sua città vuole tornare ad amministrarla. Così l’altro che è stato per due mandati sindaco, ma anche consigliere provinciale e capogruppo “azzurro” in Regione. Due figure diverse ma simili. Entrambi si rimettono in gioco spogliati di ogni bandiera, decisi a fare fronte comune per, come dicono loro, <risollevare le sorti della loro città>.

In altri momenti sarebbe stato difficile immaginarli “puri” fuori da ogni schieramento. Oggi è ancora più difficile “intrupparli”, identificarli sotto simboli che richiamino alla destra piuttosto che alla sinistra. Uniti dalla matrice democristiana lasciano all’immaginario collettivo l’identificazione di qualcosa di nuovo che potrebbe apparire all’orizzonte in chiave antipopulista. E ciò potrebbe già avvenire il giorno dopo l’apertura delle urne.

La battaglia è dura. Le corazzate nemiche sparano sondaggi che, pur non avendo nulla di ufficiale, vorrebbero indirizzare, suggerire, all’elettore una parte piuttosto che l’altra. E’ la logica del salire sul carro del vincitore in base all’aria che tira. Ma Claudio Scajola ha capito il tranello e non c’è cascato ribattendo per le rime.

L’edificio, mobilificio e ufficio, point della campagna elettorale di Marco Melgrati, nel centro di Alassio e candidato sindaco

Ammetto di non essere mai stato tenero né con l’uno né con l’altro. Né con Scajola, né con Melgrati. Il tutto in nome della critica costruttiva che il giornalismo, quello vero, impone. Ho sempre sottolineato il modo troppo spesso aggressivo di proporsi alla gente. Duro e autoritario Scajola. Esagerato con note guascone Melgrati. Poi quell’infinità di “incidenti” giudiziari con processi e assoluzioni che hanno spento e riacceso loro le luci della ribalta.

La sinistra si è liquefatta, la destra continua lo scontro lasciando sempre più spazio ai Lega-pentastellati. Così Scajola e Melgrati scendono in campo uniti, seppur in Comuni diversi.Non azzardiamo, non critichiamo. Non esprimiamo giudizi ma ci chiediamo come sia possibile che un ex ministro voglia tornare a fare il sindaco, ricominciare da capo ponendosi ancora al giudizio delle gente. Confessiamo che non abbiamo trovato risposte. Stiamo rischiando di accettare la giustificazione del <faccio tutto per non vedere la mia Imperia morire>. Comprensibile la voglia di rivalsa nei confronti della schiera di pretoriani che gli hanno girato le spalle dopo essere stati umili servitori.

Così Scajola scende in campo con una nutrita schiera di amici fidati e di chi non crede più alle case partitiche. Ha un buon seguito nonostante il fuco di sbarramento di Giovanni Toti, il governatore che non molla l’alleanza con la Lega, unione che proprio Scajola aveva contestato individuando nei seguaci di Alberto da Giussano gli uomini che avrebbero fatto rischiare a Forza Italia l’ eclissi totale.

Così la nascita di un soggetto diverso, subito tutto ligure, potrebbe iniziare proprio da Imperia e Alassio. Nel panorama regionale e nazionale manca il centro e la sinistra. Qualcosa potrebbe muoversi con il dopo elezioni e i risultati di Imperia saranno sicuramente determinanti per eventuali novità. Non ci resta che attendere le prossime mosse di Claudio e Marco, orfani di Forza Italia, ma con la voglia di tornare protagonisti.

Daniele La Corte

 MARZO 2018: SCAJOLA DAY A IMPERIA PER ANNUNCIARE LA SUA DISCESA IN CAMPO. C’ERA ANCHE MELGRATI


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