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Liguria e Basso Piemonte

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La reputazione di Balestrino? Project work ad allievi: sui social distorta immagine paese


Balestrino non soffre le pene dei piccoli paesi montani dell’entroterra ligure, in gran parte alle prese con spopolamento, abbandono di immobili e della campagna. Balestrino che ha avuto i suoi anni di gloria, visibilità, sviluppo immobiliare da quando la veggente Caterina Richero attirava ogni mese centinaia di pellegrini con auto, pullman provenienti dall’Italia e dalla Francia. Cessate le apparizioni, Balestrino ha beneficiato dei prezzi alti del mattone lungo la costa. Poi la crisi nazionale e la stasi. Il sindaco in rosa, già commerciante a Borghetto ed in paese (con l’aiuto dei genitori), al suo secondo mandato, si affaccia nel mondo social con un’iniziativa interessante, utile, con l’aiuto del docente dell’alberghiero Franco Laureri, bagaglio di esperienza e professionalità. Si parte dalle reputazione di Balestrino sui web e si scopre una brutta immagine in gran parte immeritata. Bisogna correre ai ripari. Come ?

Il piccolo borgo dell’entroterra cerca il riscatto sui i social network  

Il sindaco Gabriella Ismarro con il prof. Franco Laureri incontrano allievi

COMUNICATO STAMPA – Gabriella Ismarro, sindaco di Balestrino, in aula con i futuri animatori turistici per un’analisi del “brand Balestrino” in Rete. Il project work affidato agli allievi è stato quello di testare la reputazione on line del piccolo Comune dell’entroterra, attraverso la comparazione delle prime pagine dei principali motori di ricerca Google, Yahoo e Bing. L’attività di osservazione e analisi è stata preceduta da un confronto tra il sindaco e i corsisti Elena Abbruzzese, Riccardo Baldi, Federico Bonelli, Massimo Cogliati, Federica Giovinazzo, Valeria Grollero, Francesca Li Causi, Susanna Manuele, Federica Monasso, Gabriele Palumbo, Ivan Soddu e Luca Valdi, coordinati dai docenti Franco Laureri, Nicola Panizza e Daniela Righi.

Il focus ha messo in luce peculiarità ed eccellenze del territorio comunale, ricco di luoghi di interesse storico-artistico e naturalistico: dal Santuario di Monte Croce alle Scuderie del Marchese, dai sentieri napoleonici all’antico borgo già scenario di riprese cinematografiche. Purtroppo, come constatato attraverso le analisi, nessuna di queste risorse viene messa tra le prime pagine dei motori di ricerca principali, anzi, tra le prime voci alcuni  giudizi poco lusinghieri di Tripadvisor. Di qui la necessità, come proposto dagli animatori, di avviare una campagna di social media marketing con un piano editoriale coordinato e strutturato in grado di tutelare l’immagine e l’economia turistica del piccolo borgo.

Tra le proposte formulate, per riposizionare strategicamente il brand Balestrino sui principali motori di ricerca, una campagna di comunicazione nei confronti dei cittadini e delle forze sociali ed economiche al fine di stimolare le stesse, come avvenuto in altre realtà prese in esame, a produrre per la Rete contenuti ed informazioni di qualità sulle risorse materiali ed immateriali.

«In accordo con il docente Franco Laureri – dichiara il sindaco Gabriella Ismarro ho accettato con entusiasmo questo incontro con i corsisti dell’E.L.Fo proprio perché credo che Comuni come quello che rappresento debbano riflettere su un progetto a breve, medio e lungo termine relativo al social media marketing. In questa sfida sarebbe auspicabile inoltre la costituzione di una rete tra Comuni per la creazione di circuiti e percorsi condivisi. Effettuare un’analisi attenta della propria realtà, senza timore di evidenziarne le criticità, ci permette di progettare non solo dei piani di marketing basati sui social network, ma anche azioni concrete sul territorio».

Entusiasmo e collaborazione sono stati dunque il filo conduttore di questo primo incontro che si auspica possa trasformarsi in un project work  per il rilancio di Balestrino e dell’intera valle.

QUEL CARTELLONE SULLA PROVINCIALE  ? DA BRUCIARE

A volte sono le piccole cose, quelle che non comportano spesa, come la cura del bello, del decoro urbano, quello della stessa comunità nei giardini e negli orti di casa, così come si possono ammirare curati ed impreziositi sulle vicine Alpi della Provenza, sulle Alpi dell’Alto Adige, senza andare lontano: in Svizzera, lungo il Reno. Ecco cosa incontra un turista sulla strada provinciale che attraversa Balestrino. Non un cartellone con le caratteristiche peculiari del Paese, ma della Comunità Montana Pollupice che ha cesssato di esistere dieci anni fa. E non è una cosetta da poco, coinvolgeva molti comuni. Fa bella mostra, sembra non abbia cessato di esistere, con tanto di descrizioni e numero di telefono. La speranza è che i giovani, futuri amministratori del domani, dimostrino maggiore diligenza, a partire dagli aspetti semplici della vita sociale. L’ordine, la pulizia, la diligenza nel decoro. Ognuno nel suo piccolo chiamato a fare la propria parte.

La comunità montana Pollupice era un comprensorio montano della Liguria, in provincia di Savona, formato dai comuni di: BalestrinoBoissanoBorghetto Santo SpiritoBorgio VerezziCalice LigureFinale LigureGiusteniceLoanoMaglioloNoliOrco FeglinoPietra LigureRialtoSpotornoToiranoTovo San Giacomo e Vezzi Portio.

L’ente locale aveva sede a Finale Ligure e l’ultimo presidente è stato Giuseppe Morro.

L’ente era stato istituito dopo le approvazioni delle leggi regionali n° 15 e 27 del 1973, emanate dalla Regione Liguria dopo l’istituzione ufficiale delle Comunità montane con la legge n° 1102 del 3 dicembre 1971. Con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 6 del 1978 la comunità montana assumeva, direttamente dalla regione, le funzioni amministrative in materia di agricoltura, sviluppo rurale, foreste e antincendio boschivo. Con la disciplina di riordino delle comunità montane, regolamentate con la Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[1] e in vigore dal 1º gennaio 2009, l’ente locale era stato unito alla Comunità montana Ingauna che aveva portato all’istituzione della nuova Comunità montana Ponente Savonese. Non facevano più parte dell’originaria comunità montana i comuni di Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Finale Ligure, Loano, Noli, Pietra Ligure e Spotorno che avevano delegato la stessa alle funzioni amministrative in materia di agricoltura, sviluppo rurale, foreste e antincendio boschivo. La Comunità Montana Ponente Savonese, in liquidazione, mette in vendita diversi beni. Nata dall’unione di quella ingauna e del Pollupice, ha cessato di esistere il 1 maggio 2011, in base alle disposizioni della legge finanziaria. Per questo motivo l’ente ha posto in vendita le strutture di sua proprietà.


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