Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Cairo M. tutta la scrittura è fatta di pezzi…


Dovete considerare che tutta la scrittura è fatta di pezzi, incollati, aggiunti alle parole, e ogni frase è già un concentrato di idee disparate, di varie idee anche discordanti che trovano nella linea narrativa del manifestarsi la loro coerenza e la loro verità.

Quando poi il percorso fluente arriva ad un bivio si può prendere un’altra strada e allora la storia per un tratto sarà diversa, oppure continuare al buio come se la strada fosse già tracciata.

Ma non c’è quasi nulla di fermo sulla terra: la storia che nuovamente raccontiamo si sviluppa sul terreno colto e incolto, come una pianta che corre in tutte le direzioni, una rampicante, una zucchina trombetta d’Albenga, una piantagione di cavoli verza che si ingialliscono dopo il freddo, una tardiva infiorescenza di zucca, frutti della terra, semplici e preziosi…

La scrittura scorre piano sul pendio del giorno prima, avanza a fatica anche oggi tra i cespugli radi dell’altopiano della Curnarè. La raccolta delle parole sparse sarà discreta, si riuscirà a mettere assieme frasi asciutte e frutti secchi da spargere sul tavolo e fare una bella cernita.

Le parole come frutta secca hanno il seme della vita e il sapore condensato che ben conosciamo.

Ogni fatto che interseca il narrare può in effetti fornire spunto per un senso altro del raccontare, per aprire spiragli e suggerire deviazioni di percorso. L’alfabeto come una grande cornice contiene tutto il senso del narrare e si vivifica con ogni parola.

Bruno Chiarlone Debenedetti

 

 

 


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B. Chiarlone

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