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Liguria e Basso Piemonte

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Alassio: pignoramento in Comune per Zioni
Corsa alla presidenza Gesco e il Rosatellum tra Marco Scajola, Vaccarezza, Melgrati


Tre notizie dell’ultima ora sullo scenario politico amministrativo di Alassio. Dal tribunale civile di Savona è arrivata al Comune la richiesta di pignoramento degli emolumenti che percepisce l’ex vice sindaco e consigliere comunale Monica Zioni nell’ambito della vertenza di due cause civili per la vendita dell’immobile di famiglia. Seconda novità, si fa strada la nomina a presidente Gesco, società di turismo e servizi, di Roberto Bozzolo che sostituirà Mimmo Giraldi destinato al vertice di Marina di Alassio. Più concreta l’ipotesi annunciata da trucioli.it di una rottura nel centro destra ‘modello Toti’. Il sindaco Enzo Canepa non accetta di farsi da parte, rinserra le fila di amici e sostenitori, mentre Marco Melgrati non è da meno. Da Genova si vorrebbe mettere in campo il Rosatellum per le politiche di primavera. Con Marco Scajola dato per certo al Parlamento. Dovrebbe subentrargli Vaccarezza, nell’assessorato. C’è un secondo posto in predicato per Roma, se Vaccarezza come sembra rinuncia, toccherebbe a Melgrati. Ma….Veniamo alle ultimissime novità che filtrano da palazzo civico. Al Comune è stato notificato il provvedimento di pignoramento nei confronti di Monica Zioni, caduta in disgrazia per la vendita e la trasformazione in alloggi di parte dell’hotel di famiglia. Al centro di almeno tre contenziosi. Due in sede civile e di cui trucioli.it ha già pubblicato stralci di sentenza e un terzo (forse quattro) in sede penale, tra cui il ricorso pendente in Cassazione sul dissequestro dell’immobile disposto dal tribunale del riesame, ma impugnato alla Suprema corte dall’ufficio del pubblico ministero. In ballo il reato di lottizzazione abusiva, mentre restano in piedi altre ipotesi accusatorie che coinvolgono sette indagati.

L’ultimo fulmine è arrivato in Comune e si chiede, come accennato, il sequestro di somme di denaro a favore della Zioni nell’ambito della sua attività di pubblico amministratore; dapprima vice sindaco, con relativa indennità mensile, e poi gettoni di presenza quale consigliere. Non è noto se ci sia o meno disponibilità di denaro non ancora versato alla destinataria. Nelle due controversie civili un ‘verdetto’ di restituzione di caparra per 120 mila euro, oltre alla rifusione delle spese legali (30 mila ?). E ancora, condanna a restituire 200 mila euro, oltre 50 mila euro che pare fossero stati versati in nero. Circostanza che Monica Zioni ha negato, dando una spiegazione. Tra gli strascichi anche l’iscrizione ipotecaria disposta dal tribunale sui beni immobiliari nella disponibilità della Zioni.

Sul fronte politico, ormai un giorno si e l’altro pure, si accavallano notizie, indiscrezioni, smentite, conferme, di questo o quel scenario. Con un punto fermo. Se il centro destra si presenta diviso difficile ipotizzare chi avrà la meglio tra gli schieramenti in campo, che potrebbero essere tre o quattro. L’interrogativo di chi potrà spuntarla tra una lista civica di Canepa ed una lista del centro destra, modello Toti, di Marco Melgrati. Con il realismo fino ad oggi messo in campo dal presidente della Regione, con Lega Nord e Fratelli d’Italia, difficile credere che si voglia nel modo più assoluto correre rischi. Dunque, si potrebbe dedurre, che Canepa e Melgrati devono trovare un accordo.

Qui entra però in scena il Rosatellum, ormai legge. Con le prime proiezioni di voto di cui dispongono i partiti, il ponente potrebbe dare chance, oltre che al sicuro candidato Marco Scajola, ad un secondo esponente. Angelo Vaccarezza nonostante le ambizioni,  non pare troppo convinto e preferisce prendere il posto di Scajola. C’è dunque disponibilità per la candidatura parlamentare di Marco Melgrati ?  In caso affermativo si risolverebbe il duello con Canepa.  Bisogna vedere se Melgrati accetta di rischiare e quali garanzie concrete possono offrirgli in caso non sia eletto in Parlamento.  Possiamo concludere che i giochi a questo punto sono aperti sul fronte caldissimo alassino, mentre non si hanno ancora notizie di un qualche rilievo dai fronti opposti. Una lista unita, diciamo di centro, con la sinistra, in contrapposizione al modello Toti, potrebbe avere delle buone probabilità di successo, soprattutto con l’inserimento di forze giovani e nuove della società civile, delle professioni, del mondo del lavoro.

In questo mosaico, puzzle, si rincorrono le indiscrezioni sulla nomina a presidente Gesco, alla quale sono di fatto demandati ruoli e compiti dell’assessorato al turismo, di Roberto Bozzolo che ha già ricoperto il ruolo di consigliere Sca, durante la presidenza di Roberto Socco, con quale era stato indagato ed entrambi prosciolti. Il nome di Bozzolo fa parte del gruppo di fedelissimi di Canepa, con Giraldi, e Francesco Bogliolo, ex consigliere comunale di Forza Italia, uscito a suo tempo dalla porta polemicamente dopo insanabili divergenze  con il vice sindaco Monica Zioni.

Gesco, Sca, Porto, le tre ‘sorelle’ del sottopotere alassino di cui si è parlato, straparlato, tra indagini e lotte ‘tribali’.  Nel caso Sca potrebbe pesare il buco di bilancio che si era protratto  negli ultimi cinque anni  e che rende incompatibili i componenti del Cda. C’è chi ricorda il comunicato stampa Schiavon  in cui si parlava di stato prefallimentare.  La Gesco è stata invece salvata con il cambio dello statuto ed è di fatto il ‘braccio armato’ dell’assessore al Turismo.  Capace comunque di gestire un bilancio di 2 – 3 milioni l’anno.

Finora, con un’opposizione debole e divisa, che in pratica vede solo il consigliere Angelo Galtieri in costante trincea all’attacco, supportato dall’avv. Massimo Parodi, resta arduo scommettere chi prevarrà nella sfida. L’occasione di scalzare il centro destra può arrivare unicamente da una corsa a due tra Canepa e Melgrati, ma anche da un fronte unito che metta fine ai personalismi e si batta per dare una salutare alternanza, al di là degli schieramenti partitici, delle convenienze delle lobby e dei gruppi di potere che, va detto, ad Alassio sono più divisi che altrove. E pare eccessivo attribuire peso determinante alla presenza in Lista di due lady di ferro e di preferenze: Monica Zioni e la dr.ssa Loretta Zavaroni.  Le pedine si muovono dall’alto e mai dal basso.


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