Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Albenga, la bella promozione Rai
e la brutta esposizione di manifesti funebri


“Il Sindaco Giorgio Cangiano, il vice Riccardo Tomatis e l’assessore al Turismo Alberto Passino si sono prodigati in qualità di coach e motivatori delle squadre, invitando simpaticamente i concorrenti all’allenamento. Dagli studi Rai di Roma sei collegamenti con la piazza di Albenga nei due giorni di diretta, sabato 23 e domenica 24, settembre. Oltre ai quattro servizi di costume, viene descritta la città ed alcune sue peculiarità. La squadra ingauna sfida quella siciliana di Giardini Naxos”. Le agenzie di stampa hanno diffuso belle notizie per promuovere la città. Peccato che in quanto a decoro complessivo l’immagine sia quella di un certo Sud. La troupe si è trovata all’ingresso di levante lo spettacolo della mega ‘plancia’ degli annunci funebri che da decenni fa pessima cornice al vecchio ponte romano. E mancanza di rispetto dei defunti che meriterebbe ben altro ‘murales’ cui affiggere i manifesti.

Sul calesse per la trasmissione ‘Mezzogiorno in Famiglia di Rai 2’ Caterina Usanna ved. Oddone e Adriano Ghiglione mentre la presentatrice Elena Ballerini intervista la dottoressa Francesca Bogliolo, critico d’arte che illustra le ‘perle storiche’ di Albenga

Alla gioiosa ed affollata manifestazione spiccavano, tra i protagonisti, due personaggi ‘storici’ nel loro maestoso ‘trono’ ed abbigliamento. Caterina Usanna vedova Oddone, un’albenganese che quasi tutti i giorni, si racconta, abbellisce il centro storico di Albenga con i fiori, lotta perchè prevalga il decoro. Apprezzata e molto conosciuta. Insieme, per l’occasione sul calesse d’altri tempi, Adriano Ghiglione, figura popolare e benvoluta, papà di quel Tullio valente architetto ingauno, che nel maggio 2016 ha rassegnato le dimissioni da assessore ai Lavori Pubblici dopo le polemiche per un presunto conflitto di interessi con l’allora dirigente dell’Urbanistica, arch. Sandra Granata, la cui figlia operava nello studio  tecnico Ghiglione. Acqua passata, l’ex hotel Ondina, presunta ‘pietra dello scandalo’ fa ancora brutta mostra, fatiscente, lungo il principale viale cittadino.

La sgangherata plancia di una decina di metri a fianco del vecchio ponte romano all’ingresso di levante dove vengono affissi i manifesti funebri

Ma alla gioia di una manifestazione che ha ‘portato’ le bellezze e le prelibatezze di Albenga, oltre i confini provinciali e regionali, attraverso il programma di Rai 2, un’altra Albenga, quella da non vedere, da non tollerare, da non dimenticare, è lo stato complessivo del decoro di cui soffre. E non è certo un’eccezione nel panorama della Riviera dei Fiori e delle Palme. Si sussurra che l’equipe Rai sia rimasta colpita dalla prima ‘immagine’ all’ingresso della città,  zona di Pontelungo, dove sorge il santuario ed ‘glorioso’ ponte romano sotto il quale scorreva il Centa ‘benefattore’ prima di essere incanalato nell’alveo attuale.

Qui, come documentano le immagini di trucioli.it, fa pessima mostra una lunga e sgangherata ‘bacheca’ dove da decenni, nell’indifferenza e nella tolleranza al brutto, vengono ogni giorno affissi solo manifesti dei morti.  Che dire di una città, ricca, opulenta, piena di iniziativa, di talenti, che con il supporto di Antonio Ricci, aveva bocciato palazzoni a ridosso delle torri, per ritrovarsi con l’obbrobrio del vecchio ospedale (sempre in attesa che si realizzi uno dei tanti annunci giornalistici di operatori stranieri interessati all’operazione), incapace di guardarsi attorno. Quella

Il glorioso ponte romano poco curato, coreografia di erbacce e con la vergognosa palizzata di lamiera arrugginita per le affissioni dei manifesti funebri

palizzata funebre è una vergogna e non si dica che è un problema di ‘cassa’, di burocrazia. E’ un pugno nello stomaco al buon gusto, al buon senso. Una città che si promuove e non si occupa di decoro, pulizia, ordine. Altro che emergenza extracomunitari da microcriminalità ! Che occupa le cronache, a loro volta, poco diligenti nel sollecitare una città più curata. Non è un bel biglietto da visita, dalle zone più centrali e frequentate alla estesa periferia. Come sarebbe forse utile occupare i ‘migrantes’ in questi lavori diciamo socialmente ed esteticamente utili. Fare l’abitudine al decoro, piuttosto che essere anestetizzati e non vedere. (L.Cor.)

Folla in piazza San Michele alla trasmissione di Rai 2 Mezzogiorno in Famiglia ottimo spot per il turismo ingauno

MA NEL CENTRO STORICO DI ALBENGA E’ CONSENTITO PEDALARE IN BICICLETTA ? IMPUNITI !

ALBENGA E’ TRA LE POCHE CITTA’ DELLA RIVIERA DOVE I VIGILI URBANI PRESTANO SERVIZIO FINO A TARDA NOTTE E SVOLGONO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA PREVENZIONE E REPRESSIONE DELLA MICRO CRIMINALITA’ ANCHE CON ARRESTI

La polizia locale ha appena bloccato un presunto ladruncolo e spacciatore, già evaso, sorpreso da un fotorepoter coraggioso, sarà l’operatore di IVG che ogni volta sfida i pericoli dalle spiagge, ai centro storici ? O sarà un umile volontario a improvvisarsi fotografo ?
Gli agenti, attraversano con il cittadino ammanettato, il centro storico tra la curiosità dei passanti e i ‘compari’ cercano di ostacolare il fotografo che non desiste

SE IL CAMION DELLA NETTEZZA URBANA SI USA PERCORRENDO LA PASSEGGIATA RISERVATA AI PEDONI

FINALMENTE ALLO SPAZZINO TRADIZIONALE ALBENGA FA RICORSO AI MODERNI SPAZZASTRADE

Una netturbina paletta e scopa raccoglie le foglie e fa pulizia nella centralissima via Trieste
Cumuli di rifiuti organici alla periferia di Albenga in una zona commerciale e di interesse enogastronomico per la presenza dell’azienda Sartori

UN BARBONE BIVACCA  SOTTO I PORTICI IN UN NUOVO QUARTIERE RESIDENZIALE DI ALBENGA

ALBENGA LADDOVE C’ERA UN’EDICOLA, SUL  PIAZZALE DELLA STAZIONE, APERTA NEGLI ANNI ’70 E POI TRA CHIUSURE ED APERTURE HA RESISTITO PER QUALCHE LUSTRO, ORA E’ ARRIVATO IL COMMERCIANTE ASIATICO

Curiosando per la città, sul piazzale della stazione ferroviaria, negli anni ’70, aveva aperto un’edicola con Renato Esposito che era all’epoca il fotografo del Secolo XIX, poi la famiglia ha ceduto l’attività e nei decenni è pure subentrata una rivendita di pane e generi di panetteria. Nuova chiusura, locali deserti ed ora ecco il commerciante del sud est asiatico. Uno dei tanti locali che non resistono e finiscono ad extracomunitari con generi popolari. Non accade solo ad Albenga, lungo tutta la Riviera, un fenomeno molto curioso e che sarebbe utile approfondire

 

 


L.Corrado

L.Corrado

Torna in alto