Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La sequenza dipinta dei tau…


Nel taccuino avevo disegnato sui bei fogli grigi, una sequenza di simboli tau… Con la matita copiativa avevo tracciato su ogni foglio il segno della T greca, poi con il pennello avevo dipinto gli spazi tra la gamba della T e sopra il braccio orizzontale…

 

Un foglio aveva i tre spazi evidenziati con il bianco al titanio, un altro era esclusiva del giallo scuro, poi il verde brillante scuro e il blu primario marino…

La sequenza non era solamente un esercizio grafico e pittorico dell’artista ma partiva dalla scelta meditata e simbolica del segno alfabetico di antica tradizione cristiana che vede nella Tau il significato sacro del Cristo.

Anche gli antichi guaritori, gli asceti e gli anacoreti aiutavano il loro incedere di digiunatori portando il bastone a forma di T che richiamava alla mente e metteva in evidenza il loro dono taumaturgico esercitato nel nome del Signore per curare gli ammalati.

Un simbolo sacro ed antico che nella sua semplicità grafica esercita un fascino suggestivo che fa pensare a San Francesco d’Assisi, a Sant’Antonio (a quel Santo con barba riccia, bastone e porcellino nero dipinto nel 1459 da un maestro monregalese nella chiesa campestre di San Martino a Rocchetta Cairo)…

A San Damiano e Cosma, designati come Santi Patroni della Medicina e di altre professioni legate all’arte del guarire in virtù dei loro grandi poteri taumaturgici.

I fogli si sono ammucchiati in uno scaffale del mio studio e aspettano degna collocazione…

 Bruno Chiarlone Debenedetti


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B. Chiarlone

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