Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Buon Natale Alassio Parking ! Firmato, 100 acquirenti ?


Cari alassini, residenti o proprietari di seconde case. Perchè non si fa un’indagine, non persecutoria, non gridita, senza titoloni, né capri espiatori, ma con nomi e cognomi dei corresponsabili dei prezzi iniqui, ingiusti e quanto altro, stabiliti dalla convenzione tra un’impresa privata ed il Comune di Alassio per la concessione in uso delle autorimesse ex stadio Ferrando? Chi ha la coscienza pulita può camminare a testa alta, essere orgoglioso in famiglia, con i figli, le figlie. I cittadini potranno ammirare pubblici amministratori con la schiena dritta. La lotta all’illegalità è un dovere di tutti.

Parliamo dell’Alassio parking, ex stadio sportivo Ferrando. Senza caccia alle streghe vediamo qualche dato di fatto. Sono gradite correzioni o smentite da qualsiasi parte in causa. A partire dalla buona fede. Sic transit gloria mundi, amen.

1 – Si tratta di opera su SUOLO PUBBLICO ceduto in concessione per la costruzione di autorimesse con progetto di finanza, project financing.

2 – Le condizioni del Comune per la costruzione oggetto di convenzione con l’impresa, erano che i prezzi DI VENDITA DELLA CONCESSIONE dovevano essere TUTTI UGUALI per le autorimesse.

3 – In realtà si è scoperto, emergerebbe, dopo che, nonostante la concessione d’uso di bene pubblico, le autorimesse NON ERANO TUTTI UGUALI.

4 – Trattandosi di concessione d’uso, i prezzi sarebbero dovuti essere proporzionali per giustizia ed equità.

5 – Invece ci sono 19 diverse tipologie di dimensioni delle autorimesse da 15,6 mq a 26 mq, scostamento di oltre 50% di superficie.

6 – Il 77% delle autorimesse si trova nel piano inferiore e cioè di minor pregio e prezzo medio più ALTO secondo la superficie

7 – L’ 86% delle autorimesse al piano inferiore hanno prezzo medio più ALTO secondo ca ratteristiche.

8 – Il 95% delle autorimesse del piano terra , più pregiato , ha prezzo inferiore medio più BASSO per le loro caratteristiche.

9 – Non mi dilungo poi sulle caratteristiche, finiture,volumi da 2,60 a 3,15 metri di altezza e spese condominiali che confermano la grande ingiustizia della RIPARTIZIONE DEI COSTI E DEI RICAVI del progetto secondo il loro EQUILIBRIO FINANZIARIO.

10 – C’è a questo punto CHI HA PAGATO DI PIU e CHI MOLTO MENO per la CONCESSIONE D’USO DEL BENE PUBBLICO. Il problema interessa almeno 100 e forse più degli acquirenti delle autorimesse e già ad oggi una dozzina hanno protestato.

L’autorità giudiziaria, la Guardia di Finanza possono fare qualcosa per dare ai cittadini la consapevolezza che tutti, ricchi e poveri, deboli e potenti, raccomandati o meno, furbi o scemi, saranno chiamati al cospetto della legge democratica e di Dio ? Il sindaco Canepa, il vice sindaco Monica Zioni, l’assessore anziano, leghista e artigiano, Piero Rocca, i colleghi Simone Rossi e Angelo Vinai, potrebbero intanto rispondere ad un semplice quesito. Perchè il Comune di Alassio, alla ricerca come tutti di scarse risorse da gestire per il bene della città, ha praticato prezzi ‘favorini’ per le concessioni d’uso? Se una autorimessa da 16 mq data in concessione vale 57.795 euro, perchè un’altra da 26 mq non è stata venduta a 94.000 euro ?

Le forze politiche alassine e la stessa opposizione che per il momento non si è ancora mossa, forse aspettano che entri in delibera e discussione, in consiglio comunale, la richiesta di transare su varianti e maggiori costi reclamati dall’impresa per diversi milioni di euro con spese a carico della cittadinanza ?

Fino a che ciascun cittadino non comincia ad impegnarsi in prima persona, ovunque viva e lavori, a voltare pagina la lotta alla legalità e alla corruzione resterà un’utopia e senza l’energia di chi ci crede veramente.

E INTANTO DIAMO ATTO DELL’ASSOLUZIONE PUBBLICATA DA LA STAMPA DEL 16 GIUGNO 2015 e DEL SECOLO XIX 17 GIUGNO

Nessuna condanna per i lavori del nuovo stadio “Ferrando” di Alassio. A giudizio, per una serie di presunti abusi edilizi commessi nell’intervento di restyling e realizzazione del parcheggio interrato del campo sportivo, erano finiti in sei tra presidenti e amministratori della società titolare del permesso di costruire, la “Stadio Alassio Parking Spa”, e delle ditte che avevano eseguito i lavori, la “Tirrena Lavori Srl”, la “Dema Costruzioni Srl”, la “Q5” e la Co.G.Im Srl”. Per tutti oggi è arrivata una sentenza di assoluzione. L’accusa, in concorso, era di aver realizzato i lavori, in particolare una rampa di accesso al garage e alcune altre opere, in difformità rispetto al progetto originale in una zona sottoposta a tutela paesaggistica ambientale. Contestazioni che gli imputati, assistiti dall’avvocato Alain Barbera, avevano sempre respinto documentando che i lavori erano stati eseguiti in conformità al progetto e con tutte le autorizzazioni necessarie

TRIBUNALE SEI PERSONE COINVOLTE  – Tutti assolti peri lavori al Ferrando di Alassio. Per il giudice MONOCRATICO non ci furono abusi edilizi. NESSUNA condanna per i lavori al nuovo stadio Ferrando. Agiudizio per una serie di presunti abusi edilizi commessi nell’intervento di restyling e realizzazione del park interrato del campo, erano finiti sei tra presidenti e amministratori della società titolare del permesso di costruire, la «Stadio Alassio Parking Spa», e delle ditte che avevano eseguito i lavori, la Tirrena Lavori Srl, laDema CostruzioniSrl,l a Q5 e la Co.G.Im Srl. Per tutti ieri è arrivat auna sentenzadi assoluzione. L’accusa, in concorso, era di aver realizzato i lavori, in particolare una rampa di accesso al garage e alcune altre opere, in difformità rispetto al progetto originale, in una zona sottoposta a tutela paesaggistica ambientale. Contestazioni che gli imputati, assistiti dall’avvocato Alain Barbera, avevano sempre respinto documentando che i lavori erano stati eseguiti in conformità al progetto e con tutte le autorizzazioni. L’inchiesta era partita da un controllo nel cantiere a marzo 2011. Tra gli imputati figuravano diversi nomi noti del settore delle costruzioni come Didier Damseaux che di recente ha realizzato il padiglione del Belgio a Expo 2015, ma anche Enrico e Maurizio Donati,dell’omonima società. Oltre a loro a giudizio erano finiti pure Francesco Rossi direttore dei lavori, Giovanni Quadrano amministratore della Q5 e Saverio Barletta della Co.G.Im.

ARTICOLO PUBBLICATO DA SAVONA NEWS IL 23 FEBBRAIO 2011 FORSE CI SONO STATE SMENTITE, PRECISAZIONI CHE NON CONOSCIAMO E SPERIAMO DI RICEVERE

Operazione congiunta carabinieri, guardia di finanza e polizia nei pressi dello stadio Sandro Ferrando di via Ignazio dell’Oro con gli uomini della Dia, la direzione investigativa antimafia dove è stato aperto il cantiere per realizzare una serie di parcheggi interrati e quindi il nuovo campo da calcio. Il gran spiegamento di forze dell’ordine è dovuto al fatto che il cantiere allestito dalle imprese è molto vasto. L’ispezione delle forze dell’ordine non riguarda solo pratiche edilizie ma anche lo stato di sicurezza del cantiere, chi vi lavora, chi coordina l’intervento e se tutte le normative siano rispettate. Il gran spiegamento di forze dell’ordine è dovuto al fatto che il cantiere allestito dalle imprese è molto vasto. Il progetto era stato presentato in grande stile dall’allora sindaco Marco Melgrati e dal suo vice, ora sindaco reggente Gianni Aicardi. E’ prevista la realizzazione di 266 box, 133 posti auto in vendita e 171 unità a rotazione. Quindi uno nuovo campo da calcio con fondo sintetico (oggi omologato agli incontri di serie C), una nuova illuminazione, nuove tribune e spogliatoi e nuovi servizi. Il costo dell’operazione immobiliare è di 21 milioni e 625 mila euro.

I progettisti sono Giancarlo Garassino e Emilio Brovelli, quindi l’architetto è Francesco Rossi, i due periti industriali sono Francesco Marchi e Franco Nodari, lo studio geologico è curato dalla Geosilt. Poi figurano impegnati il direttore della sicurezza in fase di progettazione che è Garassino, mentre il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione è Luigi Antonio Gargiulo. L’ alta sorveglianza è affidata a Fulvio Ricci, mentre il collaudo amministrativo è curato da Rocco Paradisi e quello statico da Michele Annesi. Queste le imprese affidatarie Tirreno lavori srl di Roma, la Dema Srl di Roma. L’impresa esecutrice è la Q5 di Roma. Diverse poi le imprese in subappalto: Edilmatica Srl, Massicci Srl, Ungari Srl, Edilgenius Srl, Societa cooperative Montecorvino di Castelvolturno, Cup Roma, Brofilo srl e Michelis. I lavori sono iniziati il 3 settembre 2009 e dovrebbero essere conclusi il 31 dicembre 2011.

Sono stati impiegati ben 40 uomini stamane nel blitz compiuto all’interno del cantiere dove è in corso la realizzazione del parcheggio sotterraneo nel nuovo stadio Ferrando di via Ignazio dell’Oro ad Alassio i cui lavori sono attualmente sospesi. Il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Genova, congiuntamente a quello della Questura di Savona, dei Comandi Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Savona, nonché del Provveditorato alle Opere Pubbliche e dell’Ispettorato Provinciale del lavoro, coordinati dalla speciale task force costituita presso la Prefettura UTG di Savona, hanno effettuato un controllo a sorpresa per la verifica del rispetto della normativa antimafia, del lavoro e delle misure relative alla sicurezza dei lavoratori ispettivo, presso “i cantieri concernenti la realizzazione, in regime di project financing. A disporre l’ispezione è stato il prefetto Claudio Sammartino, su proposta del Centro Operativo Dia di Genova.

Durante l’attività ispettiva, andata avanti per l’intera mattinata, sono state controllate 55 persone addette ai lavori; 17 persone giuridiche; 5 automezzi. L’attività ispettiva è stata indirizzata, non solo verso quei cantieri e quelle ditte risultate aggiudicatrici di ordinarie gare pubbliche, ma anche verso quelle realtà infrastrutturali ed industriali dove si utilizzano le cosiddette procedure negoziate (come nel caso odierno) che poi danno luogo a concessioni o permessi di costruire.

Nell’operazione sono state impegnati la Direzione Investigativa Antimafia, la polizia, ai carabinieri, la guardia di finanza, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e l’Ispettorato Provinciale del Lavoro e coordinato dagli Uffici Territoriali del Governo.

“Nel quadro delle attività info-investigative, il Centro Operativo Dia di Genova, in ragione delle specifiche competenze, svolge un ruolo di cerniera delle attività ispettive, sia assicurando l’assetto sinergico con le forze di polizia e sociali territoriali, sia agendo in autonomia controllando periodicamente le imprese, gli uomini e i mezzi operanti nei cantieri, strutturando metodi e modelli info-investigativi. Gli elementi raccolti confluiscono, poi, in elaborati demandati alla cognizione dal prefetto di Savona Sammartinocui sono conferiti specifici poteri in tema di contrasto degli appalti pubblici, al fine di scongiurare eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa”, hanno spiegato il prefetto Sammartino e il capo della Dia Luigi Marra.

 

 


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