Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

A Genova manca una rete di trasporti efficiente e moderna rispetto alla rinascita di Bilbao. In treno lungo la costa Cantabrica


Genova ha molte caratteristiche in comune con Bilbao: il glorioso retaggio portuale e industriale, la successiva decadenza, un certo rilancio in chiave turistica con la ristrutturazione del porto antico.

di Massimo Ferrari

Genova, il magnifico ascensore del Castelletto

A mancare, però, è una rete di trasporti efficiente e moderna. Le infrastrutture ci sarebbero: basti pensare alle tante gallerie ferroviarie semi abbandonate che traforano le colline. Peccato che vengano poco e male utilizzate. E neppure vengono adeguatamente valorizzate le curiosità ingegneristiche che pure esistono. Come il magnifico ascensore del Castelletto, da cui Giorgio Caproni sognava di salire in paradiso.

Gran parte della rete ferroviaria spagnola si dirama da Madrid verso i principali porti della penisola.

Spagna, la costa cantabrica

Tuttavia, lungo la costa cantabrica, da Ferrol, in Galizia, fino ad Hendaye, al confine francese, si dipana una incredibile rete metrica, parallela, ma non sempre prospiciente il mare. E’ un itinerario di circa 600 km, cui si sommano diramazioni locali ed una lunga linea che penetra all’interno da Bilbao a Leon. In tutto oltre 1.000 km, il più esteso sistema d’Europa a scartamento ridotto.

Impossibile percorrerlo nell’arco di una sola giornata. Con i pochi treni di linea di giorni ne servono almeno tre. Con il Transcantabrico, convoglio crociera di lusso dedicato a facoltosi turisti, bisogna mettere in conto un’intera settimana. Attorno alle principali città – Oviedo, Santander, Bilbao e San Sebastiàn – esistono servizi frequenti abbastanza utilizzati, ma nelle lunghe tratte intermedie che serpeggiano tra boschi e colline i passaggi si riducono a due o tre coppie di relazioni giornaliere. Chiaramente, dopo il completamento del sistema di autovias (superstrade gratuite), il treno non è più competitivo, non solo rispetto all’auto, ma persino rispetto ai bus di linea.

Eppure la vasta rete cantabrica non solo non è stata amputata, ma è in gran parte elettrificata e mantenuta complessivamente in condizioni più che dignitose. Un esempio di scuola di servizio pubblico universale che sopravvive nell’epoca delle privatizzazioni e della ricerca del profitto. Forse non a caso, come ricorda Aldo Cazzullo, la Spagna è l’unica nazione europea governata più a lungo dalla sinistra nell’ultimo mezzo secolo. Onde conoscere meglio questo singolare miracolo, sono tornato per qualche giorno nel nord della Spagna a metà ottobre in compagnia di un amico.

Avevo già percorso la sezione occidentale tra la Galizia e le Asturie nel 2016 durante un periplo interamente ferroviario da Milano a Santiago di Compostela e ritorno. Un autentico “Camino de Santiago” su rotaia con tappe di grandissimo interesse. Ed in effetti, in alcune stazioni della tratta, campeggia una ceramica che richiama la possibilità di effettuare il Cammino in treno. Soluzione più comoda e rilassante, anche se penso non dia diritto alla famosa conchiglia destinata ai pellegrini. Ancor più semplice prendere l’aereo (Orio al Serio – Oviedo Asturias con Volotea in 2h30′; ritorno BilbaoMalpensa in 2h con Easyjet, al prezzo complessivo di appena 116 euro!).

La sezione intermedia in treno richiede 5h30′ da Oviedo a Santander ed altre 3 ore fino a Bilbao. Ne vale la pena? Assolutamente sì: sono percorsi immersi nella natura ai piedi di una Condigliera che sale fino ai 2.000 metri di quota dei Picos de Europa con un foliage a tratti spettacolare. Non siamo forse ai livelli di eccellenza del Glacier Express che attraversa le Alpi svizzere da Saint Moritz a Zermatt, ma in compenso il prezzo è notevolmente più economico (solo 25 euro in tutto) e non occorrono prenotazioni perché il posto è quasi sempre assicurato (almeno in questa stagione).

Comunque, la maggior parte dei visitatori che si inoltrano su questi binari sceglie la ben più costosa soluzione del Transcantabrico, che da più di 40 anni propone crociere a tema, pensate per escursionisti amanti del trekking, della mountan bike o dei cavalli a prezzi che raggiungono alcune migliaia di euro (incluse cene, pranzi, pernottamenti ed escursioni, ben inteso). Ne abbiamo incrociato uno prima di Bilbao, composto da ben 15 carrozze, di cui tre vetture ristorante. Quella del Transcantabrico, progettato nei primi anni Ottanta del secolo scorso, è stata un’idea vincente che ha probabilmente contribuito a preservare la grande rete a scartamento metrico. Avrebbe potuto fare altrettanto la Grecia, che, invece, sotto la spinta della crisi economica del 2008, ha praticamente abbandonato l’itinerario circolare metrico del  Peloponneso. Un treno crociera ellenico avrebbe potuto accompagnare i turisti in località di enorme suggestione e di forti richiami culturali, da Olimpia a Sparta, da Micene ad Argo. Il successo sarebbe stato garantito. Che peccato! Qualcosa di vagamente assimilabile sta facendo ora Treni Turistici Italiani, con iniziative come l’Espresso Riviera, che, infatti, ha conosciuto un certo successo.

Le regioni della Spagna settentrionale sono, forse, meno evocative, ma egualmente ricche di spunti interessanti. Il Principato delle Asturie – l’unico a non essere stato sottomesso dagli arabi e da cui partì la Reconquista cristiana – è stato fino ad anni recenti una zona mineraria ed operaia da cui partì l’insurrezione del 1935, duramente repressa da Francisco Franco, scintilla della terribile guerra civile che scoppiò un anno dopo e costituì il prologo del secondo conflitto mondiale.

La zona è di fatto policentrica e le numerose località di una qualche importanza sono tutte collegate da ferrovie metriche o a scartamento largo. La capitale, Oviedo, non è neppure la città più popolosa, superata in termini di residenti dal porto di Gijon. Qui la stazione di testa è stata arretrata di qualche centinaio di metri, ma è comunque dotata di ristorante. Al momento della nostra visita, oltre ai distributori automatici, quattro biglietterie presenziate erano in funzione. Piacevolissima sorpresa: il vecchio terminal non è stato demolito, ma trasformato in un museo ferroviario, gratuito, che ospita numerose locomotive, vetture, carri merce e dotato di pannelli che ripercorrono la storia delle ferrovie asturiane. Spesso i locali ospitano eventi culturali e numerose sono le scolaresche in visita.

Anche a Santander esistono due stazioni affiancate, l’una dedicata ai treni a lunga percorrenza (Renfe Operadora) che arrivano da Madrid, l’altra a quelli a scartamento metrico che percorrono la costa. Di fronte sorge l’imponente stazione degli autobus e, poco distante, quella marittima, cui fanno capo, oltre ai battelli che si irradiano nella baia, i Brittany Ferries che si spingono fino a Portsmouth, in Inghilterra, consentendo a chi non vuole affidarsi ai voli di viaggiare da Madrid a Londra. L’elegante spiaggia del Sardinero è costellata da ville liberty e da alberghi di lusso.

Un discorso a parte merita Bilbao, il grande centro industriale basco (350.000 abitanti nel comune, circa un milione nell’area metropolitana). Quando ci arrivai per la prima volta da San Sebastiàn e la sua elegante spiaggia Belle Epoque, nel lontano 1985, era una città grigia e decadente, di scarso appeal per chi, come il sottoscritto, non fosse interessato alle infrastrutture ferroviarie. C’erano, infatti, ben cinque stazioni di testa, a cominciare dalla centralissima Abando, dotata di una grande tettoia in ferro con vetri colorati sullo sfondo. Una vera cattedrale del vapore. Già nel 2005 la situazione stava cambiando: era stato inaugurato il Museo Guggenheim e sulle strade correvano le moderne elettromotrici della nuova tranvia. Oggi Bilbao è divenuta un grande polo di attrazione turistica. Il centro è stato in gran parte risanato ed ospita ardite architetture moderne (tra cui un ponte realizzato da Calatrava), alternate a parchi ben curati ed è intersecato da piste ciclabili. Non a caso i prezzi degli alberghi qui sono mediamente piuttosto alti. In compenso molti ristoranti offrono ottime specialità gastronomiche a costi mediamente inferiori a quelli cui siamo abituati.

La geografia ferroviaria è stata semplificata, ma non certo depotenziata. I due segmenti, un tempo separati, della rete basca sono stati collegati in forma di passante. Tre linee di metropolitana sono già in funzione, una delle quali destinata a raggiungere il vicino aeroporto, ampliato ed ammodernato. La tessera elettronica a scalare “Barik” consente forti sconti nell’uso dei trasporti pubblici, inclusi i bus che dal Centro Intermodale raggiungono l’aeroporto per soli 0,65 euro.Una vera chicca è poi costituita dal Puente Colgante, che, all’estuario del rio Nerviòn, unisce le due sponde tramite una navicella sospesa ad una gigantesca struttura in ferro, che fa la spola, evitando così di ostruire il passaggio delle navi. Vi possono salire numerosi pedoni, qualche bici e fino a sei automobili. Il servizio costa appena 0,55 euro e funziona 24 ore al giorno senza interruzione. Il Puente Colgante, patrimonio Unesco, è divenuto un’ulteriore attrazione molto gettonata dai turisti.

Massimo Ferrari


Avatar

M. Ferrari

Torna in alto