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Calizzano: difesa o solo solito sfruttamento? Alberi ‘monumentali’


Il Sindaco di Calizzano, nonché Presidente della Provincia di Savona, dopo aver annunciato, tempo fa, il riconoscimento quali “monumentali” alcuni alberi del suo Comune – di pregio per la loro vetustà –, ora si vanta di aver autorizzato la messa in opera di cartelli segnaletici per turisti.

di Franco Zunino*

L’avv. Pierangelo Olivieri presidente Provincia. A Calizzano alle comunali del 2022 ha superato il quorum e guida il Comune per il terzo mandato. La lista «Obiettivo Comune Per Calizzano» ha raggiunto la soglia del 40%. Era in lizza una sola lista. Si è recato a votare il 52%. Nelle precedenti amministrative del 2017 aveva votato il 67,61%.

Ma è tutt’oro ciò che luccica? Come non chiedersi, ma il primo interesse è la loro tutela e conservazione o la loro mera valorizzazione turistica? Perché le due cose non è che vadano sempre d’accordo. Innanzi tutto perché prima di valorizzare un bene bisognerebbe sempre prendere provvedimenti cautelativi per la loro tutela e conservazione.

Ora, a parte la legge regionale che ne avrebbe quanto meno vincolati alcuni o forse anche tutti, ma che non è certo una legge basata su criteri liberal-democratici se non prevede l’obbligo ai Comuni e ai privati che li posseggono il divieto di taglio con rimborso pubblico del valore di legnatico a cui sono costretti (a meno che non siano i privati o il Comune a stabilire, formalmente, ovvero con una delibera di impegno o con contratti di salvaguardia spontanea sotto l’egida di autorità o organismi ambientalisti, che essi rinunciano al loro taglio).

Ma non è noto che ciò sia mai stato fatto, peraltro neppure per i tanti altri Monumenti Naturali della Liguria e dell’Italia intera! Ovvero, sono stati tutti impositivamente vincolati, come se fossimo nella ex URSS dove il privato si doveva sacrificare per il pubblico!

Si ricorda ancora una volta come anche la famosa Sequoia “Luna” che in California fu salvata l taglio dopo proteste in tutto il mondo che durarono anni, guidate dalla famosa “ragazza sull’albero”, non fu salvata con un editto d’imperio come i media italiani fecero credere, ma con una banale, semplice, libera e democratica raccolta fondi da parte di cittadini volenterosi per acquistarla dalla società boschiva che legittimamente la possedeva!

Ora, tornando agli alberi monumentali di Calizzano, ci sono alcune domande riflessive da farsi.

Ma il Sindaco di Calizzano non è anche il Presidente di una Provincia che, proprio per poter consentire una discutibile gestione forestale con finalità produttivistica della Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia (vi si stanno operando tagli con l’intento di migliorare economicamente il valore di quei boschi: cioè, un controsenso, visto che in una Riserva Naturala, tanto più se in proprietà pubblica quale è oggi l’Adelasia, nessun intervento dovrebbe essere consentito a questo fine proprio in nome di quella biodiversità che si dice di voler “conservare”), a suo tempo, decise il trasferimento della gestione della Riserva Naturale al Comune di Cairo Montenotte (neanche se un Comune fosse un organismo preposto alla conservazione della Natura!)?

Questo, sebbene allora guidata da altri personaggi politici. E non è Savona la stessa Provincia che poi, passata alla guida dell’attuale Sindaco di Calizzano, non ha cambiato nulla, per cui gli stessi suoi organi hanno sempre acconsentito e/o giustificato, a volte anche con non pochi “silenzi”, quello che tanti frequentatori della Riserva Naturale continuano a considerare scempi ambientali?

Ma, oltreché mettere cartelli indicativi per trovare gli alberi, non era (sarebbe) il caso di porre, se non piuttosto, almeno anche, dei cartelli di invito alla gente al loro rispetto?

Trattandosi di un Comune non propriamente scarso di fondi (magari con l’aiuto di quelli ricavati dal suo Consorzio per la raccolta funghi), volendo “valorizzare” questi pregevoli alberi centenari, non sarebbe il caso di realizzare delle palizzate a loro protezione prima che l’eccesso di visitatori arrivi a calpestare ignobilmente le loro radici fino all’estirpazione di ogni vegetale e costipazione del suolo, e impedire che i tanti che li andranno a visitare, non riuscendosi a controllare – è un fatto notorio, quando si parla di alberi o di muri storici! –, vi incidano e vandalizzino le cortecce con le solite egoistiche scritte? Ferite che sono IRREPARABILI. Non per nulla lo stesso “Fo Grossu” che da oggi godrà (si fa per dire) della visita dei tanti che ancora non lo conoscono, è da decenni che è stato vergognosamente vandalizzato con queste scritte fino all’altezza di ben oltre i due metri!

Ma se questi alberi hanno così tanto valore (quale effettivamente hanno), si è preoccupato il Sindaco di Calizzano, nonché Presidente della provincia di Savona, a far almeno vincolare una parte della foresta della Barbottina di cui ha giustamente menato vanto sulla stampa («Il Fo Grossu, stimato in oltre 200 anni di vita, è una delle perle della nostra bellissima faggeta, che vede nella foresta della Barbottina una delle parti più pregiate e di valore del patrimonio forestale savonese») affinché altri alberi possano un giorno venire ad eguagliare gli attuali, che se sono monumentali è anche perché all’epoca della loro giovinezza non esistevano ancora le motoseghe che facilitavano il loro taglio?

Purtroppo risulta che della Barbottina (storica Foresta Demaniale, un tempo appartenente allo Stato) neppure un ettaro ha mai goduto, né gode ora, del privilegio di una VERA Riserva Naturale sebbene si tratti anche di un SIC europeo (e, se del caso, lungi l’idea di prendere ad esempio l’Adelasia “pubblica” di oggi, ma, caso mai, l’Adelasia quando ne era proprietaria la Società 3M Italia – già Imation e già Ferrania Film che per trent’anni la conservarono in modo integrale, favorendo la crescita di tanti di questi alberi, oggi a rischio di taglio – almeno per quelli non ancora “martellati”, visto che non pochi sono già scesi da quei monti in spezzoni di tronchi ridotti a legna da ardere! – proprio grazie a quel consenso che la Provincia di Savona ha dato al Comune di Cairo Montenotte!).

La tutela di beni naturali non si attua solo valorizzandoli, ma anche prevedendone i rischi di sciupio e/o vandalizzazione e prendendo provvedimenti preventivi di salvaguardia. Purtroppo, l’esperienza in tutto il mondo insegna che il maggior rischio per certe bellezze naturali o anche storico-artistiche scaturisce proprio dal momento che esse vengono rese note, con invito alla gente ad andarle a visitarle: la stessa Grande Muraglia cinese sta soffrendo proprio per questo! Sono le pubbliche autorità che dovrebbero preoccuparsi di stabilire le regole per una loro conservazione, e non solo pensare alla loro “commercializzazione”, come, purtroppo, troppo spesso avviene in Italia!

Murialdo, 25 Settembre 2024                                                Franco Zunino

                                                                                   Segretario Generale AIW

2/Comunicato di Angelo Vaccarezza. Nei giorni scorsi, insieme al Presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, ho avuto il piacere di incontrare il candidato Presidente della Regione per la coalizione di centrodestra Marco Bucci. Ho trovato di fronte a me un uomo molto preparato, con le idee molto chiare su quello che la Liguria si aspetta da lui nei prossimi anni. Sarà un grande Presidente ma, so che con il Governo di Marco Bucci la provincia di Savona tornerà ad avere le attenzioni che il territorio merita.


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