Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La Repubblica marinara di Noli ha dato i natali al navigatore Antonio de Noli?


Lo scopritore di Capo Verde, con il mistero sulla sua morte, è conteso fra Genova, Noli e Serra Riccò.

di Ezio Marinoni

L’atto di nascita della Repubblica Marinara di Noli viene sottoscritto il 7 agosto 1192 nella chiesa di San Paragorio, quando Enrico II vende al Comune di Noli il castello di Segno ed altri diritti feudali. La piccola Repubblica si estendeva tra Capo Noli e la Punta del Vescovado, con i borghi di Voze e Tosse: nel suo momento di maggior fulgore ne facevano parte i territori limitrofi di Vado, Mallare, Orco, Segno e l’isola di Bergeggi.

Confinava ad ovest con il Marchesato di Finale (nella torre delle streghe, ancora esistente, stazionava il corpo di guardia di frontiera) e a nord-est con la Repubblica di Genova, che la proteggeva; aveva una superficie di 4 km² (4 chilometri in lunghezza sulla costa, 1,5 la larghezza verso i monti). Nel Settecento contava 1534 abitanti, di cui 1050 residenti nel borgo di Noli, 184 a Tosse e 300 a Voze, i due paesi montanari che ne facevano parte.

La sua storia si sviluppa, con alterne vicende, fra il citato 1192 e il 1797, studiata e raccontata da Bernardo Gandoglia, nella sua preziosa e rara opera dal titolo In Repubblica. Vita intima degli uomini di Noli, studiata nell’archivio del Comune (Editore Tip. V. Bolla e Figlio, Finalborgo, 1927).

In questo piccolo territorio prende forma l’esistenza di Antonio de Noli, navigatore ed esploratore vissuto nel Quattrocento; le notizie sulla sua vita sono assai incerte, a partire dalla data di nascita. Non vi è concordia nemmeno sul luogo delle sue origini: Antonio de Noli potrebbe essere nato intorno al 1419, a Serra Riccò, dove esiste da tempi antichi una frazione con il nome di Noli, oppure a Voltri (Genova). In passato, alcuni storici legati alla città di Noli (il citato Gandoglia, ad esempio) hanno sostenuto che il navigatore sarebbe nato nella Repubblica Marinara in provincia di Savona. In ogni caso, mancano documenti o prove a sostegno di ciascuna delle ipotesi. Gli stessi autori hanno usato il nome “Antonio da Noli” (una versione portoghese del nome), dove “da” avrebbe significato “proveniente” da Noli.

Antonio viene istruito nello studio della cartografia dal fratello Agostino, che nel 1438 figura a Genova come “magister cartarum pro navigando”.

Alvise Da Mosto

Si ignora quali difficoltà lo abbiano indotto a lasciare la Liguria e l’Italia, per non farvi più ritorno, insieme al fratello Bartolomeo e al nipote Raffaele; i tre si recano in Portogallo, per richiedere l’appoggio dell’Infante Enrico il Navigatore (1), finanziatore di esplorazioni marittime. Su suo mandato, tra il 1456 e il 1460, Antonio esplora le coste atlantiche dell’Africa, spingendosi fino alle Isole Bijagos, al fiume Gambia e alle isole del Capo Verde delle quali, secondo alcuni, nel 1460, è il vero scopritore. In questo periodo naviga con Alvise Da Mosto (2) e ciò contribuisce ad alimentare l’incertezza sulla esatta attribuzione delle sue scoperte.

Una “carta régia“, emanata da Alfonso V di Portogallo (3) il 19 settembre 1462, attribuisce ad Antonio de Noli la scoperta di Santiago, “Sam Felipe” (Fogo), “Mayas” (Maio), “Sam Christovam” (Boa Vista), “Sall” (Sal) e concede al navigatore il possesso dell’isola di Santiago; qui viene fondata Ribeira Grande e Antonio vi si stabilisce per avviare la colonizzazione delle isole.

Nel 1466 ottiene l’autorizzazione (o privilegio reale) ad esercitare la tratta degli schiavi africani e nel 1472 è nominato governatore delle isole del Capo Verde.

Durante la Guerra di Successione Castigliana (4), iniziata nel 1475, i castigliani occupano le isole del Capo Verde. Antonio de Noli ne rimane governatore, all’inizio, poi viene preso prigioniero e portato in Spagna; i portoghesi non chiedono il suo rilascio, mentre lui è prigioniero in Spagna. Dopo essere stato liberato nel 1477, per ordine del Re Ferdinando di Castiglia, di lui si perdono le tracce: non è documentato cosa gli sia accaduto e la sua sorte dopo la riconquista di Capo Verde da parte dei portoghesi.

Il navigatore aveva sposato una donna portoghese della famiglia de Aguilar; la figlia Branca ottiene, insieme al marito, Dom Jorge Correia de Sousa, hidalgo (5) della Casa Reale, di succedere nei privilegi paterni; fonti portoghesi riportano che il navigatore aveva anche un figlio, che lo avrebbe accompagnato nelle campagne di Gambia.

Alcuni manoscritti ritrovati presso la Biblioteca Malatestiana di Rimini indicano che il figlio si chiamava Simone de Antonio Noli Biondi (Simone “figlio de Antonio Noli”), di una famiglia “oriunda” e benestante, arrivata a Cesena alla fine del Quattrocento, che acquista seggi nel Consiglio di Cesena, pagandoli in oro.

Cacciatorpediniere Da Noli 1942

Nel corso del Novecento, il nome “Antonio da Noli” è stato dato ad un cacciatorpediniere della Regia Marina Italiana, operante durante l’ultimo conflitto mondiale; in seguito, alla Motonave “Da Noli”, una nave della Società di Navigazione Italia (o Italian Line) di 11.245 TSL, in servizio di linea tra Genova e Vancouver, attraverso il Canale di Panama, dal 1972 al 1979.

Nel 2009 è stata fondata a Serra Riccò, dal docente universitario svedese Marcello Ferrada de Noli, la rete di ricerca internazionale “Antonio de Noli Academic Society”.

L’esploratore e navigatore nolese è stato interpretato da Robert Horwell nella serie tv “Da Vinci’s Demons” (6) ed è il capitano corrotto da Girolamo Riario diretto verso un luogo misterioso, in America del Sud, indicato nel misterioso testo esoterico “Il Libro delle Lamine”.

Sulla partenza del navigatore dall’Italia esiste anche una leggenda. Si narra che Antonio de Noli fosse innamorato di una ragazza genovese altolocata, che ricambiava il suo amore, ma la famiglia di lei si oppone al matrimonio. Affranto, Antonio decide di partire, nel tentativo di dimenticare l’amata. La leggenda ha un lieto fine: mentre Antonio si trova su un’isola, avvista una nave in difficoltà, che rischia di affondare. Riesce a salvare tutto l’equipaggio e scopre che a bordo si trova la sua innamorata, fuggita da Genova per andare a cercarlo.

Noli ha dedicato al navigatore una via e una lapide, che recita:

«Antonio da Noli

Ardito fra gli arditi navigatori nolesi

nella metà del XV secolo

scoprendo le isole del Capo Verde

additò la via delle Indie

pel Capo di Buona Speranza

a più fortunato straniero.»

Anche Roma gli ha intitolato una strada, nel quartiere della Garbatella.

L’auspicio è che una rilettura e ulteriori studi e approfondimenti portino nuova luce su questa figura e sulla Repubblica Marinara di Noli.

Ezio Marinoni

Note

  • Enrico di Aviz, detto Enrico il Navigatore (Porto, 4 marzo 1394 – Sagres, 13 novembre 1460); abile e geniale organizzatore di imprese marinare compiute dal 1420 al 1445 (Madera, Azzorre, Isole del Capo Verde), a lui spetta il merito di avere fondato, intorno al 1450, l’impero coloniale portoghese.
  • Alvise Da Mosto, altrimenti Cadamosto o Ca’ Da Mosto (Venezia, 1430 circa – Venezia, 16 luglio 1483). Disegna una carta geografica oggi perduta (utilizzata dal cartografo Fra Mauro per la compilazione di un planisfero), e scrive un’importante relazione dei suoi viaggi, dapprima pubblicata nell’opera I paesi novamente ritrovati et nuovo mondo del 1507 e poi inserita nella celebre raccolta Delle navigationi et viaggi di Ramusio.
  • Alfonso V del Portogallo, detto l’Africano (Sintra, 15 gennaio 1432 – Sintra, 28 agosto 1481), dodicesimo Re del Portogallo e dell’Algarve.
  • La Guerra di Successione Castigliana è il conflitto svoltosi dal 1475 al 1479 per la successione alla corona di Castiglia tra i sostenitori di Giovanna la Beltraneja, figlia del defunto Re Enrico IV di Castiglia, e quelli di Isabella di Castiglia, sorellastra di quest’ultimo.
  • Il concetto di hidalgo ha la sua origine in Spagna e Portogallo ed è sinonimo di nobile. La hidalguía dava diritto a una serie di privilegi e distinzioni sociali, talché gli hidalgos, che erano i secondogeniti di una famiglia e diventavano conquistadores perché a loro non spettava l’eredità della famiglia, erano esentati dal pagare le tasse, ma non necessariamente possedevano beni immobili.
  • La serie, britannico – statunitense, ha per protagonista Leonardo da Vinci, interpretato dall’attore Tom Riley, e segue alcune vicende immaginarie della vita del giovane genio che sarebbero rimaste ignote fino ai giorni nostri.

    Voyage en Afrique noire di Alvise Ca’ Da Mosto

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