La ricorrenza del 2 giugno, fondazione della Repubblica attraverso l’esito del referendum istituzionale merita una particolare attenzione da parte di chi pensa ancora di sollevare il proprio pensiero nel solco di quello dei Padri Costituenti esercitato nel momento in cui si delinearono i principi fondativi della nostra Democrazia Repubblicana.
di Franco Astengo
Democrazia Repubblicana sottoposta nel corso degli anni a diversi attacchi, modificata in alcuni suoi aspetti sostanziali in maniera negativa, ma tutto sommato difesa e ancora viva nella prassi politica e nella coscienza di un gran numero di cittadine/i.
In questa fase abbiamo però di fronte una grande problema politico: l’attacco che sta arrivando è portato avanti in un quadro di governo i cui esponenti non soltanto risultano estranei a quello che fu il processo costituente negli anni della Liberazione ma si collocano in una – non smentita – continuità ideale con quella parte che all’epoca compì scelte opposte fiancheggiando coloro che avevano invaso il nostro Paese nel mentre. in un delirio di potere e di sangue, stavano perpetrando la più grande tragedia della Storia.
Sono passati 77 anni purtuttavia questa “frattura” istituzionale, politica, morale, storica non può essere messa da parte quasi che la scrittura della Costituzione fosse avvenuta come se si fosse trattato di un normale superabile “incidente della storia”.
Il giudizio di nettezza che emerge leggendo la nostra Carta fondamentale individuando la separazione tra democrazia e sopraffazione deve essere ricordato con forza, senza tentennamenti o gratuite concessioni in questo prossimo 2 giugno 2023.
Franco Astengo