Per chi è cresciuto a pane e Beatles, ed ha vissuto in prima persona le stagioni dei grandi raduni di Pink Floyd, Rolling Stones E Tangerine Dream, andare a sentire Jovanotti, ed i molti altri artisti che lo hanno accompagnato sul palco, con il mix di musica hip hop, rap, disco, funk, world music, è stata un po’ una sfida alle proprie esperienze emozionali sonore, supportate da ascolti musicali decennali di tipo e genere diversi.
di Enrico Pelos
Ma, trovandomi nella zona, l’evento del grande concerto del Jova Beach Party sembrava interessante anche perchè era la prima volta che in Liguria si svolgeva un concerto al livello dei molti visti in Inghilterra, o in altre parti d’Italia, per quantità di ascoltatori.
Il concerto non si è svolto proprio su una spiaggia, come inizialmente pensato alcuni anni fa, sia per ragioni logistiche sia per motivi ambientali dovuti alla non eccessiva grandezza delle spiagge della Riviera Ligure, al confronto con quelle della Riviera Adriatica, ed al particolare habitat naturale tra mare spiagge e flora che caratterizza le nostre località balneari.
Ma, poco lontano dalle spiagge del Ponente, è presente un ippodromo come quello di Villanova d’Albenga che ha messo tutti d’accordo. La località con i grandi spazi per i parcheggi nei dintorni e nelle zone limitrofe adiacenti anche aeroporto, ha fatto si che l’evento potesse essere organizzato.
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è riuscito a mettere insieme ben 20.000 persone, così hanno registrato le cronache, ed far lavorare insieme enti pubblici locali, provinciali e regionali, autorità e rappresentanti delle istituzioni, tutti nell’ottica di una buona sinergia per la riuscita della manifestazione con una ricaduta positiva anche dal punto di vista turistico e lavorative per molte ditte locali. La manifestazione è riuscita bene anche dal punto di vista organizzativo dei parcheggi e del traffico, sia di pomeriggio che anche in notturna dopo il concerto, ed anche se ha presentato alcune criticità, esse non sono state tali da presentare grandi problematiche.
La musica del Jova si è svolta nell’arco di diverse ore – dalle 15 circa alle 23 e 15 circa – con molti ospiti ed un pubblico “tribù che balla” che “pensa positivo” e si diverte all’ascolto di molte sue canzoni, tra le quali le belle “A te” dedicata alla moglie, e “Le tasche piene di sassi” dedicata alla mamma. Il tutto senza dimenticare un omaggio alla terra Ligure con “Sapore di Sale” di Gino Paoli.
L’artista dal palco cantava anche che il suo è “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”. Un po’ esagerato forse, ma accettabile, perchè la star del pop e cantautore impegnato nonché “sciamano” per caso e “pirata” divertente e innovativo è nato da genitori toscani ed in Toscana risiede, regione che è notoriamente terra di personaggi con una vena comico-burlesca naturale – si può quindi sorvolare sul paragone un po’ “irriverente” che è stato fatto del suo party con la 3 giorni di Woodstock, evento questo unico ed irripetibile – ed una solarità innata.
Enrico Pelos