Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Liguria, invasione di cimice asiatica
altra tragedia, poco nota, per l’agricoltura


Nonostante la Liguria sia stata invasa, dal 2018, da tonnellate di cimici, i vertici della Regione e la Coldiretti regionale non sembrano preoccupati, né pare abbiano allertato il Ministero dell’Agricoltura come hanno fatto le regioni di Emilia Romagna, Veneto, Piemonte. Una buona notizia. C’è la VESPA SAMURAI nemica naturale della cimice.

Il primo esemplare di cimice asiatica, in provincia di Modena, risale al 2012. La “cimice marmorata asiatica” arriva da Cina e Giappone. E’ molto pericolosa per l’agricoltura, i frutteti, perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta. Con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente gran parte del raccolto. Il confinante Piemonte ha attuato un progetto di lavoro per dare risposte e soluzioni concrete. Con le trappole già catturati 50 mila esemplari. E in Liguria ? Non se ne parla. Meglio dedicarsi alle sagre e manifestazioni ? Pur sempre utili se alla fine dei conti si aiutano gli agricoltori locali. Matteo Salvini direbbe “Prima i liguri”.

La Vespa Samurai

Liguria già alle prese con un’altra peste che ha fatto strage di palme. Originario delle isole dell’Indonesia e presente nella Costa Azzurra dal 2008 e successivamente infestando tutta la Riviera ligure.  Il Punteruolo Rosso è apparso a Mentone nel 2013. Decine le palme ‘decapitate’ o abbattute perché troppo malate. Il ‘Punteruolo’ è un parassita altamente mobile, dal momento che può viaggiare fino a sette chilometri in un volo, e che la femmina può deporre fino a 700 uova. Le larve si nutrono della palma, distruggendo il sistema vascolare e causandone la morte

Nonostante l’uso della Beauveria bassiana (Bals.-Criv.)  Il Beauveria bassiana  antagonista fungino, conosciuto sin dalla prima metà del 1800. Nel 2005 Intrachem Bio International S.A ha acquisito i diritti intellettuali di Naturalisda Troy Biosciences Inc e la produzione avviene ora sotto il controllo di Intrachem Production Srl. Il bioinsetticida Naturalis è una sospensione concentrata di conidiospore vive del fungo entomopatogeno B. bassiana ceppo ATCC 74040 non manipolato geneticamente. Nel formulato, oltre al microrganismo antagonista, sono presenti coformulanti di origine vegetale che favoriscono la distribuzione e la germinazione delle spore che sono protette così dai raggi UV e ne esaltano l’efficacia in campo.

Il microrganismo fungino agisce principalmente per contatto. Le spore, una volta raggiunto il tegumento dell’insetto bersaglio, germinano e producono ife fungine che perforano la cuticola della vittima e invadono il corpo dell’insetto. Questa “azione meccanica” svolta dal tubetto germinativo è di estrema importanza perché concorre a portare alla morte la vittima, in quanto causa una inarrestabile perdita di acqua e conseguente disidratazione dell’insetto. Valori di umidità elevata, superiore al 50% e la presenza di acqua favoriscono la germinazione dei conidi, tuttavia le spore possono infettare l’ospite anche in condizioni di umidità bassa. Il processo di infezione richiede 24-48 ore a seconda della temperatura (attività buona: 10-32°C; attività ottimale: 20-27 °C). Se l’insetto compie la muta durante questa fase, il processo di infezione viene interrotto, altrimenti il micelio fungino continua a proliferare nell’emolinfa dell’insetto nutrendosi dell’ospite e portandolo a morte nell’arco di 3-5 giorni. Beauveria bassiana ceppo ATCC 74040 “può attaccare diversi fitofagi tra cui Aleurodidi, Acari Tetranichidi, Tripidi, Elateridi, Ditteri Tephritidi, Afidi, Cicaline, dannosi per numerose colture (lattuga e simili, solanacee, cucurbitacee, fragola, floreali e ornamentali, vite, agrumi, pomacee, drupacee) e agisce contro tutti gli stadi della vittima

In alternativa ai pesticidi esistono anche antagonisti naturali del punteruolo rosso che permettono di mettere in atto una lotta biologica. A tal fine il ricorso a nematodi entomopatogeni, come il Steinernema carpocapsae che attacca le larve può essere un valido rimedio per contrastare la diffusione dell’insetto. Trovato l’ospite, il nematode vi penetra all’interno attraverso le aperture naturali del corpo. Una volta dentro rilascia i batteri simbionti (Xenorhabdus nematophilus) che producono tossine in grado di uccidere la vittima. Le larve si sviluppano all’interno del corpo dell’ospite infettando il terzo stadio larvale per poi passare nel terreno alla ricerca di nuove prede. In condizioni ottimali può concludere il suo ciclo biologico in 14 o 20 giorni.

La cimice asiatica ha invaso il Nord Italia, arrecando danni ai raccolti dei frutteti. Ma le soluzioni esistono e il Piemonte ha attuato un progetto e catturati con le trappole 50mila esemplari

La “cimice marmorata asiatica” è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto.

La cimice asiatica è solo l’ultimo dei ‘parassiti alieni’ che hanno invaso l’Italia con i cambiamenti climatici e la globalizzazione degli scambi commerciali, dal moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che colpisce ciliegie, mirtilli e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), dall’Aethina tumida, il coleottero killer delle api, al punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus che fa seccare le palme.

La cimice asiatica di per sé non è pericolosa per l’essere umano, ma è dannosa per l’agricoltura: è infatti considerata ‘infestante’ perché si nutre di frutta e verdura e la sua saliva provoca reazioni biochimiche che distruggono i tessuti dei frutti, mandandoli in necrosi e riducendone la qualità.

Bologna, 27 luglio 2019, si legge sui media. La cimice asiatica in Emilia Romagna è presente 2012 e, dopo un’intensa attività di monitoraggio e di contrasto utilizzando metodi alternativi, già a partire dal 2017 sono stati fatti i primi test sperimentali con lanci di insetti antagonisti. “Forti di questa esperienza – afferma Coldiretti Emilia Romagna – siamo pronti a metterci a disposizione per continuare questo percorso già coordinato da tempo dal Servizio fitosanitario regionale e coadiuvato dall’impegno di numerosi partner che vanno dalle Università, ai centri di ricerca, ai centri di saggio, ai Consorzi fitosanitari provinciali e all’azienda produttrice di insetti antagonisti” afferma Coldiretti Emilia Romagna.” Per fermare la strage dei raccolti causati dalla cimice asiatica che con il caldo si sta moltiplicando nelle campagne e in città arriva infatti il primo via libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale dell’insetto che sta devastando meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che possono arrivare fino al 70% delle produzioni.

È quanto fa sapere Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente l’approvazione del regolamento, ora alla firma del Presidente della Repubblica, per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano su richiesta delle Regioni, delle province autonome o degli enti di gestione delle aree protette nazionali.

L’invasione delle cimici asiatiche nel nord del nostro Paese sta diventando sempre più preoccupante e per questo l’Italia si prepara a dare il via ad una guerra contro questi insetti schierandone altri. Nello specifico, i soldati che combatteranno contro le cimici asiatiche sono le Vespe Samurai che arrivano dalla Cina. La situazione ‘insetti’ sembra essere tragica in Italia, dall’invasione di cavallette nelle campagne di Nuoro in Sardegna fino a quella delle cimici asiatiche nel Nord, dal Friuli al Veneto e dalla Lombardia all’Emilia Romagna e dal Piemonte alla Liguria, sembrerebbe impossibile contenere questi insetti. Una speranza però c’è, almeno contro la cimice asiatica, e si chiama Vespa Samurai: vediamo cosa ha intenzione di fare l’Italia per bloccare la cimice asiatica con il soldato Vespa .

Lo scorso aprile la Commissione Agricoltura del Senato ha approvato una soluzione per bloccare l’invasione della cimice asiatica e cioè, nell’ambito di un intervento di Lotta Biologica Classica, l’idea è quella di introdurre l’antagonista di questo insetto nel nostro territorio per bloccarlo. Il nemico della cimice asiatica e delle cavallette  è il Trissolcus japonicus. È una vespa lunga 2 millimetri ed è innocua per l’uomo, non avendo il pungiglione: ma tutto ciò non è sufficiente a eliminare ogni dubbio (anche la cimice cinese non è un pericolo per l’uomo ma può distruggere il raccolto). Il rischio è che i nuovi parassitoidi potrebbero adattarsi nel nuovo ambiente e cacciare anche specie autoctone. L’occupazione di nicchie ecologiche è un rischio concreto, soprattutto perché potrebbero non esserci predatori naturali della vespa samurai nel nuovo habitat.

Non c’entra nulla con le vespe di cui abbiamo molta paura, arriva dalla Cina ed è un insetto dell’Ordine degli Imenotteri. La vespa samurai è un’appassionata di uova di cimice e per questo è considerata un’antagonista naturale di questo insetto. La sua introduzione sul nostro territorio dovrebbe dunque limitare la diffusione di cimici asiatiche nel nord Italia colpite da questa invasione che è anche pericolosa [per gli agroalimenti].

“Un provvedimento fortemente richiesto da Coldiretti a cui è necessario ora dare rapida attuazione – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – velocizzando la procedura in modo da consentire l’immissione in campo della vespa samurai quanto prima possibile compatibilmente con la disponibilità dell’insetto” contro la cimice asiatica già durante la campagna agricola in corso”. Il rischio è, infatti, che un allungamento dei tempi burocratici possa impedire l’avvio concreto delle sperimentazioni.

Non solo le cavallette, con il caldo improvviso si sta verificando una vera invasione di sciami di cimici. A segnalarlo è la Coldiretti evidenziando che questi insetti si stanno moltiplicando nel nord Italia costringendo anche nei centri abitati i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse mentre nelle campagne si contano i danni provocati da questi insetti insaziabili che stanno colpendo meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che possono arrivare fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti.

Se infatti nel nuorese oltre 2mila ettari di pascoli e colture della piana di Ottana portano già i segni della piaga delle cavallette, è in arrivo il periodo di riproduzione della ‘cimice marmorata asiatica’ capace di deporre uova che danno vita a 300-400 esemplari alla volta. La situazione, sottolinea la Coldiretti, è difficile in tutto il Nord dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia all’ Emilia Romagna e dal Piemonte alla Liguria, . La diffusione improvvisa di questi insetti “che non hanno nemici naturali è stata favorita dalle alte temperature“. La lotta in campagna per ora può avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione dell’insetto alieno è importante proseguire con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale;  attività già avviata in importanti centri universitari“.

Coldiretti segnala ancora che la Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all’unanimità ad aprile una risoluzione contro l‘invasione della cimice asiatica che impegna il governo ad approvare rapidamente il decreto ministeriale per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano e ad accelerare le altre fasi dell’iter per autorizzare l’uso della vespa samurai (Trissolcus japonicus), antagonista naturale della cimice.

Coldiretti pertanto chiede che sia data la massima priorità ad accelerare quanto più possibile le fasi dell’iter di autorizzazione in modo da consentire l’azione in campo contro la cimice asiatica già durante la campagna agricola 2019. Se le cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l’uomo, oltre al fastidio provocato dagli sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle auto, l’unico pericolo è quello di restare vittima del cattivo odore che gli insetti emanano se schiacciati.

La Coldiretti ha chiesto ma fino ad ora nell’Italia dei NO! non ci sono riscontri concreti: le cimici e le cavallette ringraziano! La cimice asiatica Halyomorpha halys “è solo l’ultimo dei parassiti alieni che con i cambiamenti climatici hanno invaso l’Italia, provocando all’agricoltura e alle grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia danni stimabili in oltre un miliardo.

Alesben B.



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