Cari redattori di blog@trucioli.it, non conoscevo il vostro interessantissimo blog, l’ho trovato scorrendo le notizie sul cellulare.
Ho letto con vero interesse gli interventi sul raddoppio della ferrovia Finale – Andora. Nel 1958, quando i miei genitori cercarono a Ceriale delle stanze con cucina per l’estate al posto del soggiorno in una pensione, si parlava già dell’imminente spostamento a monte della ferrovia. Ora temo che la situazione sia troppo avanzata per modificare il progetto dello spostamento a monte se non in qualche dettaglio. È più che ovvio che si ripeterà la situazione del raddoppio Andora – Ospedaletti / Bordighera, con le fermate di Imperia e Diano scomodissime e desolate. A favore dello spostamento a monte c’è però anche il fatto che le mareggiate sono più frequenti e di maggiore intensità. Non è stata una bella esperienza quella di essere sul treno che viaggiava a passo d’uomo tra Ceriale e Albenga (da Loano 9,2 km di doppio binario in parte esposto al mare) e sentire le onde abbattersi sulle fiancate delle carrozze e vedere detriti sulla superficie di rotolamento delle rotaie anche sul binario dispari più interno.
Se quindi avanzerà il progetto di raddoppio a monte, vi invito però a sostenere con la massima energia possibile la soluzione tram (quella tram – treno mi sembra più difficile da far accettare) tra Finale e Andora, come si evince anche dagli interventi sul vostro blog di Stefano Sibilla e Angelo Marinoni.
Ad Andora c’è parecchio spazio per il capolinea e anche a Finale c’è abbastanza spazio nella zona del vecchio deposito merci. Albenga si trova rispettivamente a 2/5 e a 3/5 da Andora e Finale. Nell’ampio piazzale si possono collocare il deposito principale e un’officina per la manutenzione e si può riconvertire la sottostazione elettrica di RFI per l’alimentazione del tram a 750 V c.c.. Rispolverando un’idea fine anni ’70 del Tecnomasio Italiano Brown Boveri si potrebbe fare a meno di utilizzare la sottostazione di Finale e la cabina elettrica di Andora, stendendo un cavo a 3000 V cc lungo tutta la linea tranviaria e dove necessario installare, anche sui pali, piccoli convertitori 3000 V c.c. / 750 V c.c..
La soluzione tramviaria permette di utilizzare ancora le gallerie del doppio binario tra Borghetto SS. e Ceriale e le altre a semplice binario; il doppio binario potrebbe rimanere fino al punto in cui la linea costeggia il mare oppure, grazie alla ridotta sagoma del tram, spostare il binario più esposto rinforzando la protezione dalle onde con ulteriori massi. Si possono poi creare altre fermate oltre alle attuali stazioni fornendo un servizio capillare che ridurrebbe il traffico sull’Aurelia. Il parallelo servizio di autobus può rimanere con le necessarie rimodulazioni. I passaggi a livello sarebbero privi di barriere e i semafori sarebbero come sulla tramvia Bergamo – Albino. La velocità commerciale sarebbe bassa nella zona estesa di Loano dove ci sono 7 passaggi a livello (la metà del numero totale) ma sarebbe compensata dalla comodità per chi scende dal treno a Finale o ad Andora e trova un mezzo di trasporto a pochi metri di distanza. Le partenze dai capolinea potrebbero essere anche in opportuna coincidenza con gli arrivi dei treni, prevedendo coincidenze garantite, cioè anche in caso di ritardi importanti dei treni, al mattino presto e alla sera tardi.
È un bel sogno ma l’unione fa la forza e tutti i comuni interessati potrebbero riuscire a proporre questo strumento di maggiore vivibilità per tutta la popolazione superando gli interessi di parte. Buon lavoro a voi!
Enrico Emolumento
Ha lavorato 9 anni al TIBB a Milano all’Ufficio tecnico apparecchi (interruttori AT e trasformatori di misura), altri 9 al CESI (Laboratorio Grande Potenza, prove di apparecchiature elettriche AT) e poi al CEI fino al 2011, con collaborazione fino al 2015. Ora è in pensione. Al CEI da segretario tecnico si è occupato di tutti i Comitati tecnici di apparecchiature di manovra e protezione dalla bassa all’alta tensione e ha seguito anche le direttive europee Bassa Tensione, e poi Compatibilità elettromagnetica e Macchine con i relativi Comitati Tecnici.
Nota di Trucioli.it – Una sola osservazione alle proposte del lettore. Chi dice no al nuovo progetto, tra le motivazioni, indica la futura manutenzione della massicciata a mare che protegge la ferrovia e non solo. Chi se ne farà carico? i Comuni? il demanio? la Provincia? Non si tratta di bruscolini. Importante è tenerne conto. Meglio prevedere che attendere le sorprese. Tocca a me, tocca a te….
