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Gedi-Elkann vende Il Secolo XIX all’armatore Aponte. Il giornale uscirà dallo stato di crisi in atto?


Tanto tuonò che piovve. Le ormai ricorrenti voci sulla vendita del Secolo XIX, svendita temono i giornalisti, hanno trovato conferma da Adnkronos. E non solo.

Il futuro editore del Secolo XIX. L’imprenditore, nato a Sorrento nel 1940, si chiama Gianluigi Aponte, l’azienda è Msc e si fa fatica anche solo a definirne il perimetro, visto che le sue società non sono quotate in Borsa e le sedi sono distribuite tra Ginevra, Lussemburgo, Cipro per sfuggire a occhi indiscreti. Da Ita a Italo: dopo l’ex Alitalia, l’armatore miliardario guarda alle ferrovie. Ora all’editoria ligure come Trucioli.it. aveva anticipato il 25 gennaio 2024

Ora si gioca a carte scoperte. Il Gruppo Gedi, galassia Elkann, ha raggiunto un’intesa per la cessione della testata e di tutte le attività collegate, come si legge nella nota dell’agenzia di stampa, al Gruppo MSC, ovvero all’armatore Aponte, leader mondiale dei traffici marittimi, interessi nelle ferrovie e negli aeroporti.

Lo sciopero del pacchetto (minacciato) di cinque giorni della redazione, tenuta sempre all’oscuro di ogni ipotesi di trattativa, ha forse portato ad una accelerazione dell’operazione, destinata a terremotare il mondo dell’editoria con il progressivo disimpegno di Gedi-Elkann, da mesi avviato in modo strisciante con la vendita dei giornali locali e i ricorrenti rumors di liberarsi anche di Repubblica per restare nel fortino torinese della Stampa, giornale di famiglia, e fermarne il declino in termini di copie (vendite sotto quota 100 mila).
Nuovo cambio della guardia al Decimonono dopo gli anni ruggenti delle famiglie Brivio e Perrone e la indigesta fusione con La Stampa. Presto la bandiera di MSC sventolerà su Piccapietra. Tutto da scoprire per quale rotta e con quale equipaggio.
2/COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE GIORNALISTI LIGURI –

IL SECOLO XIX, INTESA PRELIMINARE GEDI-MSC PER LA CESSIONE. ASSOCIAZIONE, GRUPPO CRONISTI E ORDINE: “AL FIANCO DEI COLLEGHI. SUBITO GARANZIE SU OCCUPAZIONE, LIVELLI RETRIBUTIVI E FUTURO DEL GIORNALE”Associazione Ligure dei Giornale, Gruppo Cronisti Liguri e Ordine dei Giornalisti della Liguria esprimono pieno e totale sostegno ai giornalisti del Secolo XIX dopo che il gruppo Gedi e il gruppo Msc hanno comunicato, in una nota congiunta, di aver raggiunto un’intesa preliminare per la cessione del Secolo XIX a una società interamente controllata dal gruppo Msc.

Le parti entreranno ora in negoziazioni in esclusiva per consentire lo svolgimento della due diligence e, parallelamente, procederanno alla predisposizione e discussione dei documenti contrattuali che disciplineranno l’operazione. Operazione – si legge ancora nel comunicato – che include anche le attività digitali e di raccolta pubblicitaria relative al Secolo XIX, nonché quattro testate ad esso collegate quali The MediTelegraph, L’Avvisatore Marittimo, Il Giornale del Ponente Ligure e TTM – Tecnologie Trasporti Mare.

Associazione, Gruppo Cronisti e Ordine sono al fianco della redazione del Decimonono e chiedono con forza che vengano date immediate garanzie su occupazione, livelli retributivi e futuro del giornale. “Il Gruppo Gedi, dopo numerose smentite sulla possibilità vendita del nostro giornale, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua poca credibilità. Comportandosi come aveva già fatto in passato quando operazioni di cessione erano state negate per poi concretizzarsi subito dopo e portando allo smantellamento di quello che fino a poco fa era il primo gruppo editoriale italiano”, si legge nel comunicato sindacale del Cdr del Secolo XIX.

“Siamo fortemente preoccupati, non tanto per una eventuale cessione ad un gruppo economicamente solido come Msc da cui siamo in attesa di conoscere piani e investimenti futuri, ma quanto per le modalità con cui la rappresentanza sindacale (e di conseguenza tutta la redazione) è stata informata dell’avvio della due diligence.

Dare una comunicazione così importante con queste modalità improvvise e frammentarie è assolutamente inaccettabile e irrispettoso nei confronti di una testata che da quasi 140 anni è la voce di Genova e della Liguria intera. Ci saremmo aspettati che questa comunicazione arrivasse direttamente dall’amministratore delegato di Gedi Maurizio Scanavino che non ha presenziato all’incontro con il Cdr ma poi ha rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa mancando di rispetto a tutta la redazione”, prosegue il Cdr.

“Chiediamo subito a Gedi risposte concrete e chiare sul futuro del Secolo XIX, oltre che il piano di investimenti previsto all’interno dello stato di crisi già in atto al giornale. Ci auguriamo che il nuovo editore, qualora l’operazione si concluda positivamente, garantisca livelli occupazionali e retributivi partendo dal rispetto del contratto di lavoro. Ma che attui anche una serie di azioni per il rilancio della testata: investimenti che da Gedi non sono mai arrivati visto che si è preferito prendere la strada dei risparmi diffusi e volti ad un unico obiettivo, quello di disfarsi di una testata storica dell’editoria italiana”, termina il Comitato di redazione.

 

 

 

 

 


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