Trucioli

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Scomunicato il prete che denigra il papa: ‘E un usurpatore, gesuisita massone’. 2/E Matteo Salvini ripete: ‘No al Golia massonico e all’Europa di Soros’


DA TGCOM24- “E’ un usurpatore, un gesuita massone”, scomunicato il prete che attacca Papa Francesco. La replica: “Me ne vanto”. E’ accaduto il 31 dicembre, giorno in cui si ricordava l’anniversario dalla morte di Benedetto XVI. Un giorno dopo, arriva la scomunica.

Don Ramon Guidetti

Don Ramon Guidetti, parroco a San Ranieri a Guasticce (Livorno) è stato scomunicato dal vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti per avere sostenuto durante un’omelia che Papa Francesco “non è il Papa”, è un “usurpatore”.

I fatti-  “Un usurpatore”, “un gesuita massone” – ha specificato il parroco livornese – “tutti lo sanno che Bergoglio non è il Papa ma nessuno fa niente”. Parole pronunciate contro Papa Francesco, pubblicamente, in una omelia in chiesa. Affermazioni forti che tra i fedeli e in curia hanno scatenato un terremoto. Tanto che la scomunica per Don Ramon Guidetti è arrivata a stretto giro per mano del vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti. Nell’atto firmato dal cancelliere della diocesi, don Matteo Giavazzi, si spiega che don Guidetti “ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti”. Il sacerdote è stato dunque sospeso “a divinis”, rimosso dall’ufficio di parroco e non potrà più celebrare messa.

La replica-  “Sono sereno e tranquillo” ma “stupito della velocità con cui la ghigliottina ha tagliato la sua ennesima testa”. Questa la replica del parroco scomunicato che ha subito commentato il provvedimento che lo ha colpito, durante la diretta in una trasmissione radiofonica condotta da don Alessandro Minutella, un altro sacerdote, un prete di Palermo che era stato scomunicato a sua volta nel 2018, per avere attaccato, anche lui, Papa Francesco. Parlando del decreto di scomunica Guidetti dice: “Ci farò una bella cornicina e lo appenderò al muro e sarà qualcosa di cui mi vanterò ben volentieri”. Poi don Guidetti aggiunge: “Un po’ di amarezza nel cuore c’è, per questa cecità e per questa durezza da parte di colei che dovrebbe essere una madre, la Chiesa. Dovrebbe essere materna e in realtà è una tiranna”.

I preti “ribelli”-  Don Minutella è un po’ il “capo” di questi sei-sette sacerdoti italiani che apertamente non riconoscono Papa Francesco e si definiscono parte del “sodalizio mariano”. Nessun ripensamento dunque per questi (ex) sacerdoti che rifiutano Papa Bergoglio e che sostengono che il loro vero Papa è stato solo Ratzinger. Per ricordare Papa Benedetto XVI, nel primo anniversario della morte, c’è stato lo stesso 31 dicembre un evento in Vaticano. In questo caso nessuna voce scismatica ma le critiche a Papa Francesco non sarebbero mancate. Come quelle dell’ex Prefetto della Dottrina della Fede Gerhard Mueller, il quale ha ribadito che “con Benedetto XVI le benedizioni delle coppie gay non sarebbero mai state possibili”. E a chi gli chiedeva se questa posizione non fosse una presa di distanza da Francesco, il cardinale tedesco ha replicato: “Il Vaticano non è l’Unione Sovietica né una monarchia dove c’è uno che decide per tutti e gli altri fanno la Corte”.

EDITORIALE DEL DIRETTORE DE LA STAMPA ANDREA MALAGUTTI: 10 DICEMBRE 2023

TITOLO- SALVINI, ZAIA. LA NUOVA EU E I NAZISTI DI SPILIMBERGO

….”Matteo Salvini, soffocato dai sondaggi e da una fronda interna  sempre più ramificata e qualificata, si è preso sgangheratamente la scena a partire dal brutto pomeriggio fiorentino di sette giorni fa, condiviso con le forze più opache , retrive e nostalgicamente inquietanti del panorama occidentale. Il Capitano Salvini- come ama farsi chiamare persino da Marine Le Pen- ci ha regalato la sua visione del futuro con queste parole: “No al Golia massonico, no all’Europa di Soros e dei banchieri, libereremo Bruxelles  dai massoni e da chi la occupa abusivamente…..” E ancora: “Salvini sbanda selvaggiamente a destra, tradendo una incontinenza  e una reattività verbali  che non possono semplicemente essere  derubricati ad euforia da campagna elettorale….”.

Nota di Trucioli.it – Non è la prima volta, anzi sono anni, che,  per dovere di cronaca, annotiamo che nella Lega savonese ed imperiese, come in quella cuneese (e non solo), sono in costante aumento le presenze leghiste in varie logge e obbedienze. E non tanto tra iscritti, ma tra esponenti che amministrano città, province, regione, enti pubblici, oltre a deputati e senatori. Certo sarebbe un errore accomunarli tutti nello stesso calderone, ovvero di chi sale sul carro del vincitore. O di ‘vocazione massonica’ per convenienza politica e di affari (vedi soprattutto professioni ed imprenditori). Come pare inverosimile che il ‘comandante in capo’ nella sue frequenti tornate elettorali nel ponente ligure non sia mai stato informato del ruolo massonico di esponenti del suo partito. Che non sono certo solitari. Si parla poco invece di piccoli editori locali e giornalisti, a loro volta, attratti dalla fede massonica. E chi si è pentito ha scelto il ‘sonno’. Il solenne rituale del giuramento resta tuttavia inalienabile.

 

 


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