Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Mendatica, dopo 29 anni di onorato servizio per la comunità e turismo. Ha chiuso per sempre ‘Il Castagno’. Agriturismo, con ristorante e camere


E’ trascorsa la prima estate senza ‘Il Castagno’, agriturismo, che a Pasqua aveva raggiunto il traguardo dei suoi 29 anni. Mendatica ha perso un’attività di richiamo, un’attrattiva, dove si sono ritrovati migliaia di commensali provenienti da ogni dove. Italiani e stranieri. Benestanti o meno. Una delle tante guide turistiche del Bel Paese scriveva: “Forse è l’unico locale d’Italia dove l’acqua minerale non è consigliata perchè qui l’acqua è pura e fresca tutto l’anno”.

Il vescovo Mario Oliveri dopo aver pranzato all’agriturismo Il Castagno saluta, con una carezza, la sorridente e felice cuoca Tersilia

Non ci sono dubbi che la sua cuoca, persona semplice e alla buona, intraprendente, infaticabile, è assurta a personaggio mitico. Terzilia Pelassa che ha spento 83 candeline da vedova, mamma, nonna (4 nipoti) e bisnonna, ha rinunciato alla sua creatura di malavoglia e sofferenza. Lei che ha lottato e sudato, ore e ore ai fornelli, dall’alba a tarda sera, che non conosceva feste, riposi, ferie. La sua ‘fede’ era quella di soddisfare i clienti, rendere onore alla famiglia. I complimenti facevano la sua felicità. Terzilia ha lasciato dopo aver ‘scritto’ con il suo duro lavoro, con inenarrabili sacrifici, la testimonianza di una donna forte e tenace, capace di resistere anche alla sorte più ingrata. Come lo è stata nella gloriosa storia della ristorazione l’indimenticata ‘Settimia‘ a San Bernardo di Mendatica.

Terzilia una vita ai fornelli per una cucina semplice, montanara e genuina

Per Terzilia la terza età significava lavoro e ancora lavoro. Capace di resistere anche nella situazioni più avverse. Quando, ad esempio, si è spento, colpito da malattia, un compagno di vita eccezionale quale è stato il marito Dino Pastorelli che fino all’ultimo, benchè sofferente, ha accudito la stalla e gli animali, dato il buon esempio ai figli Fabrizio e Simona. E c’è chi ricorda nonno Lorenzo, morto giovane, dopo aver accatastato ‘u secau’, grazie al quale si è poi ricostruito un’importante costola (il moderno laboratorio) dell’azienda famigliare. E come dimenticare nonna Maitin, rimasta vedeva con tre figlie, capace di imbracciare il fucile e andare a caccia.

Da mendaighini e da cronisti non abbiamo mai smesso di ascoltare e raccontare ricordi ed ammonimenti, consigli di Terzilia Pelassa. Vedi Trucioli.it del 16 febbraio 2017.

Lei che con la sua ‘arte’ e creatività ha meritato articoli stampa, servizi Tv e citazioni in decine e decine di pubblicazioni, ‘guide enogastronomiche’ anche a diffusione nazionale e internazionale. Poco importa se negli ultimi tempi si leggeva (vedi Tripadvisor) qualche lamentela. E’ da sempre successo nel mondo della ristorazione. Semmai c’è da chiedersi per quale pessima motivazione nessuno tra i giornalisti imperiesi, proprio nessuno, abbia doverosamente informato i propri lettori (carta stampata, radio e Tv, social) come si era conclusa la ‘favolosa’ storia del Castagno. Una disattenzione o piuttosto la vocazione dei giullari a cui alcuni/e sono abituati. Ovvero ignorare certe notizie forse ‘scomode’. Impossibile sommarle: dalla chiusura dell’hotel ristorante-bar La Campagnola, alla Pizzeria U Tecciu, alla macelleria, al ristorantino Baci’ Du Mattu, da Settimia a San Bernardo di Mendatica, al Capanno di Monesi. A chi giova il bavaglio? Eppure non si contano i trombettieri che entrano in azione per distogliere e distrarre. Con annunci  a ripetizione di finanziamenti pubblici e rilancio dell’entroterra. Piccole miserie professionali e umane ?

Non muore invece il gioiellino caseificio frutto della professionalità e dedizione di Simona Pastorelli (classe 1969) che dal 2008 era subentrata nella licenza commerciale. E nel 2012 si erano conclusi consistenti lavori di ristrutturazione complessiva. Simona, due figli maschi, una figlia mamma di Riccardo, 6 anni. Simona capace di indossare anche l’abito della pastorella con oltre un centinaio di pecore, 50 capre, 5 mucche, una fattoria didattica ad indirizzo zootecnico. E quanto è stato difficile convincere mamma Terzilia che era arrivato il momento di godersi la pensione e l’affetto dei suoi cari. Basta cara mamma con resistere, resistere! Sono in buone mani i premiati formaggi e l’azienda agricola di 11 ettari. (L.Cor.)

IL MENSILE ‘VERDE’ (130 PAGINE) ‘DALLA TERRA ALLA TAVOLA’ CON DIFFUSIONE INTERNAZIONALE, EDITO DA R.C.S PERIODICI Spa, AVEVA DEDICATO UN AMPIO REPORTAGE NELLA RUBRICA ‘VIAGGI IN FATTORIA’. ERA FEBBRAIO 2000

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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