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Liguria e Basso Piemonte

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La Liguria ha 1.060 aziende zootecniche, 12.715 capi allevati. L’assessore Piana: ‘Patrimonio ambientale e valore paesaggistico dell’entroterra’


La Giunta regionale, su proposta del vice presidente con delega all’Agricoltura e all’Allevamento Alessandro Piana, ha assegnato il contributo di 130mila euro per l’annualità 2023 a favore degli allevatori liguri.

Il soggetto beneficiario e responsabile del programma è l’Associazione Regionale Allevatori.

“Questa misura viene approvata a pochi giorni di distanza dall’impegno di 50mila euro per le iniziative di miglioramento genetico del bestiame – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura e all’Allevamento Alessandro Piana -, ed è volta a filoni quali i servizi di consulenza in azienda, anche specialistici, le analisi di laboratorio, le mostre zootecniche. Tutti asset importanti per essere ancora più performanti sul mercato con prodotti che sono già di elevatissima qualità e genuinità”.

In Liguria sono presenti circa 1.060 aziende zootecniche, per complessivi 12.715 capi allevati, con un lieve incremento rispetto agli anni precedenti. “La presenza degli allevatori in Liguria rappresenta un elemento di grande importanza – aggiunge il vice presidente Piana – per la conservazione del patrimonio ambientale ed il valore paesaggistico dell’entroterra ligure. Le aziende che aderiscono alle iniziative zootecniche sono ad oggi circa 130, un buon risultato considerando che nel 2019 erano 61, ed interessano circa 3600 capi”.

Per la storia della nostra Liguria di Ponente, c’erano piccoli paesi di montagna la cui prima economia e fonte di vita erano rappresentate dai pastori e della pastorizia. Accadeva in provincia di Imperia come in quella di Savona. Poi dopo la prima Grande Guerra è iniziata la transumanza verso i paesi della costa ponentina. Dove confluivano nella stagione invernale anche comunità di pastori dell’alta Val Tanaro: Viozene, Carnino e Upega. Nel savonese una ramo della famiglia Pelassa transumava a Ranzi di Pietra Ligure, poi a Toirano e Peagna dove erano presenti anche famiglie dell’alto Tanaro. C’era chi transumava nei comuni collinari del dianese e della zona di Imperia.

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