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Stranezze e spettacolo nel circo della politica italiana. E che dire di Berlusconi?


Il tempo, l’unico campo di battaglia politico: stranezze e spettacolo nel circo della politica italiana.

di Antonio Rossello

Partiti in guerra per il commissario dell’alluvione, Berlusconi si rialza e Kissinger compie 100 anni: il bizzarro spettacolo della politica italiana in mostra.
È il tempo, l’unico vero campo di battaglia in cui si decide il nostro destino politico. Non la contesa tra destra e sinistra, che ha tenuto banco per un paio di secoli. E neppure la disputa tra l’alto e il basso, le élites contro il popolo, che è andata tanto di moda negli ultimi anni. Tutte cose che non si archiviano, ovviamente. Vediamo le stranezze. Notizie della passata settimana.
I partiti del centrodestra prima si scannano sul commissario dell’alluvione e poi decidono di non decidere. Ecco come è andata. La prima cosa è fare avere gli aiuti, poi “si troverà il commissario, il migliore possibile, il governo deciderà, non è un fatto politico: è fare in modo di fare avere una persona che possa dedicarsi a tempo pieno alla ricostruzione“. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel programma TG1 Mattina, all’indomani dalla visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle zone alluvionate.
Intanto, Boia chi molla! Il vecchio della politica ci stupisce. Berlusconi: «Se qualcuno mi ha dato per spacciato, si è sbagliato. Questi infortuni allungano la vita. Forza Italia non rottama nessuno». Rispetto al partito, il leader di Forza Italia spiega: «L’opera di rinnovamento non si è affatto interrotta. Ho continuato a occuparmene dall’ospedale. FI si rinnova sempre, dal 1994 a oggi, senza rottamare nessuno. Continueremo a farlo, per preparare le elezioni europee e dar vita a una presenza capillare, con un portabandiera in ogni comune italiano». Noi, ha detto, siamo «i più leali e coerenti sostenitori dell’ottimo lavoro del presidente del Consiglio. Giorgia è sempre in contatto con me».
E riuscirà a tirare a lungo come il Matusalemme?  L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger sabato 27 maggio compie 100 anni. Ma ha già soffiato sulle candeline di una torta di cioccolato in un esclusivo club economico di New York. Un omaggio in anticipo per l’ex capo della diplomazia americana, che appare in pubblico ormai raramente. Nel corso degli anni, infatti, le sue apparizioni sono diventate sempre più rare e sempre più spesso ha partecipato agli eventi in videoconferenza, come per Davos a gennaio scorso. E dopo aver lasciato la sua impronta nella politica estera degli Stati Uniti nella seconda metà del ventesimo secolo, la sua longevità gli permette di avere ancora influenza sulle élite a Washington e all’estero. All’omaggio per i suoi 100 anni ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero difendere i propri “interessi vitali”: “Dobbiamo essere sempre più forti per resistere alle pressioni”. E sulla guerra in Ucraina ha raccomandato la fine delle ostilità: “Il tentativo militare della Russia di annettere l’Ucraina è fallito”.
Mentre i vegliardi prosperano, il panorama politico italiano sembra una farsa senza fine. Si potrebbe tirare fuori una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla politica, in parte estrapolati da antologie per appassionati.  Si palesa intorno anche qualche “Carneade” desaparecido. Ecco un caso. Che cosa si può fare dopo avere abbandonato l’attività politica? Semplice: fare politica, possibilmente con la P maiuscola. Sembra un gioco di parole ma, a ben pensarci, è quello che praticamente è stato messo in atto da Marco Follini da quando ha lasciato i palazzi istituzionali dieci anni fa esatti. Oggi, infatti, l’esponente politico che è nato con la Democrazia Cristiana non sta facendo altro che continuare a portare avanti la propria passione, ma con modalità diverse.
Ma di che cosa si sta occupando esattamente adesso Follini? Vorrà tornare in auge? Intanto nuova lottizzazione con giro di portone in RAI. Confermate le nomine delle direzioni di genere e telegiornali, la Rai sovranista è pronta a partire. Nella riunione del Consiglio d’amministrazione, è andato tutto come previsto: Gian Marco Chiocci sarà al Tg1, Antonio Preziosi al Tg2, mentre per il Tg3 è stato riconfermato Mario Orfeo. Mentre il M5s si è astenuto in Cda e ha ottenuto diverse contropartite, Elly Schlein non ha ottenuto granché. Ma anche i nomi che il Pd è riuscito a tutelare risalgono a una gestione diversa del Nazareno.
Intanto, dopo Fabio Fazio lascia anche Lucia Annunziata: al suo posto potrebbero arrivare Antonio Di Bella o Monica Maggioni. In conclusione, tutto appare come un progetto bizzarro, un “Circo politico” che, senza quella estrema umiltà, quale è la natura vera del circo, enfatizza le tante incomprensioni. Il tempo passa, ma la politica italiana sembra rimanere ancorata alla confusione e alle dinamiche interne, tralasciando le reali necessità del paese e il benessere dei cittadini. Mentre i politici si contendono posti e nomine, il popolo resta in attesa di soluzioni concrete e di un’autentica leadership. È tempo di porre fine a questo spettacolo grottesco e concentrarsi sulle vere sfide che il paese deve affrontare. Basta con le promesse vuote, le lotte di potere e le strategie di autopromozione. È il momento di porre l’interesse collettivo al di sopra delle ambizioni personali.

È deplorevole che i partiti del centrodestra siano più interessati a litigare sul commissario dell’alluvione anziché prendere decisioni concrete per aiutare le persone colpite. Parlano di trovare il miglior candidato, ma le parole si perdono nel vuoto mentre i fondi destinati alla ricostruzione rimangono bloccati.

E che dire di Berlusconi? Nonostante gli infortuni e i problemi di salute, sembra che la sua sete di potere non abbia fine. Continua a parlare di rinnovamento e di presenza capillare di Forza Italia, ma sembra più un’illusione che una realtà. La politica italiana ha bisogno di vere idee innovative e di nuove figure di leadership, non di un leader che si aggrappa al potere a ogni costo.

Antonio Rossello


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A. Rossello

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